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Pubblicato il 24 Ottobre 2018 | di Agenzia Sir

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Nuovo ospedale un momento storico per la sanità ragusana

Tante lungaggini, tante delusioni, e poi il momento atteso da anni che resterà nella storia della nostra città , un grande trionfo insomma. Siamo al taglio del nastro del nuovo ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa un momento topico anche per l’intero territorio della provincia iblea.

La notizia, nonostante se ne parlava , è stata data l’altro giorno dal Commissario straordinario dell’Asp, dr. Salvatore Lucio Ficarra, nell’affollata conferenza stampa appositamente convocata. Ha voluto accanto a sé, la Direzione Strategica al completo, dr. Salvatore Lombardo, direttore amministrativo, e i massimi vertici degli Ospedali di Ragusa: dr. Pasquale Granata, direttore sanitario, dott.ssa Gabriella Merlino, direttore amministrativo e dr. Giuseppe Cappello, dirigente medico, presente il direttore delle Risorse Umane dott.ssa Maria Rosaria Sigona.

Quella dell’inaugurazione è stata una cerimonia che ha richiamato tanti personaggi di spicco delle istituzioni, civili, militari e religiose, primi fra tutti il Presidente della Regione Sicilia Musumeci e l’assessore alla salute Razza: e poi personale sanitario e parasanitario e tanti cittadini che hanno voluto toccare con mano la concretizzazione di un sogno.

E lo stesso Musumeci ha chiesto scusa ai presenti per il ritardo con cui la importante struttura è stata resa operativa ( qualcosa come 13 anni ), è seguita le benedizione dei locali da parte del Vescovo Cuttitta e poi la visita al complesso ospedaliero.

La cronistoria dell’evento è racchiusa nelle dichiarazioni dello stesso Ficarra: “ È un momento davvero speciale, molto atteso, che resterà nella storia della città, un grande trionfo che arriva dopo tantissime e lunghissime polemiche quello che ci apprestiamo a vivere aprendo il nuovo ospedale di Ragusa “Giovanni Paolo II”.

Non nascondo la mia gioia per questo passaggio che pone fine a una storia di immagine negativa della sanità ragusana: con il Giovanni Paolo II, la sanità iblea avrà risposte di grande qualità. È stato un percorso faticoso e molto impegnativo che ho svolto, non in solitudine, con il contributo prezioso del Personale di tutti Uffici coinvolti e le Direzioni Sanitaria Aziendale e Amministrativa, nonché le Direzioni Sanitarie e Amministrativa degli Ospedali di Ragusa, che, ognuno per le proprie competenze, mi hanno accompagnato e sostenuto in questa mia esperienza di gestione dell’Azienda Sanitaria di Ragusa.

Sin dal mio insediamento mi ha caratterizzato la convinta determinazione di fare tutto il possibile per aprire il Giovanni Paolo II che, ripeto, segna una svolta per la sanità iblea. Desidero ringraziare alcune Personalità, in modo speciale, e lo faccio senza nessuna piaggeria a cominciare dall’Assessore alla Salute, avv. Ruggero Razza, che in questo anno, ci ha concesso le risorse economiche che gli abbiamo richieste, necessarie a completare tutto il sistema tecnologico.

Infatti, il nuovo ospedale è altamente tecnologico. S.E. il Prefetto di Ragusa, il Procuratore della Repubblica e la Questura da parte loro ci hanno consentito di incanalare tutte le tappe di un processo che ci ha portato al completamento dei lavori”.

Ficarra prosegue: “ Un grazie ancora ai Vigili del Fuoco e la Guardia di Finanza, e poi ancora un sentito grazie al Presidente della Regione Siciliana, on.le Nello Musumeci, che con la sua presenza ha sottolineato l’importanza del momento. Ringrazio S.E. il Vescovo Cuttitta e il Sindaco di Ragusa Cassì, quest’ultimo molto disponibile, in qualsiasi momento, a fornire un concreto aiuto: li ringrazio tutti per la loro vicinanza. Mi è gradita l’occasione di esprimere gratitudine agli altri soggetti che hanno voluto condividere questo straordinario evento mettendo a disposizione gratuitamente i loro prodotti e le collaborazioni”.

Ancora: “Dobbiamo guardare questo nuovo ospedale dal punto di vista del cittadino – ha affermato il dr. Pasquale Granata – È un ospedale davvero bello anche dal punto di vista della percezione cromatica. I colori lo rendono accogliente e gradevole, ma soprattutto è un ospedale altamente tecnologico: Risonanza magnetica, n. 2 Tac, n. 2 angiografi, tre terapie intensive di ultima generazione, sale emergenza con numerosi monitor, PET. Infine, ogni tromba di scale è servita da sei ascensori di cui quattro per il personale sanitario e due per i visitatori».

Il cronoprogramma sarò rispettato e sarà cura dell’Azienda comunicare, a poco a poco, i trasferimenti dei Reparti che se non ci saranno intoppi dovrebbero completarsi intorno alla fine del mese di novembre. Per la sanità iblea si tratta certamente di una buona notizia proprio nel momento in cui si dibatte, su posti letto e reparti da assegnare ai vari ospedali nella nuova Rete Regionale.
Il “Giovanni Paolo II” potrà contare su 220 posti letto che interessano i Reparti di: Astanteria (Pronto soccorso) Rianimazione, Medicina, Chirurgia Generale, Ortopedia, Urologia, Cardiologia con Utic e Emodinamica, Ostetricia e Ginecologia, Neonatologia con , Pediatria. I servizi sono Radiologia, Patologia clinica, Farmacia, Direzione Sanitaria e Direzione Amministrativa, Medicina Nucleare. Il Giovanni Paolo II, nel piano complessivo della sanità iblea, è destinato a diventare presidio ospedaliero di riferimento di I livello.

L’apertura del nuovo ospedale consentirà, tra l’altro risparmi consistenti per la chiusura del Civile, ormai ridotto in spazi inadeguati, che saranno invece destinati ad ambulatori vari, servizi e a presidi territoriali di Emergenza. Questo permetterà un significativo risparmio su affitti e altre spese che, attualmente, gravano sul bilancio dell’Asp, somme significative che verranno utilizzate per migliorare ulteriormente i servizi sanitari aziendali. Per la realizzazione del nuovo ospedale si sono spesi circa 50 milioni di euro.

All’ospedale “Maria Paternò Arezzo” resteranno il polo Oncologico, la Riabilitazione e, quasi sicuramente, si riempiranno gli spazi lasciati vuoti da altri servizi disseminati nel territorio.

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