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Pubblicato il 31 Ottobre 2016 | di Redazione

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Pensava di abortire, ora è mamma. La storia di due vite salvate

Pensava di abortire, ora è mamma. La storia di due vite salvate.

Aveva deciso di abortire. Di interrompere quella gravidanza sgradita che le gonfiava il grembo. Problemi economici, disagio sociale e mancanza di un marito che l’avrebbe aiutata a crescere quel figlio. Aveva maturato con calma la sua scelta, ma qualcosa le infastidiva la coscienza, la piena serenità di compiere quell’azione e le sue dirette conseguenze. Allora decise di parlarne con qualcuno e di contattare via facebook il consultorio familiare di ispirazione cristiana di Vittoria chiedendo un appuntamento con il ginecologo. Il dottor Giovanni Busacca, ex primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Guzzardi” di Vittoria e operatore volontario del “servizio ginecologico di tutela e salute della donna” del consultorio di Vittoria, dopo un colloquio di consulenza e orientamento, le consiglia un’ecografia per sentire il battito di quel cuoricino che da lì a breve avrebbe cessato di esistere. La ragazza accetta. Pochi giorni dopo il servizio front office del consultorio, il quale nell’ambito del percorso di consulenza, cura l’accoglienza e il primo colloquio, la contatta per sapere se la sua decisione è sempre quella di abortire e la ragazza dice di sì anche perché è decisa a porre fine ai problemi con il suo lavoro in nero, i genitori separati e all’oscuro di tutto, il fidanzato fuori sede poco interessato all’idea di cambiare la sua vita. Ma la direttrice del consultorio Delizia Di Stefano, psicologa, sente tutta la responsabilità di questa richiesta di aiuto arrivata al servizio che oramai coordina da cinque anni e non si ferma di fronte al rifiuto della ragazza di lasciarsi orientarsi con maggiore consapevolezza attraverso dei colloqui di sostegno psicologico. Riesce a contattarla e ad incontarla in modo informale, proponendole un ventaglio di possibilità di aiuti per lei ed il suo bambino, nonché la possibilità di aderire al progetto “Gemma”, promosso dal Centro di aiuto alla vita (Cav) di Ragusa. Ampliando la rete di collaborazione e di preghiera attraverso il coinvolgimento degli operatori del Cav di Ragusa e di vari gruppi di pastorale familiare del territorio diocesano e nazionale, arriva la decisione di non compiere più quell’insano gesto che l’avrebbe costretta a vivere con un gran peso sulla coscienza.

Nei giorni scorsi è nato suo figlio!

Una piccola ma significativa vittoria: la salvezza di una vita o forse per meglio dire di due vite. Ora la giovane mamma è felice ed è grata a tutti coloro che, nel periodo più buio della sua vita, hanno visto il suo bisogno di essere ascoltata e sostenuta. Un importante e significativo traguardo quello del consultorio di Vittoria che oggi si vanta di poter dire abbiamo salvato due vite!

«Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito», ha detto Papa Francesco, «ha il volto di Gesù Cristo, ha il volto del Signore, che prima ancora di nascere, e poi appena nato ha sperimentato il rifiuto del mondo». «Non si possono scartare, come ci propone la “cultura dello scarto”! Non si possono scartare!», ha incalzato. «Per questo l’attenzione alla vita umana nella sua totalità è diventata negli ultimi tempi una vera e propria priorità del Magistero della Chiesa, in particolare a quella maggiormente indifesa, cioè al disabile, all’ammalato, al nascituro, al bambino, all’anziano, che è la vita più indifesa». Esiste una situazione paradossale, ha spiegato il Papa, dove «mentre si attribuiscono alla persona nuovi diritti, a volte anche presunti diritti, non sempre si tutela la vita come valore primario e diritto primordiale di ogni uomo. Il fine ultimo dell’agire medico rimane sempre la difesa e la promozione della vita». Occorre dunque «l’impegno di coerenza con la vocazione cristiana verso la cultura contemporanea, per contribuire a riconoscere nella vita umana la dimensione trascendente, l’impronta dell’opera creatrice di Dio, fin dal primo istante del suo concepimento. È questo un impegno di nuova evangelizzazione che richiede spesso di andare controcorrente, pagando di persona. Il Signore conta anche su di voi per diffondere il “vangelo della vita”».

La posizione della Chiesa, ha spiegato Francesco, è basata sulla scienza e non solo sulla fede. Ha infatti invitato i ginecologi cattolici a difendere la vita «nella sua fase iniziale e ricordate a tutti, con i fatti e con le parole, che questa è sempre, in tutte le sue fasi e ad ogni età, sacra ed è sempre di qualità. E non per un discorso di fede – no, no – ma di ragione, per un discorso di scienza! Non esiste una vita umana più sacra di un’altra, come non esiste una vita umana qualitativamente più significativa di un’altra. La credibilità di un sistema sanitario non si misura solo per l’efficienza, ma soprattutto per l’attenzione e l’amore verso le persone, la cui vita sempre è sacra e inviolabile». Per questo, «la Chiesa fa appello alle coscienze, alle coscienze di tutti i professionisti e i volontari della sanità, in maniera particolare di voi ginecologi, chiamati a collaborare alla nascita di nuove vite umane».

A questa chiamata vocazionale il consultorio di ispirazione cristiana di Vittoria con i suoi operatori ha risposto e continua a farlo dando supporto e sostegno a chiunque si trova a compiere scelte così drastiche.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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