Pubblicato il 5 Dicembre 2023 | di Alessandro Bongiorno
0L’Istituto Sacro Cuore di Comiso Da 100 anni guida e luce al bene
L’Istituto Sacro Cuore di Comiso ha celebrato e festeggiato i cento anni della sua attività. La presenza della Madre generale suor Ester Mazzara, del vescovo monsignor Giuseppe La Placa, del sindaco Maria Rita Schembari, del vicario foraneo don Gino Alessi, del parroco don Salvatore Conti, delle altre autorità, di oltre 50 suore e di tanta gente ha fatto da cornice a un evento atteso e molto sentito. La superiora suor Caterina ha accolto tutti, ringraziando i presenti per aver voluto condividere questa tappa importante nella storia dell’istituto. I festeggiamenti hanno visto protagonisti anche i bambini del catechismo che hanno eseguito un musical sulla vita della Beata Maria Schininà, realizzato insieme alla scuola di danza “Labertè” della maestra Vanessa Battaglia e al maestro Biagio Galofaro che è autore delle musiche. È seguito un convegno durante il quale don Giuseppe Berenato, don Mario Cascone e Simone Antonio Cassibba hanno messo a fuoco alcuni aspetti della storia dell’istituto. Domenica la festa grande con la celebrazione presieduta dal vescovo monsignor Giuseppe La Placa.
«Il centenario – ha detto il vescovo durante l’omelia – è l’occasione preziosa per esprimere gratitudine al Signore per tutto il bene che ha seminato continua ad operare attraverso la presenza delle Suore del Sacro Cuore a Comiso. La carità di Dio si spande, non ha limiti, si è servito e si serve di queste sue anime consacrate per fare del bene spirituale a tante anime che hanno trovato nelle suore la guida, la luce e l’indirizzo al bene. Tutto ciò è stato svolto e continua ad essere svolto con amore e zelo nella piena fiducia in Dio che nella sua infinita bontà voglia ancora benedire e far prosperare tutto ciò che egli stesso concorre di fare per la sua gloria, per il bene delle anime e della società».
Era il 3 dicembre 1923, quando suor Maria Diomira Schininà e suor Maria Diletta Criscione ricevettero il mandato da parte della superiora generale Madre Caterina Di Pasquale di aprire un orfanotrofio a Comiso nella casa messa a disposizione dalle signorine Guccione di Comiso.
L’occasione del centenario è stata utile anche per ricordare alcune figure. Tra queste sicuramente le sorelle Guccione che misero a disposizione la casa o suor Maria Nazarena, missionaria del «Viva Gesù» morta in odore di santità e per la quale è in corso la causa di canonizzazione. Molti altri benefattori, oltre alle sorelle Guccione, hanno collaborato nel corso di questi cento anni affinché l’Istituto s’ingrandisse donando terreni e immobili.
Cento anni dopo la missione continua con la struttura che è diventata prima una casa famiglia e ora anche una comunità alloggio per minori. Nella struttura è tuttora presente anche la scuola paritaria dell’infanzia.