Cultura

Pubblicato il 26 Luglio 2016 | di Luciano Nicastro

0

Vacanze ragusane, vacanze “serene”!

Si diceva una volta che la Sicilia, pur essendo un’isola stupenda posta da Dio e dalla storia al centro del Mediterraneo poteva essere considerata un grande e meraviglioso. Continente da esplorare di storia, fede e cultura,un centro magico di immersione spirituale dove si trovava la Montagna Sacra delle origini del Mondo, degli Dei e degli eroi mitologici, un luogo nel quale si poteva rivivere l’ eterna dialettica tra Ulisse e Polifemo, tra i Ciclopi e i naviganti, l’ultima dimensione senza tempo.

Così è stata visitata nell’antichità e nella Modernità dai popoli che vi sono approdati,dai grandi condottieri cattolici e islamici, dal famoso imperatore Federico II°  che vi pose la capitale del suo impero mondiale e la  sua splendida corte. Vi soggiornarono con sacro furore e fascino spirituale e politico sovrani e poeti, intellettuali ed eminenti ecclesiastici, uomini di Chiesa come il Card.Newman, studiosi e scienziati importanti. Si può dire che  è stata la culla dei grandi spiriti e l’habitat della storia segreta,dei sogni e dei progetti prometeici di quanti hanno cercato di rivivere ancora una volta il fascino e l’incantesimo dell’eterno amore tra l’uomo e il mare, tra la bellezza e la forza delle passioni alla ricerca di una personalità speciale e unica, immortale ed eterna da gustare e attualizzare.

Qui è nata e rinata la sicilianità e la sicilitudine degli uomini del destino di ogni tempo. Qui Il Siciliano ieri ed oggi ha sentito le parole delle pietre, della natura e della forza di vivere che lo hanno plasmato di sangue e spirito in un turbinio proprio e individuale dai caratteri forti e fatali. Qui il Siciliano è solito dire: < Il sole se ne va, domani tornerà. Se me ne vado Io, non tornerò mai più !>. Questo è stato il luogo eccezionale e unico del fatalismo e dell’individualismo con l’anello d’oro di sposalizio e il grande vaso di Pandora pieno delle ricchezze e delle virtù che si possano desiderare; e proprio qui il caldo che va alla testa e genera le grandi passioni a causa delle influenze del Vulcano sul futuro del Mondo in una eterna “cavalleria rusticana”.

Tutti coloro che da turisti attenti e appassionati   si sono immersi in questa magia hanno compreso il senso forte ed impegnato della vita e della storia, hanno scoperto che un pizzico di sicilianità è presente in ogni uomo che viene in Sicilia e la sua personalità ne viene segnata profondamente quando viene bagnata da questo mare e da questo sole, dalle stelle nel cielo e dalla poesia della natura. In qualche modo chi sbarca qui ha la possibilità di sperimentare  un suo personale viaggio interiore nella forza viva dei fiori e dei luoghi, della natura e dello spirito e da quel momento vive con una forte nostalgia e una grande melanconia, con una inguaribile sete di progettualità e di felicità che lo assale al ricordo di tutti i luoghi visitati e dei cibi senza eguali scoperti e gustati.

Non sembri una retorica digressione questa riflessione introduttiva ad un discernimento concreto di luoghi e terre di favole per una ricerca fortunata di un pezzo di felicità ed una vacanza rilassante e serena,per un attimo di sogno, per un viaggio interiore nella propria salute ferita e  nella propria vita misteriosa a qualunque età egli si trovi “giovane o adulto”: specie nella terza età. Vorrei proporre a questi spiriti inquieti e autentici, a cuore aperto e a mente aperta, una scelta che potrebbe rispondere al più  profondo bisogno di sé della sua vita felice. Si deve, a mio parere, fare i conti non tanto con la propaganda turistica quanto  con la certezza di una singolare e bella esperienza da rivivere e ricordare per sempre se vogliamo ascoltare le voci delle sirene e l’eco che invita e chiama insistentemente a bere alla Fonte della eterna giovinezza. Si possono anche mettere nel conto il discernimento e le l’offerte concrete a partire dalle condizioni minime per un turismo sano e fecondo di benessere e prosperità spirituale,morale e sociale.

