Vita Cristiana

Pubblicato il 1 Agosto 2023 | di Alessandro Bongiorno

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Il programma della festa di San Giovanni Battista

Alla presenza del vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, e del sindaco, Giuseppe Cassì, è stato presentato il programma dei festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista. Dal 19 al 29 agosto saranno dieci giorni intensi nei quali la fede e la devozione dei ragusani si trasformeranno in festa in onore del patrono. A svelare i contenuti del programma sono stati il parroco della cattedrale don Giuseppe Burrafato e il presidente dell’associazione culturale San Giovanni Battista e responsabile degli eventi culturali del Comitato, Fabrizio Occhipinti.

«Celebrare il patrono – ha detto il vescovo – è un evento religioso, culturale, sociale e civile». Anche attraverso le forme della festa e della religiosità popolare «chiediamo – ha aggiunto monsignor La Placa – di accogliere gli insegnamenti dei santi e il messaggio di Gesù. I santi non sono statue che stanno nelle nicchie delle chiese ma figure che ritroviamo anche ogni giorno accanto a noi e che ci indicano le vie dell’accoglienza, del perdono, del servizio. A San Giovanni chiediamo che interceda per la Chiesa e per la comunità civile di Ragusa perché ottenga la grazia di incarnare i valori del Vangelo che sono valori cristiani ma che hanno anche una ricaduta umana e sociale. Se tutti facciamo la nostra parte, potremo iniziare a costruire un mondo migliore». Il sindaco ha rimarcato come, anche grazie alla festa di San Giovanni, «la città ritrovi senso di comunità e di appartenza» e ha ricordato come l’amministrazione sostenga «tutte le iniziative da un punto di vista effettivo e affettivo».

Il programma proposto dalla comunità della Cattedrale e dal comitato dei festeggiamenti ricalca una tradizione nella quale si rispecchia la grande devozione dei ragusani verso il Battista. Il culmine sarà rappresentato dalla grande processione con i ceri votivi che la sera del 29 agosto si snoderà tra le vie del quartiere accompagnando i simulacri del Patrono e dell’Arca Santa. Una processione che concede poco al folclore e riannoda i fili di una religiosità intima e popolare che si tramanda, come la fede, di generazione in generazione. Ambasciatrice di questi sentimenti e quasi a voler abbracciare l’intera città, e in particolare i luoghi della sofferenza e della speranza, sarà la reliquia del Braccio San Giovanni Battista che, in occasione della festa patronale, farà tappa alla casa circondariale, alle parrocchie San Francesco d’Assisi, San Paolo Apostolo, Maria Ausiliatrice, San Giuliano Eymard, e negli ospedali Paternò Arezzo e Giovanni Paolo II. Il pellegrinaggio della reliquia, come ha tenuto a sottolineare il parroco don Giuseppe Burrafato, vuole «esprimere vicinanza soprattutto alle persone anziane».

Tanti gli appuntamenti culturali che si rinnovano (come la collettiva degli artisti locali “Oltre la forma e il colore” cui si affiancheranno la mostra fotografica Il linguaggio di un’architettura”, in occasione dei 245 anni della consacrazione della chiesa di San Giovanni Battista di Ragusa (espone Giusy Aliano), e la mostra di scultura di Davide Dimartino). Il saloncino Padre Tidona ospiterà invece il 26 agosto l’incontro culturale Quel San Giovanni tra popolo e cultura”, a cura del professor Giorgio Flaccavento e in collaborazione con l’Associazione Culturale Il Corno Francese Blu”.

Tra i momenti ricreativi da evidenziare il concerto degli “Zero Assoluto” in programma la sera della vigilia, il 28, in piazza San Giovanni.

Quest’anno il Comitato ha voluto in qualche modo dedicare i festeggiamenti a una figura importante ma che solo in pochi conoscono. È il maestro Carmelo Licitra del quale ricorrono i duecento anni della nascita. Fu lui nel 1861, a tirare fuori da un tronco di cipresso la statua di San Giovanni Battista che ancora oggi viene accompagnata in processione. È considerata tra le statue processionarie più belle della Sicilia e quest’anno i ragusani la guarderanno sicuramente con un occhio più attento.

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Autore

Giornalista, redattore della Gazzetta del Sud e condirettore di Insieme. Già presidente del gruppo Fuci di Ragusa, è laureato in Scienze politiche.



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