Pubblicato il 26 Giugno 2017 | di Redazione
0La luce scolpita – Il fonte Battesimale della Basilica Maria SS. Annunziata
“La luce scolpita” è un’eccellente saggio sul fonte battesimale sito nella basilica Maria SS. Annunziata in Comiso, opera del famoso scultore Mario Rutelli.
L’autore del libro, dopo la consultazione diretta del carteggio originale conservato nell’Archivio Storico Parrocchiale della stessa chiesa dell’Annunziata, ha studiato nei dettagli la lunga e interessante vicenda che ha condotto alla realizzazione dell’opera. Spazzata via la polvere di un secolo, i protagonisti dei fatti, bisnonni e nonni del lettore di oggi, sono tornati a rivivere insieme al coacervo di ansie, timori, sacrifici, generosità e ingegno che hanno accompagnato la realizzazione del fonte battesimale.
In questo saggio viene posto in rilievo che tale fonte non è una semplice tazza battesimale, bensì un’opera complessa e imponente nel suo genere, capace di raccontare, attraverso immagini e simboli, la storia del peccato e la via della salvezza.
L’Autore esamina analiticamente le varie parti del fonte battesimale a cominciare dallo zoccolo o stilobate istoriato da dieci pregevoli bassorilievi, in cui sono rappresentanti, alternati, angeli e quei profeti che più degli altri nelle Sacre Scritture hanno prefigurato il battesimo.
La lettura dell’opera prosegue con l’esame dei cinque pannelli della tazza dove si rileva la simbologia dei serpenti biblici che riportano all’idea del peccato vinto dal sacramento del battesimo.
Dal saggio si evince come ci troviamo di fronte a un’opera d’arte sintesi di un’ormai raggiunta maturità artistica dello scultore palermitano dove confluiscono, in uno stile composito, non soltanto le esperienze personali trascorse e capitalizzate nel corso degli anni, ma soprattutto le evoluzioni artistiche che, dalla seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, hanno contrassegnato la scultura italiana. Opera d’arte completa e matura, il fonte battesimale, capace di superare i confini del tempo per la ricchezza plastica e la modernità dell’impianto. L’esaltazione dei valori religiosi e i lampi delle intuizioni conferiscono freschezza all’opera che si armonizza appieno nel contesto della chiesa comisana.
Il saggio rievoca personaggi rilevanti della storia municipale comisana che altrimenti rischierebbero di rimanere nella dimenticanza o appena noti a pochi. Infatti, Lauretta, nella narrazione delle vicende che hanno condotto alla realizzazione dell’opera, ha tratteggiato, seppur sinteticamente, il profilo psicologico dei principali protagonisti (il canonico Raffaele Flaccavento, il ciantro Francesco De Martino, lo stesso Rutelli, il cavaliere Iacono e il senatore Caruso…).
Un’ulteriore plauso all’autore per aver utilizzato un linguaggio accessibile anche quando ci si addentra nella ricostruzione storica e nella critica artistica che, per stessa ammissione dell’Autore, non vuole avere la pretesa di aver fissato un punto fermo sulla conoscenza del fonte battesimale in oggetto bensì il fine di stimolare altri e più pregnanti studi futuri.
Per concludere, questo saggio grazie al suo autore, ha fatto riemergere uno spaccato di storia locale inedito e sconosciuto meritevole di essere sottratto all’oblio affinché ci si possa riappropriare, per dirla con Gesualdo Bufalino, «di una scaglia di tempo perduto».