Pubblicato il 17 Marzo 2014 | di Redazione

Video rassegna stampa FISC

Un anno con Francesco

Le prime pagine dei giornali diocesani

“Che anno quest’anno!”. “Il Papa dei gesti e delle attese”. “Un anno dopo…”. “Con Francesco, Chiesa in uscita: famiglie protagoniste”. “Oltre la sorpresa, la… sequela”: i titoli dei settimanali Fisc

Auguri Santità e… grazie!”. Scelta condivisa, negli editoriali, per i giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) in uscita in questi giorni. Tutti, infatti, dedicano l’apertura e ampi spazi al primo anno di Pontificato di Francesco. Tra gli altri argomenti: politica, Quaresima, questione educativa, cronaca e vita delle diocesi. “Che anno quest’anno!”. “Un anno con Papa Francesco”. “Il Papa dei gesti e delle attese”. “Un anno dopo…”. “Con Francesco, Chiesa in uscita: famiglie protagoniste”. “Oltre la sorpresa, la… sequela”. Scelta condivisa, negli editoriali, per i giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) in uscita in questi giorni. Tutti, infatti, dedicano l’apertura e ampi spazi al primo anno di Pontificato di Papa Francesco. Tra gli altri argomenti: politica, Quaresima, questione educativa, cronaca e vita delle diocesi. Proponiamo una rassegna degli editoriali giunti ad oggi in redazione.

 

