Pubblicato il 1 Ottobre 2018 | di Redazione
0I giovani, la fede e le vocazioni: La Chiesa tra presente e futuro
«I giovani, la fede e il discernimento vocazionale»: è questo il tema del Sinodo dei vescovi che si terrà a Roma dal 3 al 28 ottobre. I padri sinodali proveranno a capire come riannodare il legame tra la Chiesa e i giovani. Cosa vogliono, i giovani di oggi? Cosa cercano nella Chiesa? Sarà fondamentale l’ascolto dei giovani e, non a caso, uno dei momenti più significativi di questo Sinodo sarà l’incontro dei giovani con il Papa e i padri sinodali (“Noi per – Unici, solidali, creativi”) in programma sabato 6 ottobre nell’aula Paolo VI. E questa è una novità importante perché saranno i giovani stessi, insieme ovviamente ai vescovi, a indicare alla Chiesa un percorso.
I giovani, che si sono preparati anche nella nostra Diocesi a questo appuntamento, hanno già trasmesso quale modello di Chiesa li affascina ed è una Chiesa che si innesta perfettamente nel solco del Vangelo e del Concilio. Desiderano una «Chiesa autentica», che brilli per «esemplarità, competenza, corresponsabilità e solidità culturale», una Chiesa che condivida «la loro situazione di vita alla luce del Vangelo piuttosto che fare prediche», una Chiesa che sia «trasparente, accogliente, onesta, attraente, comunicativa, accessibile, gioiosa e interattiva». Insomma: una Chiesa «meno istituzionale e più relazionale, capace di accogliere senza giudicare previamente, amica e prossima, accogliente e misericordiosa».
Anche la Chiesa si aspetta molto dai giovani. Il Papa parla di frequente ai giovani e si rivolge loro come al lievito del presente e non come al futuro. Il Papa ha sempre chiesto ai giovani di vivere, sperare, sognare, servire e vivere tutto questo già nell’oggi della loro gioventù. Tra le parole chiave di questo sinodo c’è anche il discernimento accompagnato alle scelte vocazionali.
Anche attraverso questo Sinodo, la Chiesa si vuole attrezzare per affrontare le tante sfide che l’annuncio del Vangelo pone oggi davanti. I giovani sono sia destinatari di questo annuncio che megafoni. Non a caso, tra le immagini consegnate dal Papa ai giovani italiani che lo hanno accolto ad agosto al Circo Massimo, c’è quella dell’evangelista Giovanni, il primo che, grazie al suo passo più agile e veloce, giunge al sepolcro vuoto. I giovani hanno indubbiamente la capacità di correre forte e in avanti, ma anche, come ha tenuto a evidenziare il Papa, con speranza. Giovanni giunge per primo al sepolcro vuoto di Gesù «certamente perché è più giovane, ma anche perché – ha sottolineato il Papa – non ha smesso di sperare».
E il Papa sarà felice «di vedervi correre più forte di chi nella Chiesa è un po’ lento e timoroso», perché «la Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci, come Giovanni aspettò Pietro davanti al sepolcro vuoto».