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Pubblicato il 9 Gennaio 2017 | di Redazione

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“Ragusa Latte”verso la chiusura

La cooperativa Ragusa Latte, nata nel 1993, rappresenta il fiore all’occhiello della zootecnia siciliana.

Questa azienda era una delle realtà economiche più floride della Sicilia sud-orientale. Dotata di moderni impianti di caseificazione, permetteva  la produzione della tipica ricotta iblea, dei formaggi tipici come provola, cacetti e mozzarelle. Inoltre, oltre alla caseificazione del proprio latte, l’azienda ha posto particolare attenzione nella produzione di latte fresco pastorizzato.

Purtroppo però l’azienda si trova in ginocchio, con gli allevatori che non riescono a riscuotere le fatture e a loro volta sono impossibilitati a pagare i fornitori. Ed è ben comprensibile cosa tutto ciò comporti per l’economia locale, terra d’eccellenza della pastorizia e cuore dei caseifici regionali. Si profila forse all’orizzonte un nuovo caso, in piccolo, come quello che colpì la Parmalat?

Solo nel ragusano questo significa un buco da milioni di euro e circa 300 aziende sul lastrico. La Guardia di Finanza indaga da un anno fra le carte della cooperativa iblea. Anche i “Forconi” di Mariano Ferro hanno sposato la causa, scendendo in piazza a sostegno di 200 allevatori-soci che hanno conferito latte senza ricevere il corrispettivo in denaro di milioni di euro. Purtroppo queste  200 aziende che operano sul territorio ibleo e che facevano capo alla cooperativa hanno poche speranze di vedere riconosciuti i loro crediti. Il 12 gennaio 2017, data tanto attesa, dovrebbe esserci il concordato liquidatorio che prevede il  30% dell’importo originario vantato dagli allevatori che negli anni hanno conferito latte alle cooperative Ragusa latte, di fatto inesistente o meglio partner col 49% di una nuova società che ha nella cooperativa subentrante PROGETTO NATURA il 51% delle quote societarie, ma nessuno dei soci sembra disposto a firmare.

Dopo le svariate denunce presentate in Procura della Repubblica e le indagini della Gdf in corso, Ferro chiede di sapere qual è la situazione. Perché il sospetto è che dietro questa crisi economica della Ragusa latte ci siano delle forme di speculazione ancora poco chiare. Gli allevatori vogliono giustizia e non intendono abbassare la guardia. Sono comunque in attesa che la Guardia di Finanza concluda le indagini delegate dalla procura, a seguito della denuncia penale di alcuni allevatori modicani. Aspetteranno fiduciosi che la Magistratura faccia la sua parte, ma l’altopiano degli Iblei in particolare, sa che vedersi defraudare di un gioiellino come la Ragusa Latte non sarà facile da digerire.

Infatti, per gli allevatori si tratta di una doppia beffa , perché da un lato vantano crediti importanti, e dall’altro le banche cominciano ad attivare i processi di pignoramento per mutui e prestiti non onorati, soprattutto nei confronti dei mangimifici. Intanto i Forconi molto vicini agli allevatori, in questa loro battaglia mostrano perplessità per il risultato finale. Fa certamente specie verificare che in un territorio che da sempre fa del latte e della sua filiera il proprio prodotto di punta ed è riuscito ad organizzare una cooperativa che ha risposto in pieno alle esigenze e alla domanda del mercato si trovi ora a confrontarsi con una voragine di debiti. Ed è ben comprensibile cosa tutto ciò comporti per l´economia locale, terra d´eccellenza della pastorizia e cuore dei caseifici regionali.

 

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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