Pubblicato il 24 Marzo 2014 | di Redazione
0Concerto sulla Passione
Domenica 30 marzo alle ore 21, presso la Cattedrale “S. Giovanni Battista” di Ragusa, si terrà il concerto “Passione di Cristo, passione dell’uomo”, a cura del Coro e Orchestra “Calicantus” diretto dal maestro Giovanni Giaquinta, con la partecipazione di monsignor Paolo Urso, il quale terrà una meditazione al cuore del concerto. La prestigiosa iniziativa è promossa dall’Ufficio per la cultura della Diocesi di Ragusa in collaborazione con il Rotary Club di Ragusa e il Convegno “Maria Cristina di Savoia” di Ragusa.
Se è vero che l’arte è la più degna interprete della natura quando questa giunge al suo compimento amoroso, per citare una frase del grande scrittore tedesco Goethe, è allora anche vero che la fede può diventare il più alto compimento della cultura umana. Viceversa, però, una fede che non diventa cultura, non è pienamente accolta né vissuta (Giovanni Paolo II). Da questa consapevolezza, nasce l’idea di una rappresentazione sacra della Passione, capace di veicolare attraverso la musica d’autore, la poesia, la predicazione e il teatro, quel mistero grande di redenzione che il Dio d’Amore ha voluto donare all’umanità.
La rappresentazione si compone di sei atti:
- MOSÈ CONDUCE IL POPOLO ALLA DIVINA LIBERTÀ
- IL NUOVO MOSÈ INCONTRATO NEL CUORE
- «QUESTA OSTIA TRASPARENTE COME LA PACE»
- «SONO PIENO DELLE PIAGHE DI DIO»
- PIETÀ DI MADRE, AMORE DI FIGLIO
- «SONO DIVENTATO UN’OFFERTA VIVA»
Ogni atto si snoda attraverso testi sacri, intercalati con testi liberamente tratti da alcune opere poetiche d’ispirazione religiosa di Alda Merini, ed altri testi curati dall’Ufficio per la cultura.
I personaggi via via rappresentati sono interpretati da due attori professionisti del dramma sacro, Milena Nobile e Alessandro Sparacino, i quali si troveranno ora nei panni del popolo d’Israele e di Mosè, ora di Maria Maddalena e dei farisei, ora della Vergine Maria e di Gesù.
Il coro e orchestra “Calicantus”, composto da più di quaranta elementi tra coristi e musicisti, proporrà un repertorio musicale che spazia da Frisina a Gounod, da canti tradizionali ai più impegnativi e raffinati canti di Jenkins tratti dal solenne “Stabat Mater” dello stesso autore.
Grazie al felice connubio tra una poesia di grande spessore umano, una musica dotata di un forte anelito divino, la meditazione proposta dal Pastore della Chiesa di Ragusa e un’interpretazione capace di far rivivere nell’oggi avvenimenti unici e determinanti svoltisi nei millenni passati, lo spettatore avrà la possibilità di rileggere la propria storia personale all’interno della cornice di una storia sacra che non fa che rendere manifesta la mano salvifica e sempre operante dell’Onnipotente. Un inno alla bellezza e alla gioia, una ricerca di senso da dare alla sofferenza che contrassegna la vita umana, un anelito proteso al cielo che diviene preghiera.
L’ingresso è libero e aperto a tutti.