Blog

Pubblicato il 15 Dicembre 2016 | di Redazione

0

Perché le nuove generazioni hanno perso la capacità di amare?

Sempre più spesso i giovani di oggi hanno difficoltà a relazionarsi con l’altro sesso e donarsi a loro. Questa paura di amare porta ad investire in relazioni impossibili o negare di volere legami. Cosa significa ”amare”?

Amare è un po’ come denudarsi, mostrarsi nel proprio intimo, mostrare le proprie miserie, gettare la maschera che siamo soliti mostrare in pubblico e che spesso denunciano la nostra forza, il nostro potere, nel lavoro e nella società. Ma gettare la maschera potrebbe mostrarci deboli….e questo non lo vogliamo! Riassume così Cesare Pavese il suo aforisma, “Un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla.” E questo “nulla” è quello che non vorremmo mai dimostrare per non sentirsi improvvisamente indebolito all’occhio di un altro/a.  La maggioranza dei giovani sente di aver davanti a sé  tanto tempo: la scelta di formarsi una famiglia viene rimandata negli anni, tanto i figli si possono fare anche a 50 anni e oltre. Ci sono sempre altre cose da fare, più urgenti, prima di un impegno definitivo.  Il momento giusto rischia di non arrivare mai: prima ci si sente troppo giovani per impegnarsi, poi bisogna sistemarsi professionalmente, poi ci sono i genitori anziani da accudire che non si possono lasciare proprio adesso che hanno bisogno. Questo non sentirsi mai pronti per una scelta di vita definitiva deriva da un vissuto psicologico: non si è superata la fantasia adolescenziale di poter avere tutto dall’esistenza, si è fermi a quel periodo magico della vita  in cui  si avevano davanti tutte le possibilità e non si vuole scegliere per non rischiare di precludersi altre opportunità più allettanti. Il rischio è quello di ritrovarsi a 40 anni o 50 anni quasi senza accorgersene, senza aver costruito nulla  a livello affettivo e di passare tutta una vita da una partner all’altro alla ricerca dell’amore perfetto. L’innamoramento non dipende solo dall’incontro con una persona speciale , ma anche e soprattutto dalla propria disposizione d’animo: l’amore per sbocciare ha bisogno di un pizzico di  leggerezza. Al contrario, aspettative eccessive ( tipo il cuore che batte a mille al secondo appuntamento) e continui  confronti  non fanno che rovinare sul nascere un rapporto che potrebbe diventare con il tempo  promettente. Le differenze tra i giovani di ieri e quelli di oggi sono molte; tuttavia non si tratta di stabilire chi sono i migliori ,ma solo di vedere gli aspetti positivi di entrambi per trarne utili insegnamenti. La nostra, rispetto al passato, è una società fortemente industrializzata, lo sviluppo tecnologico ha raggiunto alti livelli, i mezzi di informazione e comunicazione molto sofisticati sono alla portata di tutti, dai bambini agli anziani, le distanze ed i tempi si sono  notevolmente accorciati. Anche nel settore produttivo il lavoro è più veloce e preciso. Comunicare oggi è facilissimo. I giovani sono informati su tutto, sulle ultime novità commerciali e questo grazie ai computer, tablet, cellulari. Tutto ciò si riflette notevolmente sui loro comportamenti. I giovani d’oggi curano molto i rapporti sociali virtuali rinunciando così ai momenti di aggregazione, di cui invece potrebbero godere grazie ad una  maggiore libertà rispetto al passato. I genitori e soprattutto i nonni spesso  raccontano di aver vissuto la  triste esperienza della guerra e il dopoguerra che hanno condizionato la loro esistenza. Allora non esisteva il progresso e nemmeno i confort che noi tutti abbiamo oggi a disposizione, non vi erano tante  occasioni per divertirsi, non esisteva la vita sociale né gli sprechi, ma solo sacrifici ed una vita fatta di stenti e ci si accontentava di poco. Gli stessi rapporti tra i ragazzi erano meno spontanei, soprattutto tra maschi e femmine;  un’educazione più rigida, piena di paure, di tabù. Questi, diventati adulti, hanno conservato alcune caratteristiche della loro generazione ed un bagaglio culturale di esperienze che, anche se vissute in altri tempi, possono essere un insegnamento prezioso per noi che non sempre, però riusciamo ad apprezzare e a farne tesoro. Oggi tutto sembra più allegro; viviamo in una società che ci porta a desiderare il denaro  e ad averne sempre di più e chi non può averlo si sente inferiore e cerca in tanti modi, anche illegali per ottenerlo. La nostra, purtroppo, è una società dove prevale l’egoismo e la prevaricazione, la corruzione e la maleducazione  che si manifesta con il linguaggio e il comportamento scorretto. A volte siamo portati a non dare la giusta importanza alle cose, alle persone; giudichiamo ed emarginiamo con molta facilità le persone, senza comprenderne le conseguenze. Conosciamo poco il significato della parole “sacrificio” a differenza dei giovani di una volta che hanno vissuto sulla loro pelle, la guerra. I giovani desiderano vivere in un mondo dove nessuno ci giudica per quello che indossiamo, ma per quello che realmente siamo, realizzare i loro sogni e soprattutto costruire una società migliore, dove finalmente possa regnare l’uguaglianza e la lealtà, soprattutto si auspicano una società fatta di cittadini onesti e rispettosi delle regole del vivere civile. La verità  è che l’opposto dell’amore non è l’odio. Il vero opposto dell’amore è la paura. Quando ami ti espandi; quando hai paura ti rattrappisci. Quando hai paura ti chiudi; quando ami ti apri. Quando hai paura ti assalgono i dubbi; quando ami hai fiducia.

 

Tags:


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