Società

Pubblicato il 2 Agosto 2024 | di Redazione

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Oratorio in crisi?

Per capire bene e avere idee chiare, per accendere e organizzare un nuovo orizzonte-futuro all’oratorio, è necessaria e urgente una visione panoramica.

L’oratorio era, al tempo del Concilio, dentro questo vortice di trasformazione, infatti i suoi servizi sociali erano e sono stimati di qualità secondaria.

Nel disorientamento, alcuni oratori, si arroccano in una inutile difesa delle “tradizioni”.

Forse ancora oggi, molti educatori intraprendono a tentoni restauri, rabberciamenti provvisori, ma le difficoltà di realizzazioni restano; ma il trinomio: catechesi-gioco-doposcuola anche oggi va radicalmente interpretato. Perché si tratta di un trinomio pericoloso per tanti motivi. Soprattutto perché si apre un nuovo sistema sociale e mondi vitali a forbice: scuola, famiglia, società, politica.

Ma perché? Perché scuola, famiglia – soprattutto – sono in crisi? Facciamoci solo delle domande, dipende da ogni responsabile dare risposte vive e costruttive. Sono in crisi per il modo di comunicare debole e frammentato? Per l’idea e l’ideale di persona soggettivo, materialista, positivista e per nulla illuminato dalla Rivelazione?; Perché si sono moltiplicate le agenzie formative come agguerrite concorrenti della scuola e della famiglia? Perché si è perso il senso di personalità e di persona? Per mancanza di veri modelli educativi?Per confusione di ruoli? Per scelte di pseudovalori? Per ateismo pratico? Per atteggiamenti di qualunquismo e di indifferenza? Per polverizzazione di ideali? Per mancanza di legami con le radici storiche?

E nello specifico, perché la scuola non funziona come agenzia educativa? Per la confusione a livello di vertici? Perché non prepara alla vita, né umanizza? Per le molteplici aberrazioni pedagogiche? Perché forse socializza ma non insegna, informa (forse) ma non educa?

Linguaggio senza codici

Il linguaggio è lo strumento con cui l’uomo descrive, costruisce e organizza la stessa realtà sociale ed esistenziale. Per cui, modificato il modello sociale, si è modificato anche il linguaggio, che assume la funzione di collassare l’uomo in una implosione distruttiva.  Mentre il linguaggio media il rapporto con l’esterno, fa esplodere la relazione, oggi non è più segno perché non significa più il mondo significato.

L’individuo, così, è espropriato della sua coscienza e vita. Il mondo culturale ed esistenziale giovanile rischia di diventare virtuale, con nessun nesso con se stesso, con la realtà e con la propria crescita evolutiva. Le parole non esprimono una sequenza logica, ma immagini, spesso frammenti di immagini. Ecco perché il giovane, oggi, non sa raccontare: per povertà linguistica, per mancanza di pensare logico, per assenza di ragionamento, per la multivocità dei segni (la parolaccia, l’interiezione, l’intercalare). Se si sostituisce la parolaccia con le parole che completano il senso della frase, non resta che un linguaggio esclamativo primitivo! Le nuove generazioni non mancano di idee, ma le posseggono ammucchiate e senza logica, senza senso e senza organizzazione.

Eppure…!

La generazione giovane fluttuante, senza radici, immersa in una società liquida, non è un problema, ma una risorsa da conoscere, valorizzare, accompagnare.  Eppure, siamo certi, l’oratorio riuscirà a trasformare anche il linguaggio.

Salvatore Mercorillo


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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