Società

Pubblicato il 31 Gennaio 2019 | di Orazio Rizzo

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A Vittoria la figura di don Pino Puglisi diventa icona di speranza e legalità

A Vittoria il messaggio di speranza, di rinascita e legalità,  passa attraverso la figura del Beato Pino Puglisi.

Si è tenuto lo scorso 24 gennaio, una manifestazione cittadina ospite della restaurata “Tenda di Dio” della parrocchia Spirito, evento organizzato dalle parrocchie del Vicariato foraneo di Vittoria e dedicato al Beato Pino Puglisi del quale proprio a settembre del 218 si è ricordato il 25mo del martirio per mano mafiosa.

Più di 400 persone presenti: tanti i giovani, gli scouts dell’AGESCI, le famiglie, i gruppi parrocchiali cittadini, una delegazione dell’I.C. Portella della Ginestra, le autorità civili – rappresentate in fascia tricolore dal Commissario straordinario dott. D’Erba – e quelle militari con la presenza della Benemerita Arma e della Polizia di Stato; ed ancora il dott. Giovambattista Tona, magistrato della Corte di Appello di Caltanissetta, già consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, che di Don Pino Puglisi fu amico ed allievo.

Una serata speciale, senza proclami o denunce, un modo tutto ecclesiale per testimoniare la presenza nel territorio, la propria vicinanza alla città in questo momento storico delicato e particolare, una maniera differente di “schierarsi” e prendere “posizione”, come più volte ripetuto durante la serata.

L’evento è stato anche occasione per dedicare uno Special Tribute Concert: “Don Pino Puglisi – Prete senza scorta”, al Prete di Brancaccio; musical scritto, realizzato e cantato dal sacerdote vittoriese don Rino Farruggio.

La serata, fortemente voluta dal clero cittadino, è stata occasione anche per la divulgazione di un volantino con una sorta di “manifesto”, una presa di posizione da parte della Chiesa sulla situazione attuale in cui versa la città (pur non entrando nei meriti politici dello scioglimento nda) e di vicinanza alla gente che soffre, ingiustamente “marchiata” per errori nei quali non si riconosce. La lettera indirizzata ai vittoriesi ha suscitato qualche polemica, stroncata sul nascere dal vicario foraneo don Mario Cascone, che nel suo saluto ha voluto sottolineare come il messaggio sia nato senza alcuna polemica di sorta, ma con l’unico desiderio di raggiungere la gente e di testimoniare la presenza e la vicinanza dei sacerdoti.

“Una Chiesa incarnata nella vita della gente – ha sottolineato don Cascone – non una Chiesa che si limita a fare liturgie e preghiere, ma che vuol essere evangelicamente sale della terra e lievito e quindi che vuol immergersi nel vissuto ella gente. In particolare quella che soffre e stenta a sbarcare il lunario. Il messaggio vuol avere uno spirito costruttivo: se riusciamo a dialogare con tutti e a metterci insieme, allora possiamo costruire qualcosa di bello, una città come Dio la vuole. Questo è l’ intento”.

La figura del Beato Puglisi è stata successivamente presentata dal magistrato dott. Tona, che ne sottolineata tutta la “santità quotidiana”, quella incarnata giorno per giorno anche di fronte alle prove e ai sacrifici. Fatta di concretezza, senza fronzoli o altari; la guida, l’amico, il sacerdote, uomo tra tanti, diverso da molti ma con una marcia in più.

Le note musicali e le riflessioni di Don Rino Farruggio, hanno continuato a fare il resto. Il sogno si è fatto musica!

 


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