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Pubblicato il 15 Gennaio 2019 | di Agenzia Sir

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A.D. 1693, il ricordo rimane

E’ il Sindaco Cassì a parlare: “Ho partecipato con piacere e interesse agli appuntamenti di A.D. 1693 e sono quindi contento che l’istallazione di bozzetti e illustrazioni sulle origini del nostro tardobarocco all’interno dell’Auditorium San Vincenzo Ferreri possa continuare a essere fruibile al pubblico. La commemorazione dei fatti del 1693, quando la nostra città fu sconvolta dal suo più celebre terremoto, non ha solo uno sguardo al passato, ricordandoci da dove nasce la città odierna, ma si pone come riscoperta delle nostre radici, approfondimento su un presente architettonico da valorizzare, proiezione al futuro affinché Ragusa non si faccia trovare impreparata nella malaugurata eventualità di nuovi sismi” .
Sarà ancora visitabile la mostra temporanea , organizzata dall’associazione culturale A.St.R.A.Co, allestita presso l’auditorium San Vincenzo Ferreri in occasione della conferenza del 12 gennaio del prof. Rosario Marco Nobile , nell’ambito degli eventi commemorativi della V edizione di “A.D. 1693 – la memoria e l’orgoglio”. La mostra, curata da Davide Arestia e Rita Baglieri, sarà aperta, con visita guidata, nei giorni di sabato 19 e domenica 20 gennaio, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. La decisione di prorogare la mostra è scaturita dal grande apprezzamento di pubblico ricevuto nel corso della manifestazione commemorativa.
Tutti gli eventi della tre giorni di “A.D. 1693 – la memoria e l’orgoglio” sono stati molto partecipati, dalla commemorazione civile presso il Portale San Giorgio alle due conferenze dedicate al terremoto del 1693 ed alla rinascita, coordinate da Stefano Vaccaro. Anche il vicesindaco Giovanna Licitra rimarca il valore commemorativo dell’evento: “E’ in tutto ciò a cui abbiamo assistito nel corso degli eventi culturali commemorativi organizzati per rievocare il tragico evento che dobbiamo trovare il senso per continuare nella laboriosa preservazione del territorio e delle edificazioni che su di esso si sono fatte e si continuano a fare. Vicende che ancora una volta devono richiamare alla responsabilità le persone, ognuna nel proprio ruolo e nel tratto di vita che di volta in volta ci è concesso attraversare, assumendo l’impegno della conservazione, della tutela e della valorizzazione della vita umana, in primo luogo, e dunque anche del patrimonio già esistente e di quello che si andrà ad edificare affinché le generazioni future possano ricordare il senso dell’opera e trarne insegnamento”.
Partecipata, nel corso della giornata dell’11 gennaio, la commemorazione civile presso il Portale San Giorgio, che ha visto momenti di riflessione da parte delle autorità, la posa simbolica di un mazzo di fiori davanti al Portale ed un momento di preghiera, con successivo corteo verso il Duomo, la Santa Messa e la fiaccolata che, attraverso varie tappe, ha raggiunto la Cattedrale San Giovanni Battista.
“La commemorazione del catastrofico terremoto – hanno spiegato Don Giuseppe Burrafato, Vicario Foraneo e Parroco della Cattedrale, e Don Pietro Floridia, Parroco del Duomo di San Giorgio – si è sempre svolta ogni anno nelle nostre Chiese, come preghiera al Signore per chiedere la protezione contro le catastrofi, oltre alla processione congiunta dei due simulacri svoltasi nel 1993. Da due anni è stata estesa a dei momenti esterni come la fiaccolata e la Santa Messa cittadina, in sinergia con le commemorazioni civili e culturali: un segno che ci ricordi quanto sia importante custodirci nell’unità. Nel 1693, dinanzi alla distruzione, tutto il popolo si unì per ricostruire; oggi, in un mondo che sembra sempre più diviso, quella vicenda ci insegna parecchio”.

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