Vita Cristiana

Pubblicato il 21 Maggio 2024 | di Redazione

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I catechisti testimoni missionari di una primavera della Chiesa

Sabato 4 maggio il santuario del Carmine si è riempito di catechisti, di tutte le età e di tutte le parrocchie della Diocesi. Un mare di volti che sprizzavano gioia, serenità, commozione.

Il consueto pellegrinaggio dei catechisti, missionari del Risorto, quest’anno è nato dalla sinergia di due uffici diocesani: Ufficio per la Catechesi e Ufficio Missioni.

I due direttori, don Marco Diara e don Santo Vitale, hanno accolto i catechisti sul sagrato della cattedrale. L’arrivo del vescovo Giuseppe, caratterizzato dalla sua consueta cordialità, è stato accolto con gioia da tutti. Girando in mezzo ai presenti, ha avuto un sorriso, una stretta di mano, una parola gentile per ognuno, amico tra amici, pastore nel suo gregge che lo riconosce.

E con il pastore ci si è messi in cammino verso il santuario, il tragitto è stato scandito dalla preghiera del Rosario Missionario, ad ogni mistero si è fatta memoria dei catechisti martiri nei vari continenti.

Giunti al santuario, sono stati letti alcuni brani che sottolineano la centralità della missione nella Chiesa, testimone ed evangelizzatrice fino ai confini della terra, evangelizzazione della quale i catechisti sono fautori importanti nel loro servizio pastorale.

Il vescovo ha iniziato la sua riflessione con la stessa esortazione rivolta ai presbiteri lo scorso Giovedì Santo, in occasione della consegna della terza lettera pastorale: “Eucharistòmen” cioè “Rendiamo grazie a Dio” e, a nome della Chiesa locale, ha ringraziato i catechisti non solo per quello che fanno ma, soprattutto, per quello che essi sono. Con l’Eucharistòmen, il nostro Vescovo ha fatto richiamo all’identità e al ruolo missionario e sinodale del catechista. Il catechista è colui che non sta solo con il proprio gruppo o con chi gli piace, ma è colui che esce da se stesso, dai propri confini e da quelle logiche che impediscono la realizzazione di una dimensione pienamente universale e missionaria della Chiesa.

«Piuttosto che dire che la Chiesa ha una missione affermiamo che la Chiesa è Missione e quindi piuttosto che dire che voi fate catechismo dobbiamo dire che voi siete catechisti».

Con queste parole monsignor La Placa ha esortato i catechisti a riscoprire la loro identità ritornando all’origine della loro vocazione: questa identificazione con il ministero al quale il Signore li ha chiamati è il segreto di un annuncio incisivo nella vita e nella formazione dei ragazzi e di tutti coloro che incontrano e questo dono ministeriale dello Spirito Santo rende catechisti per sempre.

Facendo riferimento alla recente visita “ad Limina” il Vescovo Giuseppe ha sottolineato che la Chiesa è sinodale, e lo è nella missione. Essa è per natura sinodale, per natura è comunione, per natura è camminare insieme come fratelli, ma lo è per andare fuori, per andare a cercare chi è lontano dalla Chiesa, chi è sulla soglia. Questo è compito di tutti i battezzati, ma è soprattutto di coloro che il Signore ha chiamati per un ruolo particolare, per l’annuncio del Vangelo, per l’annuncio di quel Kérygma che, per primo, deve cambiare la nostra vita per poter poi testimoniare in modo credibile ed efficace l’amore, la pace, la gioia che abbiamo dentro. Per questo i catechisti devono vivere la dimensione della preghiera e dell’ascolto della Parola di Dio, non si può dare se non si riceve!

Il vescovo Giuseppe ha invitato i presenti ad essere protagonisti di una nuova primavera della nostra Chiesa, primavera che si inizia ad intravedere e della quale essi possono essere germogli di novità, e questo nonostante le difficoltà che oggi si incontrano nell’annunciare il Vangelo, nonostante un mondo che oppone resistenza alla novità di Cristo, nonostante le nostre fragilità, la sproporzione tra quello che si è chiamati ad annunciare e quello che si è.

Il vescovo ha concluso la sua riflessione con parole di incoraggiamento nei confronti dei catechisti:

«Nonostante tutte le difficoltà noi dobbiamo andare avanti con gioia, la gioia che deve splendere nei volti, questa è la testimonianza che cambia il mondo. E allora cari catechisti della Diocesi di Ragusa, il Signore ci ha scelti perché ha fiducia in noi, rispondiamo con coraggio alla fiducia che Egli ha riposto in noi».

 


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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