Cultura

Pubblicato il 15 Aprile 2016 | di Giuseppe Nativo

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La nuova sede del “Feliciano Rossitto”

Era il 25 gennaio 2008 e nel corso dell’assemblea dei soci del centro studi “Feliciano Rossitto”, il presidente, Giorgio Chessari, esordiva dicendo: «Abbiamo appena presentato al Comune di Ragusa l’istanza per l’assegnazione di un’area per la costruzione della nuova sede, un salto di qualità dovuto ma anche un regalo alla città che potrà ospitare in modo permanente un centro dove l’arte e la cultura possano trovare spazio». A marzo del 2015 la posa della prima pietra. Oggi quel progetto è già realtà. Una struttura di non trascurabile valenza che costituisce modello di opera pubblica realizzato da un ente di diritto privato senza scopo di lucro.

L’inaugurazione, tenutasi il 7 aprile scorso, alla presenza dei segretari confederali (Cgil, Cisl, Uil), vertici istituzionali, politici e religiosi, ha fatto registrare un notevole afflusso di persone che hanno seguito con notevole interesse la serata scandita da non pochi interventi.

Quest’anno il centro studi compie il 35. compleanno. Nato nel lontano 1981 per cercare di soddisfare le esigenze culturali del capoluogo ibleo, il centro diviene ben presto punto di contatto di variegate e molteplici collaborazioni ad alto livello socio-culturale.

Riconosciuta tanto in ambito regionale quanto in quello nazionale, la struttura, oggi ubicata nei nuovi e più ampi locali di via Ettore Majorana, angolo via Giorgio La Pira, continua a scandire la vita culturale del capoluogo (e non solo). È prevista la possibilità di organizzare eventi culturali anche di tipo espositivo mentre l’annessa biblioteca risulterà dotata, oltre che di una cospicua emeroteca (raccolta di giornali, riviste) disponibile per ricerche e consultazioni, di numerosissimi volumi (si contano oltre 20.000 unità) raccolti in diverse sezioni (tra cui Storia contemporanea, Letteratura, Scienza, Economia, Etnologia). Da luglio 1999, la biblioteca risulta inserita nel circuito del Servizio bibliotecario nazionale e regionale con possibilità di usufruire del “prestito inter-bibliotecario”.

Nel corso dei compiuti sette lustri di attività numerosissime sono le pubblicazioni edite dal Centro che diviene così strumento di formazione e di ricerca per la promozione culturale e sociale del territorio ibleo.

Oggi il Centro Studi è una realtà fortemente rinsaldata nel territorio ibleo. Perché una nuova struttura?

«Si tratta della progettazione – spiega Giorgio Chessari – del nuovo centro polifunzionale per la cultura, la scienza, l’arte, il teatro, il lavoro, la solidarietà e la pace intitolato a Feliciano Rossitto. È una costruzione che possiede, come caratteristica principale, quella della poli-funzionalità, allo scopo di far fronte alle numerosissime richieste in campo socio-culturale che quotidianamente pervengono al Centro. Sulla base di queste incalzanti esigenze è stata predisposta l’elaborazione progettuale che tiene conto della realizzazione di una struttura dislocata su un’area molto estesa».

Come è suddivisa l’area?

«Il Centro sorge su un terreno comunale di circa 15mila metri quadrati, la cui concessione è per 99 anni. Al momento è stato allestito solo il primo lotto, ovvero un immobile di due piani per un totale di 700 metri quadrati, di cui 300 destinati ad una sala pluriuso che consentirà convegni e rappresentazioni teatrali. Sono anche presenti locali adibiti a biblioteca, sala lettura, uffici e servizi vari. È stata anche pensata un’area dedicata ai parcheggi e, soprattutto, al verde. Tutto ciò si è reso possibile grazie ad un piano finanziario molto articolato». 

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Autore

Pubblicista. Appassionato di storia locale. Nel 2004 ha pubblicato un libro sulla Inquisizione in Sicilia nel XVI secolo, con particolare riferimento alla Contea di Modica. Collabora a diverse testate cartacee e on line.



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