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Pubblicato il 19 Febbraio 2019 | di Orazio Rizzo

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I Capi dell’AGESCI in assemblea: educare con competenza e passione uomini e donne “liberi e forti”

Si è celebrata lo scorso sabato 16 febbraio, alla presenza di un centinaio di educatori, l’Assemblea Ordinaria dei Capi dell’AGESCI Zona Iblea, tenutasi presso la sala conferenze della Fondazione “Il Buon Samaritano” a Vittoria.

I lavori, iniziati alle ore 18.30, sono stati aperti da Don Beniamino Sacco, Parroco della parrocchia Spirito Santo e Presidente della Fondazione ospitante, che ha ricordato ai presenti l’importante ruolo dell’educatore – e l’azione propedeutica e performante dell’educare – nella società di oggi. “Occorre educare – ha commentato Don Beniamino – con passione e coraggio. Essere donne e uomini “liberi e forti”, capaci di grandi sogni, di scelte libere. Capaci di cambiare il mondo a partire dalla realtà in cui si opera. Testimoni credibili del messaggio evangelico e dei valori dell’associazione”. “Le parole di Don Beniamino – commentano i Responsabili di Zona, Jenny Dezio e Orazio Rizzo– ci invitano a riflettere, come singoli e come associazione, sull’urgenza, oltre che sulla necessità, di continuare nel nostro impegno sociale e civile. I recenti  fatti di cronaca e la presa di posizione dell’Agesci regionale e nazionale, sono stati motivo di riflessione per tutti e ci spingono, ci incoraggiano ad intraprendere strade di dialogo nel rispetto anche della diversità di pensiero”. “Ci indicano – continuano i responsabili – la strada per continuare ad educare secondo i valori universali dell’accoglienza, della solidarietà, del rispetto dell’altro, senza compromessi. La Legge scout è chiara: lo scout è fratello di tutti! Al di là del colore della pelle, della nazione di provenienza, della diversa cultura. Educare all’ inclusione e non all’ esclusione ci fa sentire parte di quel mondo che vogliamo cambiare e rendere migliore”.

L’assemblea – dopo i riti iniziali e la nomina della cariche assembleari – ha accolto Theresa Sunday, ospite del centro di accoglienza gestito dalla Fondazione, che ha raccontato la sua storia tra le lacrime e la commozione di molti. I lavori assembleari sono poi proseguiti la presentazione del bilancio sociale e della relazione accompagnatoria, seguita dal dibattito assembleare, dalle mozioni di variazione e dalla sua approvazione finale.Un momento di democrazia associativa che passa si per la pastoie burocratiche, pur necessarie, ma soprattutto l’occasione per ritrovarsi, riflettere insieme sui temi dell’educare e dell’agire educativo.

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