Società

Pubblicato il 2 Giugno 2017 | di Agenzia Sir

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La spada di Damocle pende sulla testa di lavoratori Coop iblei

Nel giorno in cui si è celebrata la ricorrenza della nascita della Repubblica Italiana (fondata sul lavoro, ndr) una notizia allarmante è arrivata come una doccia fredda nel mondo del lavoro ragusano: è l’annuncio fatto da Coop Sicilia concernente la presenza di 273 esuberi nell’intera isola e che, purtroppo, riguarderanno anche l’Ipercoop di Ragusa (al Centro commerciale ibleo) dove, a quanto è stato comunicato, si rischia la chiusura.

A lanciare l’allarme è il segretario generale della Fisascat-Cisl Siracusa-Ragusa, Teresa Pintacorona, con il segretario territoriale della Fisascat-Cisl di Ragusa, Salvatore Scannavino. Tra qualche giorno, sottolineano i sindacalisti, si rischia di dare il via a una fase vertenziale particolarmente preoccupante per quanto riguarda il futuro di questi lavoratori.

“E’ chiaro – affermano Pintacorona e Scannavino – che le notizie provenienti da Palermo sono tutt’altro che confortanti e lasciano presagire il peggio. Ecco perché ci adopereremo per ottenere delucidazioni in proposito e, soprattutto, per avviare, se necessario, una nuova stagione di lotta che ci consenta di limitare il più possibile i danni.

Vogliamo ricordare che la nostra azione sindacale, per quanto riguarda un’altra vertenza simile, i lavoratori del supermercato a marchio Conad ospitato in seno al centro commerciale Le Masserie, ha sortito gli effetti sperati. Quindi, ci adopereremo, se sarà necessario, per evitare che il personale di Coop Sicilia operativo a Ragusa, dove sono attivi 83 dipendenti, perda il contatto con la propria realtà occupazionale.

Non vorremmo che anche in questo caso, un po’ come sta succedendo nel resto d’Italia, si andasse avanti per abbassare il costo del lavoro senza tenere in minima considerazione quelle che sono le esigenze degli occupati e delle loro famiglie”.

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