Vita Cristiana

Pubblicato il 20 Maggio 2024 | di Redazione

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La maternità spirituale di Maria

«Dio ha voluto che non ricevessimo nulla che non passasse per le mani di Maria». Questa frase tratta dagli scritti di san Bernardo di Clairvaux ben si presta ad avviare questa breve riflessione sulla maternità spirituale della Vergine Maria. Bernardo, considerato  il cantore della Madonna, fu mediante lo studio e la predicazione per tutta Europa, capace di presentare così bene il ruolo della Madonna nella vita della Chiesa  da meritare il titolo di “Dottore mariano”.

A distanza di secoli dagli scritti mariani di questo santo dottore, un evento importante nella storia della Chiesa ha riportato a nuova freschezza nel mondo contemporaneo la maternità di Maria: il Concilio Ecumenico Vaticano II. Nella costituzione dogmatica Lumen Gentium al n. 61  vi è un pressante invito a tutta la Chiesa perché lasci entrare la Vergine Maria nella propria vita con lo scopo di «restaurare la vita soprannaturale delle anime» e far sì che Colei  che fu «madre nell’ordine della grazia» possa far diventare la Chiesa sempre più segno trasparente  e portatore di Cristo.

Maria è madre spirituale perché Madre delle membra del Corpo di Cristo.

Con l’”ecce mater tua” ella «amorosamente consenziente all’immolazione della vittima da lei generata» riceve la missione di facilitare la mediazione di Cristo davanti al Padre lungo la storia. La Chiesa – rappresentata dal discepolo amato, certa che tale attività della Madre non offusca la mediazione del Figlio – è chiamata a custodirne gelosamente il tesoro: come infatti la Vergine genera con il suo sì (in opposizione alla disobbedienza di Eva) il Figlio di Dio, la Chiesa genera nuovi figli rappresentati da tutti coloro che crederanno nel Cristo crocifisso e risorto vero Figlio di Dio e vero figlio della Vergine di Nazaret.   

Le due madri: Maria e la Chiesa , dunque, sono essenziali alla vita cristiana la prima nell’esercizio di una maternità di tipo interiore e la seconda con una maternità più oggettiva. Se Maria «rifulge come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti» (LG65),è per la fede da lei dimostrata , accolta prima e poi praticata diventando per e con i discepoli una presenza materna esplicita per volere del suo Figlio. La Chiesa, per la missione ricevuta si rende madre con la predicazione del Verbo, con l’insegnamento dei santi padri e l’ininterrotto magistero che si manifesta nell’amministrazione dei sacramenti.

Come dunque la Chiesa è riconosciuta “mater et magistra” a Maria è consegnata dalla Trinità il compito di essere maestra di vita spirituale, di far nascere e mantenere in maniera tutta personale le relazioni con ciascuno dei credenti. Per Giovanni Paolo II queste due maternità sono inseparabili: «ambedue fanno riconoscere lo stesso amore divino che desidera comunicarsi agli uomini». Quando i cristiani in tutti i tempi e in tutti i luoghi si rivolgono a Maria, si fanno guidare dalla certezza spontanea che Gesù non può rifiutare le richieste che gli presenta sua Madre, (…)che percepisce insieme con noi tutte le difficoltà e pensa in modo materno al loro superamento(…) perché nel cuore di ogni credente «sia formato Cristo>(Gal.4,19 ). Ella «esercita questa sua maternità sino alla fine della storia». (Benedetto XVI).

Carmelo Ferraro

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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