Sono molte le ragioni per venire nella provincia di Ragusa a trascorrere un periodo di buone vacanze e riguardano la cordialità accogliente ed ospitale della nostra gente, la buona e genuina cucina e le spiagge, il sole e il mare, la natura, la cultura, l’arte e la fede che coronano le coste della provincia da S. Maria del Focallo a Cava D’Aliga, da Pozzallo, Marina di Modica sino a Donnalucata, Marina di Ragusa e Punta di Mola, da Casuzze a Caucana, da Punta Secca a Torre di Mezzo,da Punta Braccetto a  Scoglitti sino ai Macconi, a Marina di Acate o a Bruca verso Sampieri ….e alle mille spiagge della serpentina fascia costiera che portano verso le province limitrofe.

Chi viene da noi ha la possibilità di fare un’esperienza unica: quella  di respirare l’aria salubre della pineta di Chiaramente Gulfi e della collina di Monterosso Almo, di godere delle bellezze paesaggistiche dell’entroterra (Modica e Scicli), della famosa (nel Settecento!) Cava di Ispica, sentendo la sinfonia di città barocche piene di storia e di arte, di chiese antiche (le chiese di Ibla e di Noto), di sperimentare le nuove Chiese all’aperto con le S.Messe nel litorale dei comuni costieri e delle terre di Montalbano, reso famoso e incardinato  per sempre in questo luogo (il Faro di Punta Secca!) dal grande scrittore Andrea Camilleri, prototipo della Sicilianità di cambiamento che ha incorporato e aperto il modus gattopardesco del Principe di Salina. Qui si possono gustare le varietà biologiche dei prodotti “agricoli” dell’ortofrutta di Vittoria, dei pomodori di S. Croce, delle fragole e delle carote di Ispica, dei formaggi e del “caciocavallo” ragusani, dell’olio e del miele di Chiaramente Gulfi, della pasta, delle “scacce” e dei ravioli di Ragusa, del pesce di Pozzallo, delle cipolle di Giarratana, del vino di Pedalino e di Vittoria, dei biscotti e del cioccolato di Modica in una tavola imbandita con i fiori di S. Croce e Vittoria che gareggiano per più punti con quelli della riviera ligure. Si possono altresì visitare il Castello dei principi Biscari di Acate, e sognare un Ballo nel castello di Donnafugata del barone Arezzo De Spuches. A Ragusa Centro nella prefettura è possibile tra l’altro visitare anche una mostra di Duilio Cambellotti (1876-1960), uno dei più originali e significativi artisti del periodo fascista. Si possono poi andando a Comiso visitare la grande Scuola d’arte e le famose  sculture e  ceramiche, passare in luogo meraviglioso e antichissimo per storia e posizione geomediterranea dove è allocato il Museo Archeologico di Camarina, senza dimenticare i siti e i beni  culturali storici ed ecclesiastici della provincia siciliana di Ragusa.

Si può anche pregare nelle “Chiese all’aperto”, una specie di parrocchie estive, scoprire il senso francescano del Cantico delle Creature e l’universalità della chiesa cattolica con la S. Messa celebrata da sacerdoti polacchi e africani… Si può trovare da noi il Grest per i ragazzi, organizzato dai Salesiani e dai Parroci durante il periodo estivo.

Si possono seguire itinerari turistici integrati che dalle coste del mare o dai fiumi possono portare alle spiagge di sabbia africana e a dune sterminate o alle oasi naturalistiche della foce dell’Irminio, della valle del fiume Ippari, della diga di S. Rosalia di Giarratana. Ci sono tante attrazioni e tante occasioni di escursioni entusiasmanti, di luoghi di ristoro genuino ed economico, di soggiorno agevole e sereno nelle contrade interne e inoltre è possibile accedere ad una ricchissima e conveniente rete di ricettività alberghiera con i  B&B di alto calore familiare e di pulita accoglienza da resorts… C’è e non si deve tacere anche  il supercostoso affitto delle seconde case che oltre alla rete delle villette “bed and breakfast” offrono anche accessibili e buoni affitti di breve durata.