Papa Francesco. “Auguri Santità e… grazie!” è il sentimento che accomuna le diverse riflessioni dedicate a Papa Francesco nel primo anniversario dell’elezione. “Quando il 13 marzo 2013 Papa Francesco è stato eletto come successore di Pietro – afferma Enzo Gabrieli, direttore di Parola di Vita (Cosenza-Bisignano) – nessuno poteva immaginare né presagire quello che il Signore ci avrebbe riservato”. In questi dodici mesi, annota Giuseppe Lombardo, direttore di Cammino (Siracusa), “Francesco ha riaperto al mondo i sentieri della speranza. E la gente si converte, lo segue e prega per lui”. Papa Francesco, conferma Pierluigi Sini, direttore di Voce del Logudoro (Ozieri), “ama visitare il cuore della gente e la sua presenza porta il cuore di Cristo che lo ha chiamato a essere vicario in terra”. Per Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), “il Pontefice ci presenta il volto della Chiesa del terzo millennio: una Chiesa ‘in uscita’ che allarga i suoi confini fino alle estreme periferie geografiche, antropologiche ed esistenziali”. Proprio “perché viene da una Chiesa che si trova ‘alla fine del mondo’, in un contesto di povertà e, tante volte, di miseria – spiega Marco Caramagna, direttore della Voce Alessandrina (Alessandria) – Francesco sa che una Chiesa povera per i poveri è una delle indicazioni dei testi conciliari per testimoniare la radicalità del Vangelo”. Il Papa, sottolinea Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), “non irradia solo entusiasmo superficiale e fascino esteriore. Egli è convinto che il Signore lo ha chiamato ‘dalla fine del mondo’ per dire alla Chiesa e al mondo alcune parole essenziali di cui oggi c’è estremo bisogno”. Un “messaggio”, quello del Pontefice, puntualizza Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), che “non lascia indifferenti”. La “sua normalità”, il “suo prendersi il tempo che serve per decidere”, il “suo non lasciarsi rinchiudere in una casella ideologica”: tutto ciò, rimarca Stella Morra, editorialista della Fedeltà (Fossano), “ci spiazza nelle nostre attese apocalittiche”. Francesco, riflette Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi), “è il Papa della misericordia e della tenerezza. È il prete ‘callejero’ di strada che, come il buon samaritano, non passa oltre, ma si avvicina con un cuore di carne che ama, che soffre, che sa gioire, che ha tenerezza”. Per il Corriere Eusebiano (Vercelli), quella di Francesco è una “personalità energica, simpatica e determinata”. In questo anno, sostiene Emilio Pastormerlo, direttore dell’Araldo Lomellino (Vigevano), “i gesti, le scelte, le visite pastorali, gli incontri con il clero diocesano, hanno fatto capire che Papa Francesco vuole vivere il suo Pontificato anzitutto nella territorialità quotidiana, certo d’incontrare lì le attese, le domande, le gioie e le speranze di tutta l’umanità”. Quelli del Pontefice, titola Toscana Oggi (settimanale regionale), sono stati “365 giorni di novità, segni e insegnamenti per un bilancio che invecchia appena scritto”. Per “noi astigiani”, confida Vittorio Croce, direttore della Gazzetta d’Asti, “in questo primo anno, c’è stato, oltre all’ascolto come tutti, anche la ricerca delle sue origini nostrane, di quella ‘rassa nostrana’ di cui parla la poesia di Nino Costa tanto cara al figlio di emigrati Jorge Mario Bergoglio”. Sul Nuovo Diario Messaggero (Imola) il vescovo della diocesi romagnola, monsignor Tommaso Ghirelli, evidenzia che nell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” vi è “il programma del Pontificato, con le sue direttrici, le sue priorità, le sue sottolineature, le sue ‘profezie’”. Grazie a questo documento, aggiunge Edoardo Tincani, direttore della Libertà (Reggio Emilia-Guastalla), “un anno dopo, abbiamo capito meglio che l’amore di Gesù è il serbatoio della gioia di evangelizzare. Gioia del Vangelo, gioia dal Vangelo”. Dentro l’esortazione apostolica, osserva Mario Cascone, direttore di Insieme (Ragusa), “sono presenti alcuni concetti cari a Papa Francesco, come quello di una Chiesa che non deve farsi rubare la gioia del Vangelo e che pertanto deve presentarsi al mondo attuale come ‘una Chiesa in uscita’, estroversa, essenzialmente missionaria”. Secondo Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), si è aperto “per tutti, pastori e fedeli, un tempo di riflessione e di confronto”. Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), si sofferma sul modo di comunicare del Pontefice: “I suoi messaggi sembrano molto più affidati alle parole dei singoli interventi, ai suoi gesti, al suo sorriso… Per alcuni tratti richiama più la figura di un parroco che quella di un vescovo”. Insomma, dice Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì), Papa Francesco “è un trascinatore, questo sì. Ma perché gli si vada dietro non perché lo si stia a guardare dagli spalti. Anzi è tale perché si vada dietro a Cristo Signore. E questo è il più bel regalo che gli possiamo fare, per il primo compleanno da vescovo di Roma”. Ecco, sintetizza Gianfranco Poma, editorialista del Ticino (Pavia), “Francesco, oggi, è la pietra su cui Cristo edifica la sua Chiesa: accogliendo la sua testimonianza, a tutti noi è chiesto di lasciarci afferrare dall’Amore di Cristo perché attraverso la nostra carne arrivi al mondo”.

 

