Pubblicato il 4 Maggio 2016 | di Redazione
0Bambini, disabili e anziani: indignazione per i maltrattamenti
Ogni giorno assistiamo ad episodi di violenza sempre più raccapriccianti e che ci fanno riflettere sulla situazione attuale della nostra società. L’uomo nel corso della storia ha sempre manifestato la sua aggressività, ma mentre prima questa veniva appagata durante i conflitti, oggi sono frequenti episodi di violenza nei confronti di categorie deboli come: bambini,disabili e anziani.
Queste persone sono in balia di esseri ignobili che invece di proteggerli ed accudirli li picchia e li maltratta, e ciò è inammissibile. Al giorno d’oggi purtroppo di queste ignobili azioni sui più deboli se ne sente parlare sempre più spesso e sembra che queste schifose notizie poco a poco scivolino via come il vento, anche questo è orribile forse di più degli stessi maltrattamenti perché vuol dire che l’opinione pubblica si sta assuefacendo a certe notizie e purtroppo più tempo passa più certe notizie non fanno notizia. Il tasso di incidenza riguardo al maltrattamento di queste categorie è particolarmente complicato, poiché le vittime sono spesso non autosufficienti e quindi dipendenti dalla persona che li accudisce, quindi incapaci di denunciare i soprusi. Purtroppo questo è un problema diffuso, ma sottostimato e poco conosciuto sia dall’ambiente medico che dalla società. L’entità di tale problema non è del tutto nota sia per la mancanza di denunce sia per la difficoltà di individuarne i segni. Sono 65 i casi di presunti maltrattamenti in asili nido o scuole d’infanzia raccontati dalle cronache negli ultimi 7 anni. Bambini costretti a mangiare il proprio vomito, lasciati al buio, presi a gomitate, minacciati. Chi denuncia? I genitori nella maggior parte dei casi, ma non sempre; raramente le scuole. Secondo le associazioni in difesa dell’infanzia, in Italia si fa troppo poco per prevenire gli abusi. In molti nidi e materne non ci sono controlli sulla ‘tenuta emotiva’ dei docenti. Di contro, la violenza sugli anziani è disumana come quella sui bambini, anzi le conseguenze dei maltrattamenti possono essere particolarmente gravi perché le loro ossa sono più fragili e la convalescenza dura più a lungo. Note sono le violenze fisiche e psicologiche che subiscono normalmente gli anziani in alcune case di cura: farmaci scaduti o irregolarmente conservati, anziani alloggiati in un sottotetto inagibile, legati con lenzuola ai letti per non farli muovere, percosse continue e sevizie, ect…. Quando leggo notizie tipo “anziani maltrattati in casa di riposo”, “maltrattamenti fisici, mentali e lesioni nei confronti dei degenti in una casa di riposo” o ancora “infermieri e operatori picchiano i loro pazienti all’ospizio” mi viene la pelle d’oca. Le case di riposo dovrebbero essere luoghi di pace, confortevoli e rilassanti dove gli anziani possano passare gli ultimi anni della loro vita in completa serenità, accuditi da infermieri e operatori in grado di svolgere il loro lavoro con amore e passione. Visto che non sempre è possibile dimostrare queste violenze, l’unica soluzione possibile è installare negli asili e nelle case di riposo delle telecamere di videosorveglianza h24, in modo da monitorare costantemente gli ambienti utilizzati. Anche Papa Francesco ha pronunciato parole durissime in merito sottolineando che “non sempre l’anziano, il nonno, la nonna, ha una famiglia che può accoglierlo. E allora ben vengano le case per gli anziani purché siano veramente case, e non prigioni. E siano per gli anziani e non per gli interessi di qualcuno altro. Il suo pensiero va anche ai bambini e ai disabili maltrattati dentro queste strutture pubbliche e private dove viene rubata l‘infanzia e la giovinezza a delle anime innocenti che noi dovremmo proteggere, anche rompendo questo silenzio complice.