Arriva la meritata pensione per il sacrista della cattedrale
Ha servito quattro parroci (don Giovanni Occhipinti, don Carmelo Tidona, don Gino Alessi, don Giuseppe Burrafato), quattro vescovi (monsignor Angelo Rizzo, monsignor Paolo Urso, monsignor Carmelo Cuttitta, monsignor Giuseppe La Placa) sempre con quell’aria di semplicità e disponibilità che lo ha fatto apprezzare da tutti. Dopo 40 anni di servizio, Carmelo Criscione, il sacrista della cattedrale San Giovanni Battista, è da qualche giorno in pensione. Nessuno come lui conosce i segreti della cattedrale. È stato l’elemento di continuità in una comunità e in una parrocchia che in questi 40 anni ha cambiato volto anche grazie ai sacerdoti e ai parroci che si sono succeduti. Tanti volti, tante storie , tante celebrazioni con il sacrista sullo sfondo, pronto a scattare per fare in modo che ogni aspetto fosse al suo posto. E in effetti, entrando in cattedrale, mai abbiamo avuto l’impressione che qualcosa non fosse in ordine. Come hanno ricordato «con riconoscenza e affetto» i sacerdoti di San Giovanni Battista, Carmelo Criscione è stato all’occorrenza «pittore, muratore, elettricista, idraulico, fabbro, manutentore» e questo senza mai venire meno ai suoi doveri di sacrista, lasciando sempre «ordinato e pulito» la chiesa e tutto l’arredo della sacrestia e preparando «con amore tutte le santa messe di ogni giorno e con precisione i pontificali dei Vescovi».
Il tutto svolto con grande attenzione e modernità. Inevitabile che, con l’alternarsi dei sacerdoti e dei parroci, delle generazioni di laici, di catechisti e volontari, Carmelo Criscione sia diventato in qualche modo per i fedeli e i parrocchiani un punto di riferimento. «Tutti – hanno ricordato i sacerdoti rivolgendogli un messaggio di ringraziamento – da 40 anni sanno che ti trovano in sacrestia! Sei come si dice “un’istituzione”, cioè a dire una persona la quale, in quanto “personaggio”, hai conquistato l’affetto e la stima di tutti. Non c’è prete e fedele della diocesi che non ti conosce, che non ti stima ed apprezza. Hai fatto tutto con passione, responsabilità, devozione e soprattutto con amore per il Signore, la Madonna, San Giovanni, la Chiesa e i fedeli. Non ci sono state per te: né domeniche di riposo, né feste comandate, né permessi e né ferie. Tutto il giorno ed ogni giorno, sei stato qui senza mai guardare l’orologio! Ora siamo contenti per te, per il traguardo raggiunto e ti auguriamo ogni bene per te e la tua famiglia».
Se in questi 40 anni è cambiato il volto della parrocchia, è cambiato anche in modo inevitabile il ruolo del sacrista. Poche chiese ormai hanno questa figura che pure andrebbe riscoperta sapendo che i sacerdoti e le comunità hanno più che mai bisogno di questo riferimento e che le nostre chiese sono spesso autentici scrigni di arte e architettura.
In cattedrale al suo posto è stato chiamato Salvatore Occhipinti. Un passaggio all’insegna della continuità. Buona pensione a Carmelo e auguri di buon lavoro a Salvatore