Attualità politica. I settimanali diocesani dedicano ampi spazi anche all’attualità politica italiana, con i primi provvedimenti del governo Renzi. “Il nuovo governo – scrive Paolo Lomellini, editorialista della Cittadella (Mantova) – è nato all’insegna della volontà di misurarsi con alcuni problemi prioritari e di cercare in tempi rapidi e misurabili alcune risposte urgenti a essi, come si suol dire ‘mettendoci la faccia’. Ora il punto è se questa stessa determinazione sarà in grado di essere messa in campo e dimostrare ‘tenuta’ anche su tempi più lunghi. Tempi lunghi che sono gli unici con cui si può saggiare veramente la svolta civica e morale di cui il Paese ha grande bisogno, prima ancora che delle pur necessarie ricette economiche”. Purtroppo, rileva Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), argomentando sul “ritornello del diminuire le tasse”, “è la nostra società che si è ammalata. Cerca il guaritore. E forse più un mago che un medico. Renzi non cada nella trappola. Anche perché non potrà confidare su un occhio europeo più che benevolo appena socchiuso. Aumentare il debito pubblico significa in fondo giocare una partita rovinosa. Tutti si aspettano novità. Anche troppo”. Intanto, nota Ettore De Faveri, direttore della Valsusa (Susa), “registriamo che siamo passati dal Porcellum all’Italicum. Che Dio ce la mandi buona”. Della nuova legge elettorale parla anche Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo), con un particolare riferimento alla “battaglia per le quote rosa”. Ma perché, riflette Cappato, “non si recupera a livello politico, sociale ed economico il concetto di persona? Potrebbe essere il terreno più adatto per incontrarsi e dialogare recuperando ruoli e missioni che devono essere sicuramente valorizzati nell’equità di un giusto riconoscimento del bene di tutti e di ognuno”. Roberto Pensa, direttore della Vita Cattolica (Udine), si rivolge al presidente Napolitano: “Difenda la democrazia, difenda il diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti e a non dover subire un Parlamento di ‘nominati’!”. Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria), invita a “dare importanza alle cose fondamentali: lavoro, salute, povertà, futuro ed educazione dei giovani, cura degli anziani non autosufficienti e soli, conflitti in Europa e nel mondo, immigrati e senzatetto…”.

Dalla politica nazionale a quella locale ed europea, mentre iniziano a “scaldarsi i motori” in vista del voto di maggio. Lo Scudo (Brindisi-Ostuni) registra, ad esempio, le attese per le amministrative: “La città di Ostuni attende di conoscere il suo futuro. Quanto vorremmo che le tante attese non fossero deluse”. Delle elezioni europee si occupa invece Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), spiegando che “il test europeo è importante anche per l’Europa. Le disaffezioni aumentano, l’euro è contestato, della burocrazia dei funzionari europei non se ne può più, le tendenze al disimpegno rispetto all’Unione europea aumentano non solo qui in Italia. Si sente che l’Unione europea, se vuole veramente contare qualcosa sia in politica sia in economia, deve procedere verso una maggiore unità politica, ma questa fa nello stesso tempo paura. Le nazioni si sentono schiacciate e temono un potere centrale forte che, per ora, ha il volto poco rassicurante della Commissione o della Germania”.

 

Cronaca. Sui giornali diocesani spazio ai principali fatti di cronaca. L’Ora del Salento (Lecce) riprende la festa della donna per riflettere sul ritratto di “donna ideale” consegnato dal Libro dei Proverbi. “Ne esce – osserva – il ritratto di una donna innamorata, attiva, dedita alla sua famiglia ma anche impegnata nel sociale, riservata e saggia; una donna consapevole delle responsabilità che il suo ruolo richiede; una donna che non conosce la malinconia e la solitudine; una donna che sa di valere per il solo fatto di essere donna. È un ritratto cui può fare riferimento anche la donna attuale, come attuale ancora una volta si rivela la Parola di Dio”. Giorgio Bardaglio, direttore del Cittadino (Monza e Brianza), cita due gesti di virtù civica – una coppia anziana che raccoglie un rifiuto abbandonato a terra da altri e un “signore distinto” che compra una piadina e un’aranciata per “un ragazzo di colore” – commentando che “è la Monza che alla fine conta di più, pur se quella che ha meno voce”. Davide Maloberti, direttore del Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio), parte invece dalla tragedia familiare di Lecco per annotare che la famiglia è “l’investimento più grande della vita, grande, entusiasmante e rischioso. E se sul piano sociale e politico sembra che si faccia di tutto per picconare la famiglia, occorre che qualcuno ci indichi una strada per andare oltre la rassegnazione e la stanchezza”. Sulle “famiglie ridotte sul lastrico, rovinate dal gioco d’azzardo” si concentra Mario Barbarisi, direttore del Ponte (Avellino), rilevando che “le conseguenze che scaturiscono dal ‘gioco’ sono gravi e meriterebbero, pertanto, maggiore attenzione e controllo sociale”. Sul medesimo tema Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia) cita la campagna Slot Mob, che “il 22 marzo sarà a Macerata”. Al “bullismo a scuola” guarda Salvatore Coccia, direttore dell’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri): “Troppo spesso i genitori si pongono come ‘contraltare’ rispetto agli insegnanti e questo disorienta lo studente, il quale poi si sente autorizzato anche a uscire fuori dalle regole del buon comportamento. Il fenomeno del bullismo a scuola è la prova più concreta di questo ‘disorientamento educativo’”. Su Nuova Scintilla (Chioggia) il direttore Vincenzo Tosello parla “dell’obbrobrio creato sul canal Vena, con una passerella metallica collocata pochi metri a sud del ponte dei Filippini e con un camminamento rasente alla parete della preziosa pinacoteca prospiciente il canale”. Prosegue Tosello: “Insieme a tutti i cittadini – compresa l’Uildm che ci assicura di aver chiesto solo la possibilità di transito per disabili, ma non questa specifica modalità – chiediamo un gesto di buona volontà ai responsabili perché sia tolto questo obbrobrio che è un’offesa al buon gusto, oltre che alla storia e all’arte della nostra città lagunare”.

