Pubblicato il 28 Aprile 2014 | di Redazione
0Operazione Solidarnosc. Dalla guerra fredda a un nuovo ordine mondiale
Operazione Solidarnosc. Dalla guerra fredda al nuovo ordine mondiale (SalvatoreSciascia Editore) ripercorre i momenti salienti della storia della Polonia nel decennio che va dal 1978 fino al 1989, anno della caduta del muro di Berlino. Le vicende polacche vengono ricostruite attraverso le fonti d’archivio, i discorsi ufficiali, i giornali dell’epoca, i documenti declassificati e un’ampia bibliografia.
L’elezione papale del cardinale polacco Karol Wojtyla il 16 ottobre 1978, la nascita di Solidarnosc in Polonia dopo i fatti di Danzica nel 1980, l’introduzione dello “stato di guerra” da parte del generale Wojciech Jaruzelski nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 1981, si intrecciano con la storia delle relazioni internazionali.
La Polonia dopo la sottomissione alla Germania nazista di Adolf Hitler e alla dittatura sovietica di Josif Stalin diventa nuovamente teatro di operazioni e territorio conteso negli anni della contrapposizione tra la Nato e i paesi aderenti al Patto di Varsavia. Quello polacco è un Paese lacerato da sofferenze, imprigionamenti, interrogatori e uccisioni come nel caso dell’assassinio di don Jerzy Popieluszko.
Operazione Solidarnosc pone alcune questioni su cui riflettere: le esortazioni di Giovanni Paolo II ai suoi connazionali in occasione del viaggio di nove giorni in Polonia del 1979 furono all’origine del dissolvimento dei regimi comunisti dell’Est dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989? La Legge marziale imposta dal generale Wojciech Jaruzelski nel dicembre del 1981 fu la “soluzione interna” che scongiurò una nuova invasione della Polonia da parte dell’Unione Sovietica? Quale contributo diede all’attività diplomatica della sede apostolica l’Ostpolitik del cardinale Agostino Casaroli? Quanto incise l’elezione a presidente degli Stati Uniti di Ronald Reagan nelle relazioni con il vaticano? Quale fu il ruolo della Germania occidentale con l’ascesa di Helmut Kohl? Quali implicazioni per l’Unione Sovietica e il regime di Mosca dopo l’elezione a primo segretario del Pcus di Mikhail Gorbaciov e l’avviò di una politica estera di apertura (perestrojka) e trasparenza (glasnost)?
Sono alcune delle domande alle quali il libro di Vincenzo Grienti, edito dal Centro Studi “A. Cammarata” di Caltanissetta diretto da Massimo Naro, propone delle risposte attraverso un esercizio di comprensione storica che oltrepassa i confini polacchi per investire l’Europa intera.