Pubblicato il 3 Giugno 2024 | di Emanuele Occhipinti
0Don Paolo La Terra nella Commissione presbiterale italiana
Don Paolo La Terra rappresenterà nei prossimi cinque anni i sacerdoti siciliani nella Commissione presbiterale italiana. È stato eletto al termine di un incontro della Commissione presbiterale siciliana, di cui è segretario, insieme a don Vittorio Rocca della diocesi di Acireale e don Sergio Meli dell’arcidiocesi di Palermo.
L’incontro, presieduto dal vescovo di Patti mons. Guglielmo Giombanco, si è tenuto alla vigilia della Giornata Sacerdotale Mariana nella Casa dei Padri Passionisti a Mascalucia. Era presente una qualificata rappresentanza dei sacerdoti della nostra Diocesi (nella foto).
I rappresentanti dei 18 presbiterii delle diocesi di Sicilia hanno avuto modo di ascoltare monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, sul cammino sinodale svolto finora e sulla nuova fase profetica che si va ad aprire. Dopo il primo biennio, ha informato Castellucci, nel quale si sono avuti circa 500mila partecipanti, la domanda su cui ci si è interrogati ha riguardato se la Chiesa stia svolgendo la sua missione. Tante critiche, ma anche sogni e attese. È emerso un quadro convergente su una immagine di Chiesa, delineata da Evangelii Gaudium, che sia più missionaria, più accogliente, più prossima.
Il comitato costituito dopo il biennio ha raccolto le aspettative emerse concretizzandole nella parola “germe” mentre sono scomparse parole come progetto o programma in favore di termini come percorso o sentiero. Occorre privilegiare di più – ha evidenziato mons. Castellucci – il contatto personale ed ha citato la consuetudine pastorale di tanti presbiteri delle visite alle famiglie nelle situazioni particolari di gioia o di sofferenza. Altri temi sottolineati riguardano i linguaggi, l’iniziazione cristiana, la corresponsabilità, le strutture ecclesiali, ecc.
È seguito un ampio confronto col relatore che ha risposto alle domande e alle sollecitazioni provenienti dai presbiteri presenti.
Mons. Giombanco ha sottolineato come il cammino sinodale debba partire dalla consapevolezza della appartenenza ecclesiale quale popolo di Dio anche da parte dei presbiteri. Si tratta di un cammino di conversione, come spesso afferma Papa Francesco. Chi guida non solo accompagna ma deve anche lasciarsi accompagnare. Occorre fare una lettura ispirata dei segni dei tempi e uno sforzo continuo di adattamento con una prospettiva che guarda avanti. La pastorale ordinaria è quella delle “relazioni”. Parola chiave allora è il discernimento che non si può fare da soli. “Il cammino sinodale è quello che verrà dopo – ha concluso – adesso lo stiamo solo preparando”.