Pubblicato il 28 Novembre 2024 | di Maria Teresa Gallo
0Ci cureranno i medici stranieri?
Sistema sanitario sempre più impallato da quando le liste d’attesa coinvolgono anche i privati, i convenzionati e i medici di famiglia. Insomma, si sta creando una sorta di corto circuito tra l’offerta, che ormai comincia ad essere insufficiente, almeno per alcuni tipi di esami, e la domanda che, invece, per effetto di una prevenzione ormai quasi impossibile e di una popolazione che invecchia, cresce sempre di più. Da parte sua, la sanità pubblica, anche per mancanza di professionisti, sembra aver concentrato gran parte della sua offerta in orario antimeridiano e con tutti i disagi che comporta per chi lavora. Inoltre, forse per far cassa, nel pubblico e nel privato convenzionato, sono state spacchettate le prestazioni che si potrebbero eseguire con un’unica visita. In questo modo è ovvio che le liste d’attesa e i costi per i cittadini aumentino. Per i medici di famiglia il problema delle liste d’attesa nasce dal numero di assistiti che sono troppi. Con questa situazione, diventa interessante sapere dove troveranno il personale e quale sarà la disponibilità dei medici di famiglia per far funzionare la Case di comunità i cui lavori sono partiti in tutte le sedi previste. Dati ufficiali ci dicono che la carenza di medici riguarderebbe solo alcune branche specialistiche. Non si spiega, quindi, il perché, in provincia, oltre alle emergenze-urgenze, gli organici quasi ovunque siano al di sotto di quelli previsti. Per un day hospital non è più scontato che si riesca a completare in un solo giorno. Le guardie mediche rimangono chiuse. Nei poliambulatori non sempre si riesce a sostituire i medici che vanno in pensione e quando si è fortunati spesso si tratta di poche ore a settimana così che le liste d’attesa, almeno per i disabili gravi e gravissimi, crescono sempre di più. E se, come si usa ripetere, “mancano i medici” come mai lo stesso succede per esempio per il personale preposto al pagamento ticket e nelle farmacie territoriali dove si creano file interminabili? Tutte queste criticità, purtroppo, fanno passare in secondo piano anche le tante cose positive che pure ci sono, come all’unità complessa di cardiologia e ortopedia. Il presidente della Regione Renato Schifani, nelle scorse settimane, ha annunciato con un certo entusiasmo che «prosegue il reclutamento di medici stranieri per garantire i servizi ai pazienti siciliani». Per sopperire al fabbisogno al momento mancano all’appello 1.494 unità. Nelle scorse settimane il direttore generale dell’Asp Giuseppe Drago ha presentato ai Sindaci dei Comuni iblei la proposta di rimodulazione della rete ospedaliera basata sulla linea d’indirizzo dell’assessorato regionale alla Salute. I sindaci hanno espresso soddisfazione, ma è stato concordato di intensificare gli incontri soprattutto per affrontare la questione relativa alla medicina territoriale. Da sempre la parola rimodulazione è servita solo per tagliare servizi. Vogliamo pensare invece che questa volta coincida con un miglioramento e adeguamento dei servizi.