Rispetto agli anni passati ormai si può dire che il turista da noi è benvenuto e coccolato, opportunamente accompagnato nelle sue scoperte e valorizzato nel suo desiderio di trascorrere “vacanze serene”, a costi accessibili senza essere spennato. Il costo della vita nei supermercati dell’entroterra e in  quelli della “costa” è più equo e, in generale, si può dire che è stata frenata la corsa al facile profitto antieconomico e speculativo. Nessuno ha inteso però a livello dei Comuni ritoccare e regolare con un minuto controllo dei prezzi e seri calmieri la tabella di vendita dei prodotti tipici dalla produzione al consumo. Il fatto nuovo è la crescita dei mercati legati alla produzione che praticano la convenienza del prezzo con la tutela della qualità e tipicità dei prodotti. Anche i servizi pubblici (bagni, docce, etc.) sono dignitosi,diffusi e puliti. L’acqua è un bene prezioso ma anche costoso. E’ormai quasi completata la rete fognaria nelle zone costiere della provincia (vedi S. Croce Camerina!).

C’è però un doppio neo come disvalore aggiunto: l’inquinamento acustico e la mancanza di coordinamento di qualità e quantità dei programmi culturali e artistici degli Enti e dei Comuni, della provincia regionale,della Camera di Commercio e della varia offerta universitaria diffusa nel territorio  come propaggine degli Atenei di Catania e Messina. L’offerta è ricca e diversificata in generale ma spesso è pletorica e ripetitiva. Di solito vengono “calati” dai mediatori culturali e dagli agenti di spettacolo corsi estivi ed eventi, non ideati dalla creatività e dalla inventiva della intellettualità locale. Tali iniziative significative per qualità e caratteristica di attrazione non sempre sono razionalmente legati a momenti tipici di offerte originali del territorio né sono finalizzati alla integrazione della vocazione locale con la qualità nazionale. Ad eccezione della ormai bella e consolidata Manifestazione Ragusana dei “RAGUSANI nel Mondo”,una splendida rassegna del lavoro di nostri Emigranti che con il loro lavoro si sono affermati e sono diventati ambasciatori di umanità,religiosità e serietà della capacità di lavoro e di contribuzione qualificata in ogni settore e in qualsiasi parte del Mondo. Con migliori infrastrutture viarie, più rapidi collegamenti “pubblici” lungo la costa e con l’entroterra si potrebbero migliorare i flussi veicolari pubblici e limitare il ricorso massiccio all’auto privata. Si potrebbe altresì garantire una maggiore sicurezza nella circolazione serale nelle poche circonvallazioni  a monte della lunga costa marina provinciale e vivere intensamente le innumerevoli occasioni di “serate” tipiche offerte in sana ed utile competizione creativa dai territori della provincia.

Non è servito a molto ai nostri Enti locali l’effetto alone degli sceneggiati televisivi del Commissario Montalbano, non un convegno di studi per migliorare l’offerta turistica (nemmeno da parte dell’Azienda per l’incremento turistico!) né un programma di films girati dalle nostre parti o creati da registi siciliani di valore, né rappresentazioni teatrali, ascolto musica, recitazioni di poesie anche dialettali dei poeti della nostra terra…che esistono in misura maggiore rispetto al passato ma non all’altezza della domanda.

Forse continuiamo ancora a guardare al turismo, ( che è nel Sud est Ragusa senz’altro la via più ricca e promettente dopo la Crisi del Modello di sviluppo Ragusa per offrire più ricchezza e occasioni di lavoro) come settore economico da implementare seriamente e decisamente senza un’adeguata cultura “moderna” e specifica professionalità. E dire che ormai abbiamo le infrastrutture dello sviluppo: il porto di Pozzallo, quello turistico di Marina di Ragusa e l’Aeroporto di COMISO. Con una politica di viabilità strutturale e strategica con i poli di CATANIA, di AGRIGENTO, CALTANISSETTA e PALERMO potremmo trainare una nuova intelligente  governance dei flussi turistici e puntare a nuovi traguardi di sviluppo economico e commerciale.