 

Attualità ecclesiale. Non manca, infine, l’attualità ecclesiale con alcune riflessioni sulla Quaresima e sulla “vita” delle diocesi. “La Quaresima – ricorda Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo) – è tempo della verità, della verifica della propria vita e più propriamente della preparazione al grande evento”. In questo tempo liturgico, afferma Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), “a noi è data una carta vincente da giocare: la possibilità di chiedere perdono. Si tratta di quel grande gesto di ammissione dei propri limiti che avvicina il figliol prodigo al Padre e avvolge entrambi in un abbraccio che profuma di vita nuova”. Giovanni Tonelli, direttore del Ponte (Rimini), dedica l’editoriale alla “forza della preghiera” nelle crisi mondiali, come quella in corso in Ucraina. “La preghiera – puntualizza Tonelli – non fa notizia, non finisce sulle prime pagine dei giornali. Magari viene anche guardata con sufficienza dai potenti della terra, dai grandi esperti di geopolitica, dai più prestigiosi commentatori. Non saranno i loro sorrisini ironici a scoraggiare la Chiesa e farle rinunciare a stare con amore nella storia e a bussare alla porta della coscienza dei potenti”. Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), si occupa della “questione della crescita nella Chiesa, ai vari livelli, di un’opinione pubblica capace di confrontarsi e di prendere parola su questioni anche molto delicate”. Si tratta, evidenzia Paoletto, di “una sfida grande, non rinviabile, perché il rinnovamento della Chiesa passa necessariamente anche di qui. (…) Su tale pista un compito particolare spetta agli organismi di partecipazione (es. Consigli pastorali), che davvero possono diventare palestra per un’opinione pubblica che non ha paura di prendere parola, perché animata dallo stesso amore per il Signore e per la Chiesa”. Il Cittadino (Genova) informa che “i cappellani del lavoro hanno programmato un ritiro spirituale di preparazione alla Pasqua, che si terrà al santuario della Madonna della Guardia il 4 e 5 aprile, con la presenza del cardinale arcivescovo, sul tema ‘Il lavoro, fondamento della vita familiare – Il lavoro e il processo educativo nella famiglia’”. Mentre RisVeglio Duemila (Ravenna-Cervia) dà notizia che “domenica 16 marzo viene celebrata la Giornata diocesana del Seminario”. Vola (L’Aquila) riporta, infine, una sintesi dei momenti salienti della recente visita dell’arcivescovo Giuseppe Petrocchi a Onna: “È arrivato in punta di piedi in un paese che ha pagato 40 vittime al sisma e di cui nessuno può parlare senza rischiare di ‘urtare’, come lui stesso ripete”. A Onna “l’arcivescovo ha condiviso il dolore e la speranza”.

Vincenzo Corrado

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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