Pubblicato il 29 Aprile 2024 | di Emanuele Occhipinti
0Ambiente e desiderio di cambiamento
Che sia un mito , la dea Demetra o una dea Inca (Pachamama ndr.), la terra è certamente la grande madre in assoluto, che ha generato la flora e la fauna, i mari e gli oceani, la pioggia e l’aria, l’umanità.
Che sia l’inno della Sicilia o un brano musicale dei Tazenda, il testo di quest’ultimo ne sintetizza la sofferenza: “Bella mamma addolorata, rispondi al grido della follia”
La ricerca di buone prassi ed impegni concreti per lenire ed evitare detta sofferenza motiva la diocesi di Ragusa, per il tramite dell’Ufficio per i Problemi Sociali ed il Lavoro ed in collaborazione con la Rete interdiocesana per i Nuovi Stili di Vita, la quale ha invitato al dialogo riguardo la nostra casa comune in occasione dell’Earth Day o Giornata Internazionale della Madre Terra, la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutte le cittadine e i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. Nata come movimento universitario e ufficialmente istituita il 22 aprile 1970, la Giornata della Madre Terra è divenuta con le celebrazioni delle Nazioni Unite un avvenimento educativo ed informativo che coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 Paesi del mondo.
L’incontro/laboratorio ha avuto luogo presso la comunità Cor Jesu di Ragusa. “E’ nostra intenzione accompagnare un processo di consapevolezza e di responsabilizzazione della nostra comunità – ha dichiarato Renato Meli, Direttore dell’Ufficio diocesano citato – Crediamo che un impegno ed un coinvolgimento più incisivo dei cattolici su tali temi, non solo sia urgente, ma anche e soprattutto necessario e che possa davvero fare la differenza per stimolare sempre più processi di responsabilità e cambiamento.
Ci suggerisce Adriano Sella, Coordinatore della Rete interdiocesana Nuovi Stili di Vita: “Un modo di vivere questo evento per riscattare il valore che è la Terra, vista come Madre e non come merce, soprattutto in questo contesto ed in questi anni nei quali l’economia uccide, sfrutta e violenta. La Giornata è occasione per cambiare, qui ed ora: una rivoluzione culturale, una ecologia mentale sulle orme di Francesco d’Assisi che chiama la Terra sorella e Madre”.
I lavori del laboratorio sono stati condotti nella forma comunitaria del World Café coinvolgendo tutti gli attori impegnati nelle istituzioni, nelle associazioni ambientaliste e no, nelle parrocchie, al fine di metodologicamente cogliere il contributo e l’idea di ciascuno e consolidare prassi già sperimentate o da attuare. Quale gesto e segno concreto, insieme al Vicario Generale, don Roberto Sebastiano Asta, è stata donata una pianta ad ogni comunità parrocchiale, in modo che possa essere innestata in un luogo individuato dalla comunità. E’ un modo pratico per portare all’interno di quest’ultime la cura per l’ambiente e il desiderio del cambiamento. “Da questa notte, madre Terra, – recita il testo della canzone dei Tazenda – sognerò solo pace, alba e sole, anima mundi, segno di Dio”. Da questa notte, da subito, perché non c’è più tempo.