Società

Pubblicato il 28 Maggio 2024 | di Redazione

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Per un vero oratorio con l’anima

Già “partire”, in genere, è una storia complessa per un nuovo oratorio. Dopo la pandemia non è stato facile riprendere; se sono rimasti i volontari convinti e tanti sogni di riprendere un cammino pensato a misura di dopo pandemia. Un avvenimento che ha scombussolato tutti i piccoli e i grandi aggregati scomparsi, come rapiti tutti dall’epidemia.

Ma è stata, ed è ancora l’epidemia che ha scoperchiato tante situazioni personali e familiari, scolastiche, religiose, sportive che hanno reso più evidente il vuoto di valori veri; che hanno contagiato e stanno ancora gravemente contagiando tanti anonimi, sconosciuti, invisibili hikikomori (malattia di isolamento sociale volontario), soprattutto se hanno trovato consenzienti i propri genitori.

Ricordo forte che un oratorio suppone presenze educanti vere, progetti educativi veri e progressivi; apertura di ogni oratorio a tutto il territorio, anche se non sempre è con titolo “parrocchiale”. E lo ricordo, come ne ho esperienza, da responsabile di un oratorio riconosciuto (quando nel 1977 nacque a Ragusa l’oratorio Spazio) dal suo vescovo, poi affiliato all’Anspi (Associazione nazionale degli oratori riconosciuta dalla CEI).

Ogni oratorio, dunque, è un bene per tutto il territorio, di tutto il territorio in cui si trova.

Un punto di partenza per una valorizzazione e una riscoperta ci viene suggerita dal documento CT (Catechesi Tradendae) al n. 51 dove si afferma che «la varietà nei metodi è segno di vita e di ricchezza».

Questa affermazione avalla e ratifica ampiamente l’assunzione dei principi delle scienze umane in ordine all’età evolutiva, che diventano la formula vincente della formazione educativa globale negli oratori, fatta, appunto di trasmissione di solidi contenuti di fede in un ambiente vivo e vitale dove, attraverso interessi e impegni, vita di socialità e di comunione ecclesiale, si matura alla riflessione, all’incontro con Dio e con i fratelli, alla celebrazione della fede.

La vita feriale, così, diviene sacramento di incontro con l’altro e con l’Alto; con se stessi e con il mistero. Lo spirito del Vangelo diventa respiro e presenza nell’oratorio, incarnato in fede, speranza e carità.

Il documento sottolinea, così, che la diversità di progetto educativo, la varietà metodologica della sua realizzazione, la ricchezza e la complementarietà reciproca delle attività sportive e di laboratorio che accompagnano gli iter formativi degli oratori, caratterizzano quella che comunemente si definisce catechesi, ma che negli oratori è vera e propria animazione e ne è la forza e l’attrattiva, perché al centro della sua attenzione ci sta sempre la persona come soggetto e obiettivo primario di formazione educativa.

Salvatore Mercorillo

 


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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