Vita Cristiana

Pubblicato il 8 Luglio 2017 | di Mario Cascone

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Il grano e la zizzania rimanendo fiduciosi

L’insegnamento della parabola del grano e della zizzania è che un giudizio sommario e sbrigativo non è da Dio.

Constatiamo che accanto al bene esiste anche il male e che non è per niente facile separare nettamente l’uno dall’altro, come forse facevamo tanti anni fa alle scuole elementari, quando il capoclasse si metteva alla lavagna e, dopo aver tracciato sulla lavagna una bella riga diritta, pretendeva di segnare con sicurezza da una parte i buoni e dall’altra i cattivi…

L’insegnamento della parabola del grano e della zizzania (Mt 13, 24-30) è proprio questo. Di fronte alla scoperta della zizzania, accanto al grano buono, la prima reazione degli agricoltori è quella di sradicare subito l’erba cattiva. Il padrone però si oppone a questa decisione, perché teme che in questo modo si possa fare dell’erba un fascio, strappando accanto alla zizzania anche il grano buono…

La morale della parabola è che un giudizio sommario e sbrigativo non è da Dio, il quale possiede l’infinita pazienza di aspettare la conversione di ogni uomo.

D’altra parte è pure vero che gli uomini non sono assolutamente in grado di distinguere la zizzania dal grano, almeno fino a quando quest’ultimo non giunge a maturazione. È vero anche che grano e zizzania sono talmente intrecciati che si può correre facilmente il rischio di sradicare l’uno e l’altra insieme. Lasciamo perciò che sia Dio a distinguere e a giudicare, perché solo Lui è in grado di fare la cernita.

Inoltre dobbiamo stare attenti a non metterci subito dalla parte dei buoni, perché onestamente dobbiamo ammettere che grano e zizzania sono compresenti anche dentro di noi… La pazienza di Dio, quindi, si applica anche per ciascuno di noi.

“Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura”, dice il padrone agli agricoltori. Gesù, attraverso queste parole, vuole preparare i suoi discepoli a non restare delusi se il regno di Dio non si afferma subito con potenza e se addirittura a volte il male sembra prevalere sul bene. L’avvento del regno non si manifesta attraverso risultati mirabolanti e uniformemente positivi. Bisogna nutrire sempre fiducia nella capacità del regno di crescere nonostante tutte le apparenze contrarie: per quanto la zizzania si sia infiltrata nel grano e ne ostacoli la crescita, questa avverrà ugualmente! Nel frattempo i discepoli di Gesù non devono pensare ad isolarsi dagli altri uomini, non possono cedere alla tentazione di fare “ghetto”, ma anzi sono chiamati a mescolarsi con tutti, a stare nel mondo insieme a tutti gli uomini, per essere testimoni fascinosi del regno che si sta costruendo.


Autore

Sacerdote dal 1981, attualmente Parroco della Chiesa S. Cuore di Gesù a Vittoria, docente di Teologia Morale allo studio Teologico "San Paolo" di Catania e all'Istituto Teologico Ibleo "S. Giovanni Battista" di Ragusa, autore di numerose pubblicazioni e direttore responsabile di "insieme".



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