Pubblicato il 28 Aprile 2024 | di Alessandro Bongiorno
0Sofia è Alfiere della Repubblica sulle note del coro Noi Posso
C’è tutto l’orgoglio e la soddisfazione della sua famiglia (mamma Cinzia e papà Luca), dell’Azione Cattolica (di cui è consigliere diocesano del Settore Giovani), degli amici che l’hanno accompagnata nel percorso del Msac e naturalmente di Rondine e del coro “Noi Posso” nella nomina della vittoriese Sofia Gentile ad Alfiere della Repubblica. Il Presidente Sergio Mattarella le ha concesso l’onorificenza «per aver saputo veicolare attraverso la musica l’importanza della cultura della legalità. Il canto all’unisono delle voci del suo coro è diventato strumento di coesione sociale».
E la musica Sofia l’ha avuta nel cuore sin da bambina, tanto che nel 2014 si meritò la vetrina della finale dello Zecchino d’Oro dove presentò la canzone “La Tarantola” mettendo in mostra, oltre alla sua innata simpatia e gioia di vivere, anche una tecnica che aveva avuto modo di migliorare con il Piccolo Coro Mariele Ventre di Ragusa.
Ma il Presidente Mattarella è rimasto soprattutto colpito dall’esperienza del coro “Noi Posso” che accoglie, nel saloncino della parrocchia San Giovanni Bosco di Vittoria, bambine e bambini dai 6 ai 12 anni di nazionalità, condizioni economiche, sociali e di religioni diverse che con la musica imparano a collaborare e ad accordarsi.
«Cuore del progetto – si legge nella pagina facebook di Noi Posso – è un coro di voci bianche, rivolto soprattutto a bambini di nazionalità, condizioni sociali, economiche ed anche religioni diverse, che con la musica imparano a collaborare e ad accordarsi. Il coro permette a storie diverse di incontrarsi e annulla qualsiasi tipo di pregiudizio che in altri contesti potrebbe condizionare la socializzazione dei bambini. Il nome del progetto rappresenta il superamento dell’espressione “io posso” che sottintende “…e tu no”, del resto la formula del canto corale non consente alcuno slancio di protagonismo e ogni voce ha la stessa importanza. Il coro si fonda sui valori della legalità, della sostenibilità, del rispetto. Le tre parole permesso-grazie-scusa affidateci da Papa Francesco, sono un tesoro prezioso e guidano tutti gli incontri. Così ogni venerdì pomeriggio, nei locali della parrocchia San Giovanni Bosco di Vittoria, si gioca, si ride, si svolgono delle attività che aiutano a comprendere i testi e le tematiche che si andranno a cantare. Le canzoni scelte sono scritte per arrivare ed essere comprese dai più piccoli».
Nel coro “Noi posso” c’è l’anima della Cittadella della Pace “Rondine”, che, fondata da Franco Vaccari, sorge in provincia di Arezzo. Sofia ha frequentato a Rondine il cosiddetto “Quarto Anno”, un’esperienza che coinvolge 30 giovani in una didattica innovativa: i ragazzi imparano a conoscere se stessi e il mondo, lavorano sulla relazione con gli altri, sulla soluzione del conflitto ma anche sulla progettazione sociale in un percorso innovativo dal punto di vista didattico con lo studente al centro del percorso. Nella storia di Rondine c’è l’anelito di una pace da costruire dal basso e della quale ognuno è protagonista e responsabile. «Questo luogo – ha scritto Sofia su Insieme – mi ha nutrita di passione, curiosità, cura, attenzione. Mi ha rimessa al mondo, mi ha fatto vedere il mondo con occhi diversi, nuovi. Guardando l’Arno ho reimparato a respirare, a scoprire le mie mani pronte a fare attività e gesti nuovi e la mia mente in grado di accogliere pensieri e riflessioni che non l’avevano mai abitata».
Tornata nella sua Vittoria per completare gli studi al liceo Mazzini, ha messo la sua passione e il suo talento per la musica a disposizione del territorio. Ha coinvolto alcuni amici (Erica e Federica, Gabriele, Francesco e Valerio), la maestra Gianna Rizza che insegna musica al liceo musicale di Modica e guida il percorso, i volontari, le suore, la cooperativa Iride, i suoi genitori Cinzia e Luca, la sezione Rondine nel frattempo creata nel suo liceo e la dirigente scolastica.
Oggi Sofia ha 19 anni e studia a Padova Psicologia sociale del lavoro e sta seguendo la Scuola superiore galileiana. Ha appreso proprio a Rondine della nomina ad Alfiere della Repubblica. Divide infatti l’impegno degli studi con Rondine (è partner del consiglio di amministrazione come rappresentante delle “Rondinelle d’oro”), e con l’Azione Cattolica. Lei resta sempre la Sofia che coniuga semplicità, umiltà ed entusiasmo. «È un riconoscimento – ha detto – al progetto, c’è il mio nome ma ci sono anche i nomi di tante altre persone importanti per me e per il progetto stesso. Ecco, Rondine mi ha dato la possibilità di credere in me stessa e in quelli che pensavo fossero, sì, dei doni, che potevo sfruttare o potevo tenere nel cassetto come svaghi e mi ha insegnato a trasformarli in ricchezza per il territorio e per le persone che ne potevano beneficiare. Se prima la gratitudine da restituire era tanta ora lo è ancora di più; in questo riconoscimento non posso non tenere in considerazione che è tanto il merito di questo posto, delle persone che prima mi hanno aiutata a scoprire me stessa e poi potermi donare».