Intanto impazza in questa stagione l’inquinamento “acustico” non solo quello notturno non autorizzato ma quello permesso ai soliti fracassoni diurni cioè quello dei “venditori ambulanti” che per ore “martellano” per riparazione cucine a gas, polli e uova, frutta e verdura, pesce, etc. impedendo la quiete e la riflessione del mattino o il riposo dopo una lunga veglia di notte dei nostri giovani. Essi fanno il loro lavoro e in un certo senso rinnovano anche il ”folclore tipico della vendita tradizionale” ma è necessario un intervento di norma ed efficacia primazia dell’interesse pubblico.  Perché non disciplinare meglio questo “baccano” in ore innocue e in zone ad hoc, aumentando i giorni dei mercati rionali nel litorale? Qualcuno prima viveva la psicosi dei furti nelle case delle coste che era una epidemia quando erano disabitate (durante l’inverno) e una minaccia incombente in estate anche durante il sonno della notte. La situazione sembra migliorata perché c’è più  prevenzione e  più ordine pubblico, ma bisogna fare di più in mezzi e intelligence. Girano anche i vigili urbani oltre i  carabinieri con un  maggiore controllo del territorio e non solo per le contravvenzioni o le multe per divieto di sosta. Ci vuole come base formativa più solida  di un diverso comportamento umano, civile e legale una rivoluzione spirituale e culturale, che abbracci le scuole ed una seria e credibile rivoluzione strutturale che salvi i siti e i luoghi come anche i bar, le piazze di notte e le vie della sera, cioè una azione di grande conversione alla vera politica della sicurezza. Si deve poter pensare ad una Campagna “Città Sicura d’Agosto” con presidi di sicurezza “agili ed efficaci”nei borghi dell’entroterra e della costa.

Una squadra pilota e sperimentale (non costerebbe troppo al bilancio comunale per il mese di Agosto ad esperimentum) coordinando di più polizia municipale e stradale. carabinieri ed finanzieri ed in particolare “pagando per il mese di Agosto” una rete di “vigilanti di strada come custodi della città e del suo territorio, come presidio rapido ed efficace anche a livello telematico e digitale (diurno e soprattutto notturno!) nelle strade e nelle piazzette, nelle ville (dove si spaccia droga e devianza sistematica!) e nelle periferie nelle quali il malessere esistenziale cresce ed è diventato “un bubbone per vedere l’effetto che fa.

Le vacanze “serene” sono un investimento turistico ma soprattutto un diritto dei cittadini e un dovere dei Comuni e delle Comunità, come anche delle società multiculturali  per svolgere un servizio estivo, per fare marketing territoriale ed occasione di integrazione civile e democratica.

Vacanze ragusane, vacanze serene”. Sarebbe un bel progetto di cura e pulizia della nostra identità per stare al passo con i tempi e far venire da noi a RAGUSA, in un Sud ricco, antico e bello,il sud/EST della Sicilia. E ritorneremmo di nuovo a dire e a sentir dire: “ Dolcissima IBLA “(Giuseppe Fava, poeta e scrittore ucciso dalla Mafia) – riferito ad una provincia da visitare e rivisitare come cittadini e come turisti  per la gente buona e onesta,”babba  perché non mafiosa ed intelligente perché si è finalmente dotata a livello municipale (anche se solo per le Ferie di Agosto!) di una politica della sicurezza forte e decisa e della  legalità al servizio della civiltà umana e del buon costume.

Tags: ,


Autore

Luciano Nicastro Laureato in Filosofia alla Cattolica di MILANO e in Sociologia alla Università degli Studi di URBINO, è stato per molti anni professore di filosofia e storia al Liceo Scientifico “E. Fermi” di Ragusa. Filosofo e Sociologo di orientamento “mounieriano”. Ha insegnato storia della filosofia e storia della sociologia. Docente di Antropologia filosofica presso l’Istituto Teologico Ibleo di Ragusa, è stato docente di Sociologia delle Migrazioni e di soc. dell’educazione alla LUMSA di Roma – sede di Caltanissetta; è stato altresì docente di Domande Filos. Contemp., di filos. della Religione e filosofia politica alla Facoltà Teologica di Sicilia a PALERMO. Consigliere Nazionale delle Acli, ha fatto parte della Associazione “Agostini Semper” tra i laureati della Cattolica di Milano ex alunni del Collegio Augustinianum, militante del MEIC (movimento ecclesiale di impegno culturale), della Lega Consumatori ed Utenti. Ha pubblicato diversi libri, articoli e ricerche di filosofia, psicologia, sociologia, teologia e psicopedagogia oltre che sui temi della scuola, del lavoro, della famiglia e della condizione meridionale e sulla nuova questione giovanile…



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