Società

Pubblicato il 31 Marzo 2014 | di Agenzia Sir

0

Accogliere, conoscere, prevenire e curare

“Una riflessione, mi sento di fare con voi, partendo da quattro verbi che suggeriscono risposte al fenomeno”, così il Vescovo della Diocesi di Ragusa ha sintetizzato il suo intervento: “Accogliere, solo se c’è la predisposizione all’accoglienza il cammino andrà avanti; conoscere per guardare oltre a quello che è l’apparenza; prevenire e curare queste persone che chiedono il nostro aiuto. La porta del Mediterraneo è si aperta, ma può anche diventare un’uscita. Se sapremo tenere a mente i quattro verbi la nostra Sicilia può diventare protagonista di questa realtà”.
Un intervento dai contenuti forti quello del Pastore della Diocesi al convegno : “La Sicilia porta del Mediterraneo: rischio epidemiologico di vecchie e nuove malattie” organizzato dai Lions della provincia alla Sala Avis (moderatore, dott. Carmelo Iacono), convegno che ha fatto registrare interessanti spunti per iniziare un nuovo percorso sul fenomeno dei migranti che approdano nella nostra regione. L’apertura è stata curata dal presidente, del Lions di Ragusa, dott. Giovanni Nicosia, che ad apertura dei lavori ha sottolineato come oggi sia il tempo per “una nuova politica che faccia del Mediterraneo un mare non di morte, ma un’opportunità di scambio di cultura, di integrazione non solo per chi approda nelle nostre coste, ma anche per chi li accoglie.” Da parte sua il dott. Vito Amato, commissario straordinario ff dell’Asp, Azienda che ha collaborato per la realizzazione del convegno, ha fatto il punto della situazione “Rispetto agli passati in cui ero direttore sanitario, il fenomeno dell’immigrazione ha subito un accelerazione molto significativa in termini di arrivo, dalle poche decine, siamo passati alle migliaia. Basti pensare che nel solo mese di marzo abbiamo avuto una presenza di circa 2.000 persone. Bisogna apportare un nuovo sistema e anche strutture i idonee ad accogliere donne, uomini e bambini che richiedono asilo politico. Lancio l’idea di una struttura che potrebbe essere un riferimento, come lo è stata in passato, gli alloggi dell’ex base Nato, potrebbero essere utilizzati come strutture di accoglienza.”
Anche la testimonianza del direttore della Cattedra di Dialogo delle Culture, che ha condiviso il convegno, Biagio Aprile: “E’ opportuno creare percorsi sanitari che garantiscano, nella comunità ospitante, la certezza che queste persone non sono portatrici di malattie”. Presente anche il presidente della Commissione regionale per la Sanità, on.le Giuseppe Digiacomo, che ha rimarcato: “Bisogna rivedere il protocollo che per l’accoglienza dei migranti, quindi una rivisitazione della normativa regionale, approfittando anche della presenza dell’assessore Lucia Borsellino, presente al convegno. Non condivido l’idea di utilizzare l’ex base Nato come struttura di accoglienza, anche se Comiso è stata sempre una città che accoglie, basti pensare all’esperienza degli anni passati.
Dopo gli interventi dei medici dell’Asp, il dott. Carmelo Scarso, Responsabile emergenza Immigrazione e del dott. Carmelo Lauretta, responsabile del Dipartimento di Prevenzione del Centro di Prima Accoglienza di Pozzallo, il prefetto, Dott. Annunziato Vardè, non ha voluto parlare dei problemi legati all’epidemiologica delle patologie, bensì ha posto l’accento su come questa provincia affronta il fenomeno delle immigrazioni, un confronto con il passato che registrava numeri contenuti e che oggi hanno visto un’impennata di sbarchi impressionante . Un apporto da un’altra angolazione è stato quello di Vincenzo La Monica della Caritas di Ragusa: “…bisogna creare strutture piccole di seconda accoglienza, capaci di dare risposte sociali e di integrazione a queste persone.”
L’intervento della dott.ssa Simona La Placa, Segretario nazionale della SIMM (Società Italiana Medicina delle Migrazioni), nonché pediatra, ha arricchito ed acceso i riflettori soprattutto sull’assistenza ai minori. “Ringrazio l’assessore Borsellino che ha adottato il D.A. N. 326 DEL 2014 che detta norme sull’assistenza agli immigrati, mi auguro che al più presto venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, per l’attenzione che viene riservata anche ai minori non accompagnati. Molti i dati e le indicazioni fornite nel suo lungo intervento.”
Infine la dott.ssa Borsellino, ha chiuso i lavori del convegno raccogliendo le varie istanze emerse negli articolati interventi, lodando l’ASP di Ragusa che offre un modello di eccellenza da prendere come riferimento non solo per la Sicilia. Impegnandosi anche nel avanti, non solo nel governo regionale, manche a livello nazionale la peculiarità dei posti di fronte ria come: Augusta, Pozzallo e Lampedusa”.

Tags: , ,


Autore



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