Vita Cristiana

Pubblicato il 1 Febbraio 2024 | di Redazione

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Pensieri e parole dei nostri anni con te!

Sono già trascorsi tre anni dal viaggio verso la Terra Promessa, del nostro carissimo e amato Padre Romolo Taddei!

Tre lunghi anni senza la gioia dei nostri incontri, a volte casuali e a volte cercati,  ma sempre con quella intensa gioia dei tanti anni trascorsi nella condivisione di un comune progetto, l’amore infinito di un Dio che è anche Padre e che  è parte indissolubile del nostro esistere!

Questo era Padre Romolo e questo è ciò che ha lasciato nel cuore di quanti lo hanno conosciuto, ricordi che rimarranno indelebili nei nostri cuori.

Oggi voglio raccontare di ciò che Padre Romolo è stato per tutti noi,  la gente  o meglio gli amici di questa Chiesetta, voluta con forza e passione dagli abitanti del villaggio di Puntarazzi, dedicata a un Santo francese, San Giovanni Maria Vianney,   protettore dei Parroci!

Il rapporto creatosi fin da subito tra Padre Romolo e gli abitanti della contrada è stato davvero speciale. Sotto la Sua sapiente guida abbiamo scoperto la bellezza di essere  figli e padri ed è in questo interscambio di ruoli che abbiamo assaporato l’unità di intenti e la grandezza dell’amore di Dio.

Ci siamo ritrovati, fin da subito ad essere con il nostro giovane Parroco, un cuor solo e un’anima sola e pur tra le tante difficoltà iniziali,  grazie alla Sua costante presenza, che ci incoraggiava ad andare avanti, abbiamo scoperto una grande unità di intenti.

Padre Romolo è stato il nostro Parroco per quasi vent’anni,  ma non è mai stato soltanto il Parroco della Chiesetta di Puntarazzi, estrema  periferia di Ragusa, perché ha  rappresentato per tutti noi molto di più ed è a Lui che dobbiamo la scoperta di un Dio che è Padre, che ci ama e ci accoglie sempre e malgrado tutte le nostre inadempienze, a volte anche gravi!

Oggi non parlerò del Suo grande impegno  come Direttore del Consultorio familiare di ispirazione cristiana della nostra Diocesi e nemmeno dell’eccelso scrittore e psicologo che è stato, professione che ha svolto con grande competenza e  carisma,  percepita da quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e anche da noi i suoi fedeli parrocchiani, così da divenire fin subito oltre che Parroco, amico e confidente, amandoci così come eravamo,  gente non abituata ad esternare in pubblico sentimenti, chiusi nelle nostre case e con i muri a secco che delimitavano la fine dei campi  e l’inizio delle  trazzere, ma spesso anche delle nostre reciproche conoscenze.

Parecchie famiglie abitavano nella contrada da sempre, erano agricoltori e allevatori, le loro case erano molto spartane, ma  possedevano belle case in città, dotate di tutti i comfort, usate solo per motivi straordinari, perché il lavoro della campagna con  l’accudimento giornaliero degli animali, non gliene consentiva l’uso quotidiano; il loro parlare era semplice e schietto, si sì .. no no!

Gli altri abitanti della contrada, quelli che come la nostra famiglia venivano dalla vicina città, erano famiglie che aveva abbandonato i rumori e il traffico e scelto Puntarazzi, perché desiderosi di una vita in libertà a contatto con la natura e in fondo a  pochi minuti dalla città, ma anche questi, non da meno, erano riservati e frettolosi

L’unica caratteristica che  accomunava queste realtà era il senso di appartenenza e di forte empatia con quel territorio un po’ rupestre, ma generoso di tranquillità e di aria buona!

Quando S. E. Mons. Angelo Rizzo nel lontano 1974 venne personalmente e con il caro Padre Tidona, a comunicarci che in un appezzamento di terreno, al centro del villaggio, (donato alla Curia, parecchi anni prima, dal proprietario terriero, Dott. Giorgio Florida, con la clausola di  erigervi un Luogo di culto), sarebbe sorta una Chiesa Parrocchiale, stentammo a crederci, eravamo sì entusiasti per la bella notizia, ma anche confusi e timorosi del tanto lavoro che sicuramente ci attendeva per la sua realizzazione!

