Pubblicato il 3 Dicembre 2024 | di Redazione
0Cercare e incontrare ancora la vita
Durante la formazione generale di giorno 28 ottobre, abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare due testimonianze di straordinario valore umano e sociale. Il primo intervento è stato quello di un ex tossicodipendente, il quale ha condiviso con noi la sua esperienza di vita e la dura lotta contro la dipendenza. Entrato in contatto con sostanze leggere fin da giovanissimo, la sua strada è stata una spirale di eventi conclusasi con il carcere. Nonostante questo, il nostro interlocutore ha mantenuto il sorriso sul volto, felice di aver avuto modo di pagare lo scotto dei suoi errori. Attraverso le sue parole, abbiamo potuto comprendere il difficile percorso che ha intrapreso per riscattarsi e ritrovare se stesso, affrontando le proprie fragilità e costruendo una nuova consapevolezza. Il suo racconto, denso di emozione e speranza, ha trasmesso un messaggio profondo sull’importanza del sostegno e della determinazione nel superare gli ostacoli più complessi.
Il secondo intervento ha visto protagonista un giovane straniero di 26 anni, che ha raccontato la sua esperienza di immigrazione (dall’Africa all’Europa) e le numerose sfide che ha dovuto affrontare per giungere in Italia in cerca di un futuro migliore. La sua storia di migrazione ha perfino messo a rischio la sua vita, portandolo a dover prendere decisioni molto difficili pur di sopravvivere. Arrivato in Italia, ha dovuto affrontare l’accusa di scafismo, da cui è stato scagionato dopo tempo. Il suo racconto ci ha portati a riflettere sulla forza di volontà e il coraggio necessari per affrontare i sacrifici e le difficoltà dell’integrazione in un nuovo paese. Il giovane ha condiviso momenti di grande difficoltà e, al tempo stesso, episodi di profonda solidarietà, offrendo uno spunto di riflessione sulla fortuna di poter vivere in un contesto sicuro e sull’importanza dell’accoglienza. Sentire quella storia sembrava quasi come vedere un film, ma purtroppo è il racconto di quello che tanti ragazzi che provengono da paesi lontani vivono quotidianamente. Abbiamo ammirato molto il coraggio di entrambi i testimoni, mettendosi a nudo e raccontando particolari molto delicati.
Noi giovani del servizio civile in Caritas, abbiamo ascoltato queste testimonianze come ragazzi che cercano nel volto degli adulti delle risposte alla vita, consapevoli che ciò che ci lega nelle nostre storie apparentemente diverse è la sofferenza e la nostra stessa libertà di scegliere ogni giorno cosa farne della nostra sofferenza.
Abbiamo messo a tacere per un attimo i nostri problemi e ci siamo immersi nelle vite dei nostri testimoni: uomini con vissuti diversi ma con lo stesso desiderio di incontrare ancora la vita, di farci a botte a volte ma di continuare a cercare quella vita. Entrambe le testimonianze sono state estremamente toccanti, sono state molto più di semplici storie: sono state veri e propri insegnamenti di vita che ci hanno incoraggiato a guardare oltre le difficoltà quotidiane e ci hanno insegnato quanto sia arricchente confrontarsi con prospettive diverse dalla propria.
Gaetano Micci, Federica D’Izzia
Benedetta Occhipinti, Salvatore Pirillo