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Pubblicato il 28 Marzo 2024 | di Emanuele Occhipinti

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Con Nuccia Alboni i valori di Ac diventano cultura d’impresa

Il Comune di Vittoria ha conferito l’onorificenza di Vittoria insigne all’imprenditrice Nuccia Alboni, titolare dal 2003 di una azienda agricola che produce ortaggi e prevalentemente melanzane, tanto è vero che la titolare è stata denominata, signora “Melanzì”. Un’azienda che è impegnata a portare nel mondo della produzione e dell’economia valori come la tutela dell’ambiente (gli ortaggi sono prodotti senza l’aiuto della chimica) e della persona (la sua azienda è all’80% tutta al femminile e occupa anche persone straniere che si sono integrate perfettamente). Chi conosce Nuccia Alboni non si sorprende. Cresciuta alla scuola dell’Azione Cattolica nella parrocchia San Giovani Bosco di Vittoria, ha trasferito nel suo lavoro quanto vissuto da ragazza in AC trasformandolo in cultura aziendale.

Il Comune di Vittoria ti ha insignito del Riconoscimento “Vittoria insigne”. È un riconoscimento alla tua azienda di prodotti ortofrutticoli, al tuo successo di imprenditrice o alle qualità della tua persona?

«Mi piace pensare che è un riconoscimento alla donna imprenditrice che ha saputo valorizzare i prodotti aziendali attraverso una comunicazione valoriale fatta di rispetto, semplicità e trasparenza».

Per quali ragioni, dimenticando per un istante la tua conosciuta modestia, pensi di meritare questo riconoscimento e quindi quali buone prassi possiamo raccontare al mondo imprenditoriale.

«Penso che il riconoscimento vada prima che a me, a tutti coloro che durante il mio percorso di vita mi hanno trasmesso passione, rispetto, generosità, umiltà, empatia, solidarietà, caparbietà, forza, determinazione. Questo albero con tanti frutti genera poi le buone prassi nella vita personale ed indubbiamente nella vita imprenditoriale all’interno dell’azienda. Penso per esempio alla buona prassi di coinvolgere attivamente il personale nelle attività aziendali, ascoltando le loro esigenze e contribuendo al miglioramento del contesto in cui l’azienda opera. Vorrei anche indicare, poiché la nostra azienda è particolarmente sensibile sul tema, la partecipazione ad iniziative di responsabilità sociale. Abbiamo imparato a dare più fiducia ai giovani guardando il futuro con i loro occhi in quanto loro sono più vicini alle necessità dei loro coetanei e, non per ultimo, creare strutture che diano la possibilità alle giovani donne di conciliare tempi di lavoro e famiglia. Queste prassi hanno un denominatore comune: avere un approccio di visione positiva».

Non bastano le tue doti personali per risultare simpatica alla tua città ed anche oltre: quali sono le radici che ti portano al successo ed alla vicinanza con la gente, i colleghi, le istituzioni.

«Le mie radici sicuramente che sono innanzitutto i miei genitori, soprattutto l’esempio di papà, il suo essere semplice, sorridente pronto ad aiutare gli altri. Poi successivamente, ha contribuito il mio avvicinamento all’Azione Cattolica un mondo formativo ed operativo dove i valori non vengono inculcati ma ritrovati e scoperti attraverso una catechesi che mira ad ispirare. Che poi l’appartenenza associativa si frantuma nella vita aziendale o in quella familiare, nella professione o nell’impegno sociale, nell’attenzione al territorio o nello sport, poco importa. Ma sempre ed in ogni caso dobbiamo lavorare sulle persone».


Autore

Laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, lavora dal 1990 presso Banca Agricola Popolare di Ragusa, dove attualmente dirige il Mercato Imprese. E’ impegnato nell’associazionismo e nel volontariato nazionale ed internazionale, settori per i quali svolge anche il ruolo di formatore. Già presidente diocesano di Azione Cattolica, è, in atto, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Ragusa e vicepresidente Unitalsi Ragusa.



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