Qualche  mese dopo, dalla posa della prima pietra, avvenuta in presenza del Vescovo e delle Autorità, arrivò Padre Romolo e fin da subito con  il suo entusiasmo giovanile   ci diede la carica per diventare fin da subito,  i protagonisti della storia che si sarebbe scritta su  Puntarazzi e la sua  Chiesetta!

L’entusiasmo iniziale  si concretizzò sempre più, mano a mano che procedevano   i lavori e vedevamo la nostra Chiesa crescere mattone dopo mattone, il tutto reso ancora più prezioso  perché  costruita con le nostre risorse,  con le nostre mani, con la fatica, la gioia e l’orgoglio del fare e nel vedere i risultati che via via raggiungevamo!

Ma il lavoro ben più difficile, dopo la  costruzione della Chiesa,  fu quello di Padre Romolo che dovette trasformare la Casa di mattoni, nella Casa di Dio, sopratutto nei momenti di raccoglimento o durante le omelie, anche perché non eravamo avvezzi al silenzio e alla preghiera, ma quando ci riprendeva, lo faceva sempre con dolcezza senza mai perdere la pazienza, forse perché leggeva nei nostri cuori la comunione fraterna che si stava creando tra  noi, così eterogenei eppure così fraternamente uniti  da un Progetto di Dio e questo era ciò che  per Lui contava!

E cosi Romolo continuava a fare finta  di niente, anche quando i nostri bambini sgambettavano per la chiesa facendogli  perdere il filo del discorso!

Mi commuovo ancora, al ricordo della sua faccia un po’ perplessa ma sorridente e forse  erano  quelli i momenti in cui cercava di fare fortemente Sua la frase di Gesù … “lasciate che i bambini vengano a me”,  davvero bellissimi momenti!

Poi piano piano e giorno dopo giorno, siamo cresciuti e  abbiamo capito che sarebbe stato ancora più bello impegnarci di più e con il cuore, per fare in modo che dalla “casa” di mattoni sorgesse la Casa di Dio, cosa che nel frattempo, compresero anche i nostri bambini, scoprendo forse prima di noi, la bellezza dell’ascolto reciproco e dello stare insieme, seduti, composti e attenti nei primi banchi riservati a loro!

Così, con serenità e con la Sua guida attenta ci siamo impegnati, mettendoci il cuore,  per diventare vera Chiesa e comunità parrocchiale, sentendoci forti e  nella nostra semplicità,  dei quasi arrivati!

Ma ancora una volta, Padre Romolo, da grande conoscitore dell’animo umano, volle sconvolgere le quieti acque del quotidiano che stavamo assaporando forse un po’ troppo e cosi invitò a Puntarazzi  i “Missionari delle Comunità di fede”, gruppi di preghiera di ispirazione francescana, nati e guidati dall’indimenticabile Padre Michele Lombardo. L’arrivo della Comunità di fede a Puntarazzi, portó tra noi una ventata di grande entusiasmo; ospitammo nelle nostre case i fratelli laici missionari venuti dalle Parrocchie Sacra Famiglia e San Giuseppe Artigiano della nostra Diocesi e altri missionari  provenienti dalla Diocesi di Siracusa e Augusta, per una tre giorni di grande intensità spirituale, dove la Parola di Dio, trasmessa con semplicità dai missionari, divenne il fulcro di quelle giornate e in seguito delle nostre vite, intraprendendo   molti di noi questa esperienza e scoprendoci  cosa meravigliosa che solo Dio può fare, missionari dell’Annuncio!

Anche per questo dono va il mio grazie al nostro Romolo, a Padre Michele Lombardo e i tanti fratelli missionari per questi meravigliosi anni vissuti con intensità e fervore!

E proprio la  Comunità di fede ci diede l’input ad osare un po’ di più ed essendo in tanti ci demmo da fare per organizzare alla grande la festa del villaggio, nata in precedenza come momento interno della Parrocchia per riunirci durante le celebrazioni liturgiche in occasione della ricorrenza di San Giovanni Maria Vianney, al quale era dedicata la nostra Parrocchia, unendo alle ore di preghiera e meditazione, alcuni momenti ricreativi per grandi e piccini.

Essendo ora molto più numerosi, con l’incoraggiamento di Padre Romolo osammo di più e con il solo passa parola la Festa della Comunità divenne un momento di festa stracittadina, con un grande coinvolgimento di persone, provenienti dei  comuni limitrofi a Ragusa, diventando una vera festa di condivisione fraterna!

