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Pubblicato il 18 Gennaio 2014 | di Agenzia Sir

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La Chiesa ragusana assieme all’Asp per combattere il gioco d’azzardo

La Chiesa ragusana assieme all’Asp per combattere la malattia del secolo, il gioco d’azzardo: mons. Paolo Urso e il direttore della pastorale della salute don Giorgio Occhipinti, sono stati presenti alla firma del protocollo d’intesa stilato per combattere l’epidemia del secolo, il gioco d’azzardo o meglio ancora il gioco patologico: l’importante incontro è stato voluto dall’ Azienda Sanitaria di Ragusa nella persona del Commissario Straordinario Angelo Aliquò, affiancato dal direttore sanitario, dott. Vito Amato e il Sert di Vittoria con il dott. G. Mustile, presenti anche la provincia regionale di Ragusa, la Confcommercio, l’Ordine dei Medici, il sindaco di Giarratana in rappresentanza della conferenza dei sindaci: il protocollo d’intesa verrà adottato in tutti i comuni della provincia, per combattere appunto la piaga del gioco d’azzardo.
“Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica educandola al fine di arginare il fenomeno, sempre più vasto del gioco d’azzardo che nel nostro paese ha acquisito dimensioni preoccupanti, e la nostra provincia non è certamente indenne, determinando una vera e proprio emergenza sociale.” E’ la sintesi dell’intervento del Commissario straordinario, aprendo i lavori di presentazione del protocollo di intesa.
Mons. Urso ha affermato che “Ci sono tre modi di reagire: uno è quello dell’indifferenza, un secondo è quello di chi si lamenta, ma non alza un dito per dare una mano di aiuto, un terzo è quello di sporcarsi le mani cercando di contribuire per arginare un problema di vasta identità. Certamente una comunità deve fare rete e la collaborazione di tutti serve ad intervenire in quelle situazioni che devono essere stroncate sul nascere, salvaguardando la comunità, amandola e preservandola da fenomeni negativi, quale il gioco d’azzardo. E’ necessario uscire dall’isolamento.”
“Un percorso iniziato già da qualche tempo quello che stiamo concludendo oggi con la firma del protocollo d’intesa, che ci ha portato a condurre una serie di iniziative, nelle scuole, nelle parrocchie, perché il fenomeno del gioco d’azzardo interessa: pensionati, imprenditori, negozianti, casalinghe. I numeri sono trasversali a ogni classe sociale” , queste le parole del direttore della pastorale don Giorgio Occhipinti.
“Secondo gli ultimi dati aggiornati a fine 2013 i giocatori patologici in Italia oscillano fra i 900 mila e un milione con un crescita del circa 24% rispetto a un anno fa. Quelli a rischio patologia, invece, sono due milioni. Mentre più in generale, secondo i ricercatori, gli italiani che giocano d’azzardo sono arrivati a 36 milioni, un dato impressionante,” sono i dati forniti dal dott. Giuseppe Mustile.
Unanime la considerazione secondo cui il gioco d’azzardo è una piaga che brucia vite e famiglie e che vanta costi non indifferenti anche per lo Stato: si parla di quasi sei miliardi di euro all’anno di spesa sociale. Tutti i presenti hanno concordato, nei vari brevi interventi, dell’importanza della rete, costituita da soggetti pubblici e privati, e la necessità che una piaga come quella del gioco d’azzardo si può combattere uscendo dall’isolamento.

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