Pubblicato il 5 Marzo 2018 | di Agenzia Sir
0Cilia e la sua emblematica lotta contro il toro
Sta riscuotendo positivi consensi – e non poteva essere altrimenti – la personale di pittura del Maestro Franco Cilia che si sta tenendo nella Sala Borsa della Camera di Commercio in via Natalelli a Ragusa: è visitabile fino al prossimo 18 marzo. Accompagna la mostra un pregevole libretto che contiene le riproduzioni delle mirabili opere esposte, la biografia dell’artista, l’elencazione dei numerosissimi premi e riconoscimenti ricevuti in oltre mezzo secolo di attività artistica, le sue opere letterarie e teatrali, i monumenti realizzati per concludere con la elencazione delle sue mostre realizzate in gallerie e città sparse in ogni parte del mondo. “Dalla parte del toro” è il titolo della dotta e minuziosa prefazione redatta dal critico d’arte Andrea Guastella che tra l’altro ha curato l’importante evento artistico, l’organizzazione è dell’Associazione Culturale Aurea Phoenix, le foto sono di Carlo Giunta, il ritratto dell’Artista è di Alida Pardo e la stampa del libretto è della Parentesi S.r.l., autorevoli i patrocinatori tra cui la Banca Agricola Popolare di Ragusa, l’Unitre, l’Anmil e l’Asd Danza Mila Plavsic.
In questa esaustiva rassegna d’arte, emblematicamente intitolata Tauromachia, Franco Cilia – così come Picasso, Dalì o Goya – fa dell’eterna lotta tra l’Uomo e Bestia, nella fattispecie tra lui e il toro, quasi la sua ragion d’essere in uno spazio temporale oltremodo importante del suo lungo essere artista. E stranamente, in contrapposizione a quanto avviene della Plaza de Toros, questa volta ad avere la meglio è proprio il toro, espressamente rappresentato in diversi quadri dove si vede il Cilia steso a terra immobile, morto, e l’animale troneggiante su di lui a rimarcare una sfida all’ultimo sangue da lui combattuta e vinta. In questa esposizione sono tanti i riferimenti a Goya che “..in effetti è il maestro cui Franco ha guardato con più attenzione nell’intera sua carriera – dice il Guastella – , a partire dagli anni settanta sino alle soglie del duemila, poi per qualche tempo altri autori hanno calamitato il suo interesse ma senza che i rimandi a Goya calassero di intensità”. E Franco Cilia ha saputo rendere suoi i momenti vissuti idealmente con il grande artista spagnolo e lo ha fatto con creazioni che affascinano già al primo impatto visivo, anche senza entrare nella vera essenza dell’opera.
Franco Cilia con questa rassegna d’arte non cessa mai di stupire – pittore, artista, scrittore, narratore, fine dicitore, regista e tanto altro ancora – , di lui si può dire che cento ne pensa e cento ne fa e viceversa, è di quei personaggi che anche se lo incontri mille volte per mille volte ti stupisce, ti sorprende, ti coglie in contropiede, ti ammalia, ti commuove, ti fa quasi convincere che la vita ed il mondo che ti circonda siano profondamente difformi dalla realtà che vivi quotidianamente. L’uso contemporaneo di diversi registri evidenzia una inquietudine di ricerca che impedisce la fissazione della sua pittura in moduli ripetitivi, in forte e ideologico contrasto con l’arte come decorazione o puro sperimentalismo e lungo il tema di fondo di un’arte intesa come strumento di conoscenza-