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Pubblicato il 17 Gennaio 2024 | di Alessandro Bongiorno

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Anche lo Stato alla scuola dell’infanzia di Marina di Acate

La sottosegretaria all’Istruzione e al merito, Paola Frassinetti, ha visitato ieri i locali di Marina di Acate che dallo scorso mese di settembre accolgono una sezione della scuola dell’infanzia. Una scuola di frontiera ospitata in una struttura messa a disposizione dalla Diocesi di Ragusa e che, di fatto, rappresenta uno dei risultati più belli che il progetto Presidio, avviato dalla Caritas, sta offrendo al territorio e, soprattutto, ai bambini che solo così possono sfuggire all’isolamento e alla ghettizzazione e crescere con l’entusiasmo e la spensieratezza della loro età. Ad accogliere la delegazione guidata dalla sottosegretaria Frassineti (composta dal direttore dell’Osservatorio regionale per la dispersione scolastica Giuseppe Pierro e della dirigente dell’Usr Ragusa Viviana Assenza) c’era anche il vescovo di Ragusa monsignor Giuseppe La Placa che più volte aveva invitato le istituzioni a far sentire la presenza dello Stato anche in questo angolo di mondo popolato da “invisibili” nel quale le condizioni di vita non erano in alcun modo compatibili con la dignità umana. Il vescovo ha ricordato l’impegno concreto messo in atto dalla Chiesa di Ragusa e auspicato una sinergia sempre più stretta con tutte le istituzioni che interagiscono nel territorio.

«Vi chiedo – ha detto il vescovo – di portare nel cuore questa realtà e di attenzionarla. Si tratta di un territorio importante, seppur marginale e lontano dai centri decisionali, può dare un contributo importante a tutto il Paese». Il direttore della Caritas diocesana, Domenico Leggio, ha poi accompagnato la sottosegretaria nei locali del Centro Famiglie Orizzonti a colori, avviato in partenariato con Save the Children, che gestisce attività di supporto alle famiglie e alle mamme, uno sportello legale e un ambulatorio pediatrico.

La sezione della materna di Marina di Acate ha una caratteristica che probabilmente la rende unica nel panorama dell’istruzione. È infatti frequentata da 23 bambini dei quali uno solo ha la nazionalità italiana. Tutti gli altri sono figli di genitori romeni, tunisini o magrebini che vivono e lavorano nelle aziende agricole della zona. A rendere possibile questo piccolo miracolo sono ogni giorno le insegnanti Giuseppa Occhipinti e Lucia Cinquerrui dell’Istituto Volta di Acate.

Come è noto, a Marina di Acate vive infatti una nutrita comunità di lavoratori immigrati. I bambini più piccoli erano costretti a stare nelle modeste abitazioni con la madre o qualche parente o, talvolta anche da soli. La presenza della scuola non ha risolto tutti i problemi perché non tutti hanno la possibilità di raggiungere, dalle loro case sparse nelle campagne, la sede della scuola.

«Acate – ha a detto il sindaco Gianfranco Fidone – è la seconda città italiana per percentuale di presenza di stranieri rispetto alla popolazione locale. In 20 anni, una cittadina con 8000 residenti è cresciuta fino a 20.000 abitanti».
La scuola è ospite di locali della Diocesi, che ad Acate ha avviato da tempo il “Progetto Presidio”. Nei locali che al mattino ospitano la scuola materna, nel pomeriggio si svolgono attività di supporto scolastico e formazione per circa 120 bambini, gestiti dall’associazione “I Tetti colorati”. Poco distante si trova anche la sede di Save the Children, che gestisce attività di supporto alle famiglie e alle mamme e un ambulatorio pediatrico. Importante anche la presenza delle suore carmelitane missionarie di Santa Teresa di Gesù Bambino che a proprio a Marina di Acate hanno posto un centro della loro missione.

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Autore

Giornalista, redattore della Gazzetta del Sud e condirettore di Insieme. Già presidente del gruppo Fuci di Ragusa, è laureato in Scienze politiche.



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