Ragusa

Pubblicato il 10 Gennaio 2024 | di Redazione

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Una piccola e suggestiva Betlemme a Ragusa

Sempre più grande e con tanti dettagli il Presepe Vivente Ebraico giunto alla quinta edizione, realizzato dalla Parrocchia San Paolo Apostolo di Ragusa.
Tantissimi i visitatori che si sono messi in fila nelle date stabilite, mentre ascoltavano una voce narrante che raccontava l’Annuncio e il parto di Maria; aiutati dai volontari del servizio d’ordine, ecco che si entra a piccoli gruppi, mantenendo un clima di silenzio per lasciarsi suggestionare e meravigliare da tale realizzazione.
Dopo un lungo corridoio coperto, con all’interno pergamene riportanti frasi bibliche sulla nascita del Salvatore, si sono trovati con grande stupore davanti ad un grande lago con pescatori che rassettano le proprie reti e da lì subito lo snodarsi di un percorso con case e ambienti della piccola Betlemme che ha accolto l’arrivo di Gesù Bambino. Dal vasaio alla molitura del frumento, dallo scalpellino al falegname, da chi prepara il pane azzimo all’affilatura di falci e coltelli, tanti i mestieri realizzati da 67 figuranti vestiti con abiti del tempo. E poi ancora le corde di disa, le lavandaie, i pastori, lo spaccalegna, chi lavora erbe officinali, chi realizza cesti, il fabbro, portano i visitatori con i loro bambini a tempi antichi e mestieri oramai scomparsi e lo stupore dei piccoli nel vedere conigli, pecore, capre, galline, anatre e colombe. Ecco che ancora in un clima di riflessione e di meraviglia per tutti i dettagli che caratterizzano il percorso, una vera cometa li porta alla grotta dove Maria stanca dal parto è adagiata sulla paglia e Giuseppe in piedi tiene in braccio il bambinello dormiente avvolto in fasce. L’asina e il bue, i tre re magi, il pastore sorpreso per la grandezza del Mistero e gli angeli sulla soffitta della capanna, completano questa scena suggestiva e riflessiva. Stupiti i visitatori fotografano e riflettono in silenzio davanti a così tanta immensità: l’incarnazione del Figlio dell’uomo. E proprio lì, adagiato in una mangiatoia, Gesù divenne nostro cibo come ci dice Sant’Agostino. Gli sforzi e i sacrifici della realizzazione di questo presepe vivente sono stati veramente tanti, più di due mesi di serate e nottate di pochi volontari, tanto il materiale usato, legname, iuta, gesso, pietrisco, palme, tutto messo in mani di semplici parrocchiani che, mettendo a frutto ognuno il proprio talento, ha portato alla realizzazione di un opera così tanto bella. Tutti questi sacrifici sono stati ripagati dai complimenti e dallo stupore dei tanti visitatori e dei bambini che sono andati via con il ricordo di un presepe di carta da montare a casa insieme a mamma e papà, il cui ricavato ha aiutato l’Associazione Papa Giovanni XXIII fondata dal servo di Dio don Oreste Benzi che si occupa degli ultimi.
Don Mauro Nicosia e l’intero gruppo organizzativo sono veramente grati al Signore per questa esperienza di fraternità parrocchiale, ringraziano gli sponsor, tutti i parrocchiani e l’intera città per aver accolto l’invito a lasciarsi ancora sorprendere dall’arrivo di Gesù Bambino dopo più di 2000 anni nella semplicità di una piccola Betlemme.


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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