Pubblicato il 14 Ottobre 2024 | di Vito Piruzza
0Torna a salire in provincia il numero degli immigrati
Dal 1914 la Chiesa celebra la “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato” giunta oramai alla 110ma edizione. La nostra Diocesi che vive nel proprio territorio in modo intenso il fenomeno non poteva non celebrare questa giornata e l’ha fatto con due belle iniziative tenutesi a Ragusa il 10 e a Vittoria l’11 ottobre. I due eventi hanno avuto come titolo quello del messaggio di Papa Francesco «Dio cammina con il suo popolo». A promuoverli gli Uffici pastorali delle Migrazioni, per i Problemi Sociali e il Lavoro, per la Pastorale della Salute, la Caritas, la Consulta delle Aggregazioni Laicali e la Fondazione San Giovanni Battista.
Personalmente ho partecipato all’incontro di Ragusa che si è tenuto presso il salone parrocchiale di San Giuseppe Artigiano, che ha visto dopo l’introduzione di don Rosario Cavallo, responsabile della pastorale delle migrazioni, la relazione del vescovo incentrata sul messaggio del Papa. Monsignor La Placa ha evidenziato come, da diversi, anni il Papa sempre collegato il fenomeno delle migrazioni al problema della Pace e della Giustizia Sociale. Spesso, infatti, migrare non è una scelta libera delle persone, ma necessitata dall’esigenza di fuggire a conflitti e persecuzioni. Come nell’Esodo Dio è sempre presente e accompagna con tanti segni il suo popolo nel cammino dalla schiavitù alla terra promessa, così è a fianco al suo popolo nel cammino spirituale verso la ricerca della santità, e così accompagna quanti percorrono le vie del mondo alla ricerca di una promozione umana e sociale, e chi invece ostacola e si contrappone a questo diritto sicuramente pecca.
Vincenzo La Monica, responsabile dell’Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse, ha snocciolato una serie di dati relativi al fenomeno migratorio nella nostra diocesi molto interessanti, che hanno evidenziato come, a livello provinciale, nel 2023, dopo una fase di ristagno, il numero degli immigrati sia tornato a crescere: 4.000 persone in più.
Questi numeri si riverberano ovviamente anche nei ragazzi in età scolare che sono 6.177 e di questi ben più della metà nati in Italia (3.410) con tutte le problematiche connesse.
Sono poi seguite le esperienze di due migranti con storie e vissuti diversi, il primo Khaled Tamer rifugiato dalla Siria, giunto grazie a un corridoio umanitario attivato dalla Comunità di Sant’Egidio, dopo 8 anni di prigione nel suo Paese a seguito della rivolta contro il regime di Assad e accolto da un gruppo di cittadini di Comiso che si sono fatti carico di tutta la sua famiglia composta da due nuclei.
La seconda esperienza è stata quella di Jolanda Berdiu una insegnante albanese che ha raggiunto il nostro Paese non perché perseguitata, ma alla ricerca di condizioni migliorative di vita e che per anni si è adattata ai lavori più umili pur di garantire domani ai propri figli un futuro migliore.
Due esperienze toccanti e che ci hanno confermato nella convinzione di una fraternità universale che supera le frontiere.
Vito Piruzza