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Pubblicato il 29 Gennaio 2014 | di Agenzia Sir

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La grande scommessa della Fondazione San Giovanni Battista

La grande scommessa della Fondazione San Giovanni Battista: cerimonia di premiazione dei primi 24 diplomati dei corsi di cuoco professionista e direttore di sala, bar e sommelier della scuola “Nosco” diretta dallo chef Peppe Barone.

Giornata ricca di appuntamenti per “Il Mediterraneo dei Gentili”, la tre giorni organizzata dalla Fondazione San Giovanni Battista, in collaborazione con la scuola Eno-gastronomica del Mediterraneo, la Diocesi di Ragusa, la Camera di Commercio e con il sostegno delle istituzioni locali. Per l’occasione l’Auditorium della Camera di commercio ha ospitato un folto pubblico intervenuto, interessanti gli interventi dei relatori tra cui Carlo Borgomeo, nella duplice veste di autore del libro “L’equivoco del Sud” e, soprattutto, presidente della “Fondazione con il Sud”, realtà che ha finanziato il progetto che ha reso l’Antico Convento dei Cappuccini di Ragusa Ibla una scuola di alta cucina, un ristorante ed un albergo di grande pregio.

“Non mi sono mai pentito – ha detto il vescovo Paolo Urso – di avere condiviso con altre persone questa iniziativa che ci ha permesso di recuperare un antico convento, ormai in condizioni pessime, per restituire alla città un progetto che regala speranze possibili ai nostri giovani, e non solo a loro. Cercavamo una soluzione che potesse permetterci di rispettare l’idea di un convento come luogo di formazione continua e, al contempo, capace di contribuire alla crescita del luogo in cui questo convento si trova. Questo progetto riunisce saperi antichi con strumentazioni all’avanguardia. Ricchezza di esperienze ed entusiasmo sono le ricette per rendere Ragusa ancor più bella di quanto già non lo sia”.

“I Gentili – spiega Tonino Solarino, presidente della Fondazione San Giovanni Battista – erano per gli ebrei gli stranieri che, comunque, devono essere intesi come figli di un unico Dio. Oggi si può parlare di sviluppo per il Sud se si assume la consapevolezza che qui è possibile realizzare un modello di crescita economico attinente alle peculiarità del territorio. Con la consegna dei diplomi ai primi iscritti alla scuola Nosco, concludiamo un percorso, ma al contempo, apriamo il progetto della scuola enogastronomica ad un futuro ricco di iniziative”.

Carmelo Arezzo, segretario generale dell’Ente camerale ha relazionato sulla “Ricchezza del sud”, una ricchezza che deve declinarsi secondo direttive ben precise: “Valorizzazione dei beni comuni, attenzione verso le fasce sociali deboli, sviluppo delle capacità di mediazione culturale, ricerca, valorizzazione del clima e dell’ambiente nel rispetto del paesaggio – spiega – sono alcune linee guida per puntare ad un turismo di qualità e all’apertura verso culture altre e per il mantenimento dei nostri migliori cervelli”.

“La bellezza e la cultura – ha detto poi Carlo Borgomeo – non sono lussi da ricchi, ma, al contrario, sono elementi indispensabili per generare ricchezza”. Un capovolgimento di paradigma che deve essere attuato anche nel consueto modo di concepire il Sud. “E’ bello parlare di futuro – ha proseguito – alla presenza di tanti giovani che cercano di costruire una prospettiva di lavoro. La vera novità per il Meridione è che risolveremo molti dei nostri problemi quando finiremo di recitare la parte delle vittime ed assumeremo come paradigma l’idea di ripartire dalla nostre responsabilità.

L’efficienza non si misura con la capacità di spesa ma con quella di uscire da una situazione di civiltà arretrata. Per questo ringrazio la Fondazione San Giovanni Battista che ha saputo tradurre il nostro finanziamento in una operazione che crea davvero sviluppo e lavoro partendo dalle risorse locali”.


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