Vita Cristiana

Pubblicato il 1 Febbraio 2024 | di Redazione

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Religiosità popolare, patrimonio preziosissimo

La religiosità popolare è un patrimonio preziosissimo da guardare, non con diffidenza, ma con grandissima attenzione. È un patrimonio importante da rivitalizzare e rievangelizzare, se necessario, scrostandolo da ciò che non fa emergere gli aspetti più genuini della fede della nostra gente. Si è mossa da queste premesse l’assemblea sinodale diocesana che si è tenuta nella chiesa di San Giuseppe Artigiano a Ragusa che ha avuto come argomento di riflessione proprio «Evangelizzazione e religiosità popolare». Prima che si formassero 25 gruppi di studio nei quali riflettere, discernere, individuare nuovi percorsi, don Giuseppe Antoci ha sottolineare l’importanza di queste forme di culto che sono esterne alla liturgia ma che alla liturgia devono far riferimento ed essere in stretto rapporto. Come Chiesa abbiamo il compito di evangelizzare questi momenti che non si limitano alle sole feste esterne in onore dei santi patroni ma riguardano anche i pii esercizi, la pietà popolare, le devozioni, le varie forme della religiosità popolare nella quali si esprimono la fede e la tradizione. Si tratta quindi di una ricchezza che va preservata ma anche di forme che richiedono di essere innervate dall’annuncio evangelico. «Le forme genuine della pietà popolare – ha ricordato don Antoci – sono frutto dello Spirito Santo e devono ritenersi espressione della pietà della Chiesa: perché compiute da fedeli viventi in comunione con essa, nell’adesione alla sua fede e nel rispetto della sua disciplina cultuale».

Anche nella Diocesi di Ragusa il tema è sempre di attualità e nel passato due vescovi, monsignor Francesco Pennisi e monsignor Angelo Rizzo, hanno indicato ai fedeli il modo più corretto per approcciarsi alle varie forme della religiosità popolare e, in particolar modo, alle feste nelle quali si esprime la devozione nei confronti del santo patrono.

Ora questo ulteriore momento di discernimento sul patrimonio di fede e di cultura che ci hanno tramandato i nostri avi è entrato nel percorso sinodale  che, in questi mesi, sta impegnando le nostre comunità nella fase sapienziale. A questo proposito, il vescovo ha invitato la Chiesa di Ragusa a vivere «con convinzione» il cammino sinodale, ritrovando quell’«entusiasmo iniziale» che, a un certo punto del cammino, è anche fisiologico possa anche affievolirsi. E invece è il momento per credere in questo percorso che si annuncia ricco di frutti spirituali per tutta la Chiesa.


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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