Vita Cristiana

Pubblicato il 19 Febbraio 2024 | di Alessandro Bongiorno

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L’abbraccio al vescovo di Roccazzo, Sperlinga e Piano dell’Acqua

Con la visita pastorale alla parrocchia Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria il vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, ha avuto modo di conoscere l’intero territorio di Chiaramonte Gulfi. Anche l’accoglienza dei fedeli di Roccazzo, Sperlinga e Piano dell’Acqua è stata calorosa e il vescovo ha apprezzato il cammino compiuto con la guida di don Giovanni Piccione, messo a dimora dei semi che possono diventare frutti e non ha nascosto il suo stupore nel trovarsi non in periferia ma al centro di un territorio bello e dinamico che sa esprimere il meglio della cultura e della tradizione contadina anche perché ha saputo aprirsi con giudizio alle risorse che la scienza e la tecnologia mettono oggi a disposizione dell’uomo. Di questo monsignor La Placa ha potuto rendersi conto di persona visitando le aziende che insistono e operano in questo territorio.

Il vescovo ha celebrato, oltre che nella chiesa parrocchiale, anche nella chiesa della Sacra Famiglia a Piano dell’Acqua e di Santa Rita a Sperlinga. Qui ha concluso con l’assemblea parrocchiale la sua visita pastorale ringraziando ancora una volta don Giovanni Piccione e ricordando alla comunità che questo sacerdote vuole davvero bene a tutta la realtà locale ed ha esortato a custodirlo e a pregare per lui. Già durante l’omelia della santa messa conclusiva, il vescovo Giuseppe aveva ringraziato il parroco, tutti i suoi collaboratori e le collaboratrici per l’organizzazione di questi quattro giorni. A ringraziare il vescovo a nome della comunità sono stati lo stesso parroco, un rappresentante della comunità che ha fatto omaggio di un dono al vescovo e il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Mario Cutello, che ha testimoniato «di aver visto personalmente la gioia dei cittadini nel ricevere la visita del vescovo nelle loro case o aziende».

Tanti i momenti che rimarranno nell’album di questa visita pastorale. Sicuramente gli incontri con le persone malate, con gli anziani che vivono nella propria abitazione o nella casa di riposo “Villa Gerardo”. Ad ogni persona il vescovo ha donato parole di conforto e di speranza, rinnovando in loro la fede e benedicendoli ad uno ad uno. Ogni malato inoltre ha ricevuto l’Eucarestia dal vescovo stesso. Frizzanti anche gli incontri con i bambini sia nei plessi della scuola primaria e dell’infanzia di Roccazzo che di Piano dell’Acqua, entrambi facenti parte dell’istituto comprensivo intitolato a Serafino Amabile Guastella, che con quanti frequentano il catechismo in parrocchia. Per i bambini è stata una vera e propria festa e il vescovo si è lasciato volentieri coinvolgere.  «Dovremmo tutti avere il cuore dei bambini – ha detto nell’omelia della messa celebrata nella chiesa della Sacra Famiglia a Piano dell’Acqua – poiché loro sono gli unici che ancora riescono a stupirsi dinanzi la vita e il creato». Nella scuola di Roccazzo, il vescovo ha anche lasciato l’impronta della sua mano su un cartellone preparato dai bambini, accompagnandola con una dedica.

Tra i momenti forti  la Via Crucis interparrocchiale, cui sono state inviate le parrocchie vicine di S. Maria La Nova e S. Nicola di Chiaramonte Gulfi e Maria Ss. Del Rosario di Pedalino, guidate dai rispettivi parroci don Graziano Martorana e don Salvatore Burrafato. Il vescovo Giuseppe ha incontrato anche tutti gli operatori pastorali che si sono presentati per gruppo di appartenenza: catechisti, gruppo liturgico, corale, gruppo carità, gruppo Ministranti e il gruppo pulizie delle chiese (che dietro suo suggerimento da ora si chiamerà gruppo “Marta”).

Accogliendo il vescovo, don Giovanni Piccione aveva tratteggiato la comunità e il territorio «con le sue particolarità, con le campagne del Chiaromontano, i luoghi di lavoro, la gente semplice, così pure la fede vissuta come trasmessa dai padri con le loro tradizioni e anche con le loro abitudini ma aperta anche a formare comunità con i piccoli e giovani che nelle attività parrocchiali trovano un punto di incontro e di socialità. È una comunità che ha cercato sempre di distinguersi e alimentare la fede sostenendo i tre luoghi di culto ricevuti e coltivando una pastorale che faccia vivere il territorio e cresca nella celebrazione domenicale».

La visita pastorale era iniziata con l’invito a tutti a «essere come sale e lievito che sparendo nella comunità dà sapore e fa crescere». Il vescovo nell’omelia della celebrazione del primo giorno aveva ricordato come questa parrocchia abbia tre luoghi di culto e sperimenti la sinodalità. «La bellezza del paesaggio che avete dà gioia e contemplazione e perciò è dare gloria a Dio». Dopo la messa, il vescovo ha incontrato il consiglio pastorale e affari economici esortando «ad avere fiducia nella parola di Cristo, ad essere servizio alla comunità, così da far diventare questa zona un piccolo paradiso terrestre». Con il gruppo Giovanissimi e Giovani della parrocchia, si è soffermato anche sulle fragilità e gli imprevisti della vita: «L’importante – ha detto loro monsignor La Placa – è aprirsi e non chiudersi mai in se stessi e confidarsi con le persone vicine perché una piccola fragilità può diventare un grande ostacolo, quando invece può trasformarsi in una risorsa che diventa motivo di crescita e dare speranza agli altri che possono trovarsi in momenti di fragilità». Quindi il consiglio ai giovani a «essere se stessi, senza imitare o scimmiottare nessun personaggio, senza invidiare nessuno, scoprendo dentro di sé l’universo e poi confrontarsi con gli altri per vedere cosa posso dare e cosa posso ricevere».

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Autore

Giornalista, redattore della Gazzetta del Sud e condirettore di Insieme. Già presidente del gruppo Fuci di Ragusa, è laureato in Scienze politiche.



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