Cultura

Pubblicato il 14 Dicembre 2017 | di Redazione

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Il Peace Film Fest raccontato dai ragazzi #3: “Il volontariato come valore aggiunto”

Il Vittoria Peace Film Fest 2017 è raccontato dai ragazzi degli istituti della città sui media diocesani, attraverso il loro percorso di alternanza scuola-lavoro.

Martedì 13 dicembre, durante la programmazione pomeridiana del “Vittoria Peace Film Fest ” si è dibattuto sul tema del volontariato. Tra gli ospiti presenti Don Mario Cascone,i referenti dell’AVO e del Lions Club e il professore Andrea Salvini dell’università di Pisa. Ad aprire l’evento i versi letti da Liliana Stimolo tratti dal libro “Il Samaritano”, seguiti dall’intervento di Don Mario Cascone, vicario foraneo di Vittoria, Acate e Scoglitti, nonchè docente di filosofia morale e direttore del giornale Insieme. Quest’ultimo rivolgendosi al pubblico giovanile ha illustrato le caratteristiche del volontariato, che consiste nel donare gratuitamente sè stessi al prossimo. Le caratteristiche del volontariato descritte da Don Mario Cascone sono la gratuità, l’esaltazione della dignità di ogni singolo individuo e l’intendere il “donarsi” come superamento dell’assistenzialismo attraverso l’inclusione sociale.
I volontari in sintesi cercherebbero lo spirito di fraternità che dimentica il guardare con paura all’immigrato, che nell’immaginario comune è spesso visto come pericoloso. Non è mai esagerato, secondo Don Mario, parlare di volontariato come missione, vocazione e soprattutto come fenomeno di grande impatto sociale e civile.
L’evento è proseguito con i versi tratti dal libro del grande educatore Don Lorenzo Milani,”I CARE”; risuona sull’uditorio la frase “il fine ultimo è dedicarsi al prossimo, al volontariato”. La parola è poi passata a Nunzio Morreale, presidente dell’associazione AVO Vittoria, che descrive il volontariato come donazione di amore, calore e dialogo aperto alle persone che soffrono e vivono situazioni disagiate. “E’ una percezione che non passa inosservata”, afferma il presidente, cedendo la parola a Sebastiano Margani, presidente del Lions Club, il quale chiarisce che la propria realtà associativa ha lo scopo di migliorare le condizioni di vita delle fasce più deboli della popolazione. Margani ha raccontato inoltre l’esperienza vissuta in Burkina Faso, dove le malattie sono legate a problematiche igieniche sanitarie; medici e operatori sono sempre insufficienti e per questo intervengono i volontari dell’AVO. Il presidente ha concluso affermando: “La nostra società non sta bene, guardiamoci intorno, le nostre istituzioni soffrono, nelle scuole esiste ancora il bullismo e inoltre persistono tutte le problematiche legate all’ambiente.”
Il dibattito è proseguito con la presentazione del libro “Camminare nella carità”, voluto dall’associazione Lions Club di Vittoria. E’ intervenuto Pino Drago, direttore sanitario, che ha ricordato la genesi dell’opera, che riporta le esperienze gratificanti dei volontari impegnati in ospedale. “Camminare nella carità” ha lo scopo di coinvolgere sempre di più i giovani che comunque sono in aumento e disposti ad aiutare il prossimo. Il direttore sanitario ha raccontato l’esperienza di una ragazza con entrambe le gambe amputate, che, grazie ad un concerto jazz organizzato dai volontari, riacquista il sorriso perduto. Un episodio che può far riflettere su quanto sia importante mettersi a disposizione degli altri e di come il volontariato possa dare più gratificazione di qualsiasi lavoro retribuito.

A questo punto è stata data la parola al professore Andrea Salvini, docente di sociologia del terzo settore presso l’Università di Pisa. Salvini, dopo aver ringraziato gli organizzatori del Festival e il dottor Gambina, ha parlato dei giovani e del volontariato, descrivendo quest’ultimo come atto intenzionale basato “sull’attivazione” che deve essere promossa da fattori essenzialmente esterni. La maggioranza dei giovani in Italia si trova in una situazione di congelamento dell’attivazione; esempio ne sono i NEET, quei giovani che non studiano, non lavorano, giovani invisibili alle istituzioni. Salvini ha spiegato che se il volontariato vuole avvicinarsi ai giovani deve essere esso stesso strumento di attivazione e di inclusione giovanile. Il professore ha invitato il pubblico a riflettere sul perchè il volontariato possa essere più interessante di una partita di pallone o addirittura più importante dello studio: esso infatti non contempla la competizione ed è l’attività più bella a cui tutti noi dovremmo tendere. Tutti ricercano ininterottamente un senso, un senso da attribuire ad ogni attività, ma quella del volontariato è un’esperienza il cui senso sta all’interno dell’attività stessa. Salvini ha sostenuto che chi fa volontariato è più probabile che vada meglio a scuola, che abbia un’etica del lavoro più marcata e che sappia rispettare l’altro, mentre ha meno probabilità di fare uso di droghe. In conclusione il professore ha consigliato di riqualificare le nostre relazioni, che al giorno d’oggi sono minate sempre più dai social-media.
Il pomeriggio si è poi avviato alla conclusione con le testimonianze dei volontari dell’associazione San Vincenzo De Paoli: Sara Lo Monaco, dirigente della stessa, descrive l’attività dei volontari come ” Le braccia e le gambe di Gesù”.
Ha chiuso gli interventi Mary Assenza, volontaria nel quartiere Trinità, che parla del volontariato come “strumento di speranza”.

Valentina Cavallo Alecci, 5 AS Istituto G. Mazzini, Vittoria


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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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