Società

Pubblicato il 23 Luglio 2018 | di Mario Cascone

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Ecco come valorizzare il periodo delle vacanze

Siamo in estate, tempo di vacanze e di riposo dalle attività ordinarie.

A mare, in montagna, in campagna, ma anche rimanendo in città, tutti cerchiamo in questi mesi estivi il relax e la distensione. Il periodo di vacanza può essere evasione, ozio, banalità, superficialità e perfino trasgressione, ma può essere anche tempo per curare la propria formazione permanente, attraverso la lettura, la musica, l’arte, lo sport, le attività culturali in genere.

E può essere tempo per stare di più in famiglia, tempo per pregare di più attraverso il silenzio e la meditazione, tempo da dedicare agli altri, mediante le attività di volontariato.

Perché la vacanza sia veramente tale e rechi autentico benessere, occorre che in essa la persona ritrovi un buon equilibrio sia con se stessa che con gli altri e con l’ambiente. È questa armonia interiore ed esteriore che rigenera l’animo e restituisce energie al corpo ed allo spirito.

Uno dei valori della vacanza è quello dell’incontro, dello stare insieme agli altri in modo disinteressato, per il piacere dell’amicizia e del condividere momenti sereni. Conoscendo tuttavia l’animo umano e i condizionamenti della società dei consumi, vorrei suggerire, specialmente ai giovani, di fare vacanze equilibrate, di sana evasione, evitando trasgressioni nocive alla salute propria e degli altri.

Altrimenti si finisce per sprecare tempo e risorse e di tornare dalle “ferie” tanto attese senza alcun beneficio. Evadere può essere utile, ma a patto che non si esageri e non si trascuri il doveroso rispetto della propria salute.

Il divertimento non consiste nel “dolce far niente”, che è alienante e distruttivo; consiste invece nel “devertere”, cioè nel cambiare attività, nel fare qualcosa di diverso dal fare abituale, qualcosa che sia di libera elezione ed appaghi il desiderio di quiete e di riposo, facendo ritrovare l’armonia con se stessi e con l’ambiente.

Il diritto ad una vacanza non deve far dimenticare quanti, per varie ragioni, non possono lasciare il loro ambiente ordinario, perché impediti dall’età, da motivi di salute o di lavoro, da strettezze economiche o da altri problemi. Nel periodo estivo sono ancor più necessari certi servizi pubblici di primaria importanza, come pure si rivela assai preziosa la presenza di volontari, che dedichino attenzione alle persone più sole.

Non va dimenticato, infatti, che c’è una buona percentuale di persone che non va in vacanza e che non può essere privata dei servizi essenziali o abbandonata a se stessa.

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Autore

Sacerdote dal 1981, attualmente Parroco della Chiesa S. Cuore di Gesù a Vittoria, docente di Teologia Morale allo studio Teologico "San Paolo" di Catania e all'Istituto Teologico Ibleo "S. Giovanni Battista" di Ragusa, autore di numerose pubblicazioni e direttore responsabile di "insieme".



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