Politica

Pubblicato il 31 Ottobre 2016 | di Mario Cascone

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Verso il Referendum

Confesso che l’attuale discussione politica sul referendum costituzionale del 4 dicembre non mi sta appassionando più di tanto. Credo di trovare la ragione del mio sentimento nella mediocrità con cui i nostri uomini politici stanno conducendo il dibattito su questo importante evento elettorale, in cui il popolo italiano è chiamato ad esprimersi su una riforma che cambia in maniera sostanziale l’assetto istituzionale del nostro Paese. L’impressione che ricavo dalla campagna elettorale, che è già iniziata da tempo, è che si tenda a spostare l’accento dalo contenuto delle riforme ai partiti che le hanno votate o, per meglio dire, agli interessi di parte che potrebbero derivare da queste riforme.

Questa mia affermazione trova riscontro nella paradossale situazione che si è di fatto delineata: alcuni partiti che hanno votato queste riforme, in toto o in parte, ora si stanno schierando per il “no” al referendum confermativo; e alcuni esponenti politici che invece in sede parlamentare avevano bocciato il testo di riforma costituzionale proposto dalla maggioranza, ora invece appoggiano il “si”. È vero che è sempre lecito ravvedersi o rivedere le proprie posizioni, ma è altrettanto vero che un tale atteggiamento la dice lunga sulla sostanza del dibattito in corso sul referendum.

Stando così le cose, a me sorge il dubbio che molti cittadini non stiano comprendendo quale sia effettivamente l’oggetto del questito referendario, al quale il prossimo 4 dicembre siamo chiamati a rispondere con un secco “sì” o con un altrettanto secco “no”. I nostri uomini politici dovrebbero prodigarsi a spiegare in maniera chiara e il più possibile esaustiva i contenuti di queste riforme istituzionali e costituzionali, piuttosto che continuare a litigare per mere questioni di potere o per mire elettorali a favore della propria parte politica. La mediocrità che da tempo investe la nostra classe politica si traduce di fatto in questo comportamento di basso livello, che riduce anche le questioni più importanti a meschine beghe di bottega…

Abbiamo ancora un mese di tempo, prima di recarci doverosamente alle urne per esprimere il nostro parere. La speranza è che in queste settimane gli elettori possano essere lucidamente informati sul senso e sulla portata delle riforme. È vero che un’informazione obiettiva e neutrale risulta quasi impossibile, ma è altrettanto vero che si può sempre provare a farla, sapendo bene che dal risultato di questo referendum dipenderà probabilmente la direzione da imboccare nel prossimo futuro del nostro Paese.

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Autore

Sacerdote dal 1981, attualmente Parroco della Chiesa S. Cuore di Gesù a Vittoria, docente di Teologia Morale allo studio Teologico "San Paolo" di Catania e all'Istituto Teologico Ibleo "S. Giovanni Battista" di Ragusa, autore di numerose pubblicazioni e direttore responsabile di "insieme".



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