Società

Pubblicato il 21 Ottobre 2016 | di Vito Piruzza

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Diversamente studenti, Regione senz’anima

Il nuovo anno scolastico è partito da alcune settimane, ma evidentemente alla Regione non se ne sono accorti, se anche quest’anno, come già l’anno scorso, alle Province (scusate adesso “Liberi Consorzi”) sono mancati i soldi per il trasporto e l’assistenza degli studenti disabili.

Risulta incredibile che una Regione in cui si continuano a finanziare spese non proprio necessarie (un esempio per tutti: si continuano a non applicare le regole previdenziali che valgono in tutto il resto d’Italia, continuando a bruciare risorse per mandare in pensione i dipendenti con le regole ante-Fornero), guarda caso non si trovano ogni inizio anno le risorse per gli studenti disabili.

Si perpetua un’ingiustizia che risulta più odiosa in quanto colpisce i più deboli, i più sfortunati, che guarda caso, ahimè, sono anche i meno rappresentati; tutto questo non fa bene alla politica e di conseguenza non fa bene alla democrazia.

E si badi bene, le rassicurazioni paternalistiche che si farà di tutto per fare arrivare i fondi per fare partire il servizio prima possibile non rendono giustizia, ma anzi aumentano il senso di fastidio che si prova quando l’esercizio di un diritto viene presentato come una graziosa elargizione.

Non si può furbescamente risparmiare proprio sui più deboli facendo cominciare il servizio con un mese di ritardo, e possibilmente poi ampliando la finestra delle vacanze natalizie come l’anno scorso: il diritto allo studio va garantito anche a questi nostri concittadini più sfortunati per 200 giorni l’anno come per tutti gli altri studenti!

Non si può far passare il messaggio che per loro il diritto allo studio sia un optional.

È un fattore di civiltà!

E fin qui si è parlato di etica e di giustizia, ma non va trascurato un ulteriore elemento di carattere economico non meno importante in un momento di crisi come quello che attraversiamo: il danno erariale che deriva dal fatto che per tutto il periodo in cui non si attiva il servizio di trasposto e assistenza per gli studenti disabili, i docenti di sostegno di fatto percepiscono il salario senza potere svolgere il loro servizio.

Oltre il danno la beffa: per mancanza di risorse si bruciano inutilmente ulteriori risorse.

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