La presenza di Romolo tra noi era fondamentale, alcuni curavano con Padre Romolo i momenti di preghiera e di spiritualità, dove venivano invitati eccelsi relatori, amici del nostro Romolo per farci dono di bellissime catechesi. Altri parrocchiani curavano i momenti di intrattenimento ludico per grandi e bambini e infine la domenica pomeriggio, dopo la Santa Messa si procedeva alla vendita all’asta dei tanti prodotti offerti  per la grande “Cena” . che venivano banditi dal caro Massa’ Felice, da sopra il cassone di un camion (!!!),  erano per lo più prodotti caseari e della terra, di produzione locale, il pane di casa e le scacce ancora calde e odorose del forno di pietra, i biscotti, la mpaggnuccata  e altro ancora!  Poi c’era l’organizzazione della pesca, della maratona, del Torneo di briscola e il raduno di cavalli e cavalieri, provenienti da tutta la Sicilia, per regalarci bellissime esibizioni di grande abilità equestre, il tutto con grande senso di amicizia e di condivisione fraterna.

Ricordo le tante volte in cui venivano i suoi  cari genitori, felici anche loro di trovarsi tra noi nella confusione di una festa dedicata a San Giovanni Maria Vianney e al nostro Parroco Romolo!

La Festa della Comunità ci diede la possibilità di guadagnare qualcosa che avremmo impiegato per ampliare i locali parrocchiali e affiancando alla Chiesetta un grande salone, molto utile per gli incontri della Comunità di fede, per il Catechismo dei ragazzi e per ospitare i bambini della scuola elementare  rurale, la cui sede era stata da sempre nella fredda e umida ‘casa abitare’ di una fattoria della contrada.

All’interno del grande salone parrocchiale riservammo un ampio spazio, per realizzare un palco che venne  usato dai nostri ragazzi per le loro performance teatrali e poi da noi adulti, dal momento che sotto la regia della cara e indimenticabile Juna La Ferlita, scoprimmo di essere attori dialettali di “grande talento”!!!

Così anche di questo siamo infinitamente grati al nostro Padre Romolo, un altro regalo frutto della Sua fiducia e della stima che aveva per tutti e per ognuno !

Ricordo ancora i bellissimi cenoni di Capodanno dove  ci ritrovavamo, tutte le famiglie del villaggio, nel salone parrocchiale addobbato a festa e dopo la cena comunitaria e la tombola, aspettavamo fuori sul piazzale della Chiesa, il nuovo anno,  e tenendoci per mano formavamo un grande cerchio e pregando e cantando riempivamo il silenzio dell’ultima notte… emozioni che potremo raccontare solo noi, i parrocchiani di Padre Romolo!

Nella vita delle nostre famiglie, come se avesse il dono dell’ubiquità e malgrado l’aumento dei tanti impegni fuori Diocesi e anche all’estero lo abbiamo sentito sempre uno di noi!

Ha celebrato battesimi, comunioni e cresime dei nostri figli, i loro matrimoni e i battesimi dei loro figli, ci è sempre vicino nei gioiosi anniversari  e  nei tristi momenti della vita e non ci siamo mai sentiti soli perché è stato sempre parte di noi, la Sua gente, nella gioia e nel dolore, sempre!

Purtroppo non ci è stato possibile ricambiare questo a Te amatissimo Romolo, non siamo riusciti ad esserti accanto nei brevi giorni della Tua malattia, Te ne sai andato così, senza un saluto, un abbraccio, un sorriso, ma ci consola il fatto che non Sei andato via da solo, siamo certi che Sei stato preso per mano dal nostro Signore e che ancora adesso ci continui a proteggere dal Paradiso dove sei, accanto ai tuoi amati genitori!

Cercheremo di non deluderti carissimo Padre e fratello e di seguire i Tuoi insegnamenti e fare sempre nostra, la Tua frase preferita :“Se gli altri ti amano poco, tu amali di più”!

Prega per noi Padre Romolo e per la Santa Chiesa che è in Ragusa e nel Mondo, prega perché finiscano  presto queste guerre che stanno causando migliaia di morti e tanta distruzione e aiutaci a comprendere  che non c’è cosa più bella dell’unione tra  i popoli.

Con tanto affetto i tuoi amici e parrocchiani di Puntarazzi.


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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