Mons. Carmelo Canzonieri “padre” della nostra Diocesi
La Bolla papale che il 6 maggio 1950 istituiva la nuova Diocesi di Ragusa era, e lo era evidentemente, il frutto di un lavoro, un impegno e una volontà corale, di un intero popolo. Di laici e dell’intero clero ibleo.
Se però, volendolo, si volesse identificare un “padre” della Diocesi, un nome da utilizzarsi quale riferimento del movimento che 75 anni fa portò la cattedrale vescovile nella chiesa di San Giovanni Battista, allora è facile rispondere: Carmelo Canzonieri.
Il prete che poi sarebbe diventato vescovo ausiliario di Messina e vescovo titolare di Caltagirone, era in quegli anni il parroco della Chiesa Madre di Ragusa, San Giovanni Battista. All’evento organizzato dalla Biblioteca Diocesana per ricordarlo, all’inizio dell’anno giubilare diocesano, padre Pippo Di Corrado ha detto: «Monsignor Carmelo Canzonieri, non una persona che ha fatto tanto per l’erigenda Diocesi di Ragusa, bensì colui che fatto di più, colui che ha fatto più di tutti e più di ciascuno, lavorando come combattente ma nel silenzio e nella più discreta riservatezza».
Nato a Ragusa il 22 settembre 1907 da Salvatore e Carmela Occhipinti crebbe in una numerosa famiglia, entra giovanissimo nel Seminario arcivescovile di Siracusa. Il giovane Carmelo si distinse per bontà e spiccata intelligenza, tanto che Monsignor Giacomo Carabelli vescovo di Siracusa, lo inviò a Roma per completare gli studi di Teologia e Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana. Ospitato nel Seminario Lombardo, incontrò come rettore monsignor Ettore Baranzini, futuro Vescovo di Siracusa, con il quale ebbe un rapporto filiale molto forte. In quegli anni Carabelli lo ordinò sacerdote. Rientrato nell’Archidiocesi da Dottore in Filosofia e Teologia, i suoi primi incarichi li svolse presso il seminario arcivescovile di Siracusa. Ebbe, anche, l’ufficio di vice rettore del seminario, divenendo l’educatore di molti giovani che si preparavano al sacerdozio, con una sapienza pedagogica raffinata, basata sul Vangelo e sull’attenzione allo sviluppo integrale della persona.
Nel 1938, l’Arcivescovo nominò il sacerdote Carmelo Canzonieri, che aveva appena 31 anni, parroco della Chiesa madre di Ragusa, tenendo conto del fatto che nel 1927 la città di Ragusa era stata elevata a capoluogo della nuova provincia omonima.
L’evento che costituì la premessa per la nuova diocesi fu senz’altro la creazione della provincia di Ragusa, con Ragusa capoluogo, il 6 dicembre 1926.
A distanza di pochi anni dalla fine della guerra, la Santa Sede registra il vivo desiderio delle popolazioni iblee per la creazione della nuova diocesi, separata da Siracusa. In questo percorso così articolato e complesso, Carmelo Canzonieri fu abile, tenace e discreto regista.
Il Papa Pio XII il primo ottobre 1955, attribuiva piena autonomia alla Diocesi di Ragusa con i suoi diritti e la sua piena giurisdizione, e la separava così dalla Chiesa Siracusana in via definitiva.
Il 29 giugno 1956 Monsignor Canzonieri rinunzia alla parrocchia Cattedrale San Giovanni Battista e si dedica pienamente al suo ufficio di Vicario Generale e come docente di Filosofia e Teologia nel Seminario Vescovile di Ragusa, che aveva cominciato a funzionare con tutti i corsi, compreso il Liceo.
Mentre la nuova Diocesi autonoma di Ragusa cominciava a camminare, l’11 marzo 1957 Monsignor Carmelo Canzonieri viene eletto Vescovo ausiliare di Messina.
Dopo sei anni, il 10 novembre 1963, fu elevato a Vescovo di Caltagirone, ministero che prolungò fino al 9 gennaio 1983, quando raggiunse i 75 anni e diede, secondo le leggi della Chiesa, le dimissioni.
Ritornò nella sua Ragusa dove visse gli ultimi anni della sua vita operosa. Moriva il 26 marzo 1993, all’età di 86 anni, con grande rimpianto di Ragusa, Messina e Caltagirone. Per sua volontà testamentaria, le sue spoglie riposano presso la Cattedrale di Ragusa.
Tra i tantissimi presenti nella sala Fondo antico della Biblioteca diocesana Pennisi, molti i testimoni diretti della personalità di Canzonieri, ma altrettanti i giovani che del vescovo hanno solo memoria del nome. L’idea ottima di Pippo Di Corrado è stata quella di far tracciare un ritratto di Carmelo Canzonieri a monsignor Giovanni Battaglia, che ne fu allievo. E il novantenne prete, storico parroco a Comiso e fondatore e direttore della Caritas diocesana di Ragusa, in una lunga intervista ne ha parlato, sovente con le lacrime agli occhi, quale vero e proprio padre, pastore carismatico e amatissimo insegnante. Monsignor Battaglia ha concluso la intervista concessa a Pippo Di Corrado con il racconto, davvero struggente, degli ultimi anni di Carmelo Canzonieri, caratterizzati dalla sofferenza del corpo, e dalla continua, costante e efficace opera di pastore.
«Il giorno della morte del vescovo Canzonieri – ha concluso monsignor Battaglia – fui io a dargli la sua ultima eucarestia. Le sue ultime parole, rivolte al cuore e all’amore, le ho impresse in mente e le porterò sempre con me».