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Pubblicato il 26 Maggio 2023 | di Vincenzo La Monica

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Finalmente! A Marina di Acate una sezione della scuola dell’infanzia

Jasmina ha 4 anni, trascorre le sue giornate in una delle campagne della fascia trasformata, distante una decina di chilometri dal centro abitato più vicino. È piena mattina quando, scostando una tendina in politene, si affaccia dietro il vetro della porta d’ingresso di una casa che solo con molta fantasia si può definire tale: si tratta piuttosto di un garage la cui saracinesca è stata sostituita da una staccionata in legno ed eternit, a sua volta coperta con un telo di plastica per difendersi dalle infiltrazioni di acqua e vento. La porta è tenuta chiusa dall’esterno da una grossa pietra che impedisce a Jasmina di uscire. I suoi genitori, infatti, sono al lavoro in una serra vicina e, non avendo altre alternative, hanno escogitato questa soluzione per assicurarsi che la bambina non esca di casa.

Dal prossimo settembre scene come questa che è stata ripresa alcuni anni fa dagli operatori del Presidio Caritas, non dovrebbero più ripetersi. A Marina di Acate aprirà una sezione della scuola dell’infanzia grazie al forte interessamento del Comune, dell’Ufficio scolastico provinciale di Ragusa e della Scuola Capitano Puglisi di Acate.

Come dichiara Domenico Leggio, direttore della Caritas di Ragusa, «negli ultimi mesi è stato fatto un lavoro di mobilitazione per far sì che i piccoli che vivono in quel territorio marginale finalmente possano frequentare la scuola e trovare quel diritto all’infanzia su cui come diocesi riflettiamo da tempo e che fino ad adesso è stato loro negato. Adesso potranno vivere la loro età guidati da degli educatori e in compagnia di coetanei e trovarsi anche più preparati per quando passeranno alla scuola primaria».

In effetti per l’apertura della scuola, che conta 26 bambini iscritti, è stato fondamentale l’apporto di tutti quegli attori che operano quotidianamente sul campo, a partire dal nostro vescovo Giuseppe, dalla Caritas diocesana, l’Associazione I Tetti colorati, le Suore Carmelitane Missionarie e la Cooperativa Proxima. È stato grazie a loro che sono state contattate e poi guidate per l’adempimento delle pratiche per le iscrizioni tutte le famiglie con bambini dai tre ai sei anni che vivono nelle zone limitrofe.

Si tratta di una svolta a lungo auspicata. La presenza di una scuola dell’infanzia va a soddisfare i bisogni di istruzione e socialità di un’ampia fascia di popolazione bambina che altrimenti era condannata all’invisibilità e alla solitudine. Ne trarranno beneficio, però, anche i genitori che potranno recarsi al lavoro più serenamente o, nel caso delle donne casalinghe, potranno essere sollevate per alcune ore dalle fatiche dell’accudimento, avendo maggior tempo libero a disposizione per la cura di se stesse.

 

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