Pubblicato il 21 Gennaio 2019 | di Redazione
0La Ragusa dell’ottocento riscoperta in un convegno alla Biblioteca diocesana
Area certamente periferica. Da almeno mezzo secolo. Eppure non scollegata, non estranea ai flussi storici, compresi quelli legati all’attività culturale anche di livello. Sono gli Iblei, il comprensorio ragusano che nel secolo decimo nono ebbe frequenti e sempre significativi momenti di connessione con la Storia, nazionale ed europea. Un convegno per illuminare meglio quel periodo, scarsamente frequentato dagli storici, i professionisti come gli amatori, è stato voluto dalla Biblioteca Diocesana Mons. F. Pennisi che ha riunito tre specialisti per discuterne e tentare di capirne di più.
“Abbiamo avviato un percorso di maggiore coinvolgimento della comunità iblea tutta, non certamente solo quella legata alla Diocesi, alla nostra ricca e preziosa collezione. Il convegno di oggi ne è la prima occasione, la prima di una serie che si svilupperà nei prossimi mesi”. Così ha introdotto il seminario svolto il 14 dicembre scorso il Direttore della Biblioteca, che ha anche anticipato altre iniziative tra le quali un Certamen con gli studenti dei Licei della Diocesi sui temi agostiniani, approfittando del fatto che nella Biblioteca dedicata al primo Vescovo di Ragusa è presente e consultabile l‘opera omnia del Santo di Ippona.
A parlare dell’800 a Ragusa sono stati, nell’ordine, il dottor Saro Distefano, giornalista de La Sicilia, di Insieme e di Video Regione; egli ha inquadrato il periodo che vide la forte crescita, economica e quindi demografica, della Ragusa borbonica. Lo ha fatto citando episodi e personaggi, e tra di loro ha steso una rete che accomuna le attività produttive con quelle culturali, le tradizioni e le devozioni.
Maria Schininà, fondatrice dell’Istituto Sacro Cuore di Gesù, beata dal 1990, è stata una delle più forti personalità della Ragusa ottocentesca, e non solo di Ragusa. Dalla giovinezza vissuta nel lusso aristocratico alla conversione tutta a favore dei poveri, ha parlato la professoressa Laura Barone, profonda conoscitrice della religiosa che – si è scoperto in occasione del convegno nella sala “Fondo Antico” della Diocesana – era in contatto con la celebre poetessa Mariannina Coffa. Due figure agli antipodi, eppure accomunate da non pochi elementi. Terza relazione quella della dottoressa Sandra Guastella, giovanissima e acuta ricercatrice, che ha dedicato molto tempo e altrettante risorse per un lavoro invero assai importante: riportare in elettronico oltre il novanta per cento (tanto si è riuscito a decifrare) del manoscritto dell’ecclesiastico Ventura, scritto tra la fine del ‘700 e i primi anni dell’800. Un’operazione assai meritoria, che permetterà da adesso in poi ai tanti studiosi della storia locale di consultare (e in tal senso sarebbe molto bello se si potessero non solo pubblicare gli Atti del convegno, ma appunto il celebre, e però finora poco consultato, manoscritto del Ventura) e approfondire le ricerche di un periodo che ha inevitabilmente segnato le sorti della Ragusa che oggi viviamo.
Giuseppe Di Corrado