Società

Pubblicato il 29 Giugno 2024 | di Redazione

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Se l’azienda produce anche speranza

Un momento di condivisione fraterna, totalmente scevro da interessi di mercato, bilanci da chiudere, crisi aziendali da gestire o trimestrali da assolvere: un’occasione sui generis ma voluta, fatta di ascolto, scambio, conforto e arricchimento, quello pensato “per una nuova economia” da una dozzina di imprenditori attinenti alla Diocesi di Ragusa, riunitisi nella serata di lunedì 3 giugno nel Ricca Innovation Center, quartier generale della Ricca IT, nell’ex villa Di Pasquale.

Per la precisione, si tratta di un secondo incontro, dopo un primo tenutosi già a metà marzo, pensato tra figure imprenditoriali tra le quali intercorre, oltre ad evidente stima personale per conoscenza diretta o indiretta, una comunanza valoriale di base che, oltre che territoriale, si fonda su alcune basi inalienabili come il rispetto per la centralità della persona in azienda, l’attenzione alla dignità del lavoro, la passione per l’impresa e la lealtà dei processi produttivi. Titolari di aziende che, pur a fronte di scelte di fondo spesso poco “di moda” nel mondo del business, conducono da anni, o per lo più da decenni, lodevoli imprese che vantano utili e sostenibilità verificabili e riconosciute.

A impreziosire l’occasione, non solo la graditissima presenza del vescovo monsignor Giuseppe La Placa, che ha risposto con entusiasmo all’invito esponendo in serata i bisogni primari del contesto diocesano, ma anche la riflessione al tema scelto per la serata, introdotto da Rosario Faraci, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Catania: in particolare, su quella solitudine che spesso attanaglia gli imprenditori, tra scelte di indirizzo complesse e spesso non capite, talora vittima di stereotipi o distorte semplificazioni, quando non addirittura di gratuite diffamazioni infondate; ma anche su quella generatività che da quella “solitudine ben abitata o arredata”, per usare un’espressione ricorrente nel gruppo, può scaturire per il contesto territoriale.

Un “ordine del giorno” dunque tanto semplice quanto evidentemente ritenuto prezioso e necessario, al termine di un’altra dura giornata di lavoro: quello di confrontare ansie e speranze, ma anche soluzioni e aspirazioni a vivere un’economia a misura di uomo, o meglio ancora di famiglie, meno in solitaria e sempre più in grado di generare speranza. Un’economia nuova forse perché fedele a quanto di più profondo questi imprenditori condividono: la serenità delle persone e la vocazione sociale che le loro aziende di fatto possono esprimere nei contesti in cui operano.

Un percorso immaginato a tappe, dedicato di fatto al discernimento personale e comunitario spesso difficile da trovare per gli imprenditori. Un percorso destinato a proseguire nei prossimi mesi, che il gruppo consegna di fatto alla riflessione su altre tematiche vissute quotidianamente, per riflette sui necessari e generativi fondamentali di una “nuova economia”, le cui leggi di mercato siano sempre soggette e non alienanti o schiavizzanti, rispetto alla centralità della persona.

Mario Agostino


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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