Vita Cristiana

Pubblicato il 22 Maggio 2019 | di Redazione

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Madre e maestra della vita spirituale: Maria, libro aperto che spiega Dio

Gli Atti degli Apostoli riferiscono come  Maria sia stata presenza e testimone di Gesù in mezzo agli Apostoli; sembra che Luca, «abbia voluto in qualche modo suggerire che i discepoli sono stati affidati a Maria da parte di Gesù» (J. Castellano Cervera ocd). Se, dunque, nel Calvario è esplicito l’affidamento alla Madre del discepolo prediletto, nel momento del ritorno di Gesù al Padre, alla Madre viene concretizzata la consegna di tutta la comunità dei discepoli nell’attesa del Paraclito. Maria prende il posto del Figlio, sta in centro, icona che unifica. Non più presenza discreta ma “presidenza” silenziosa accanto a Pietro che ha il mandato di “confermare i fratelli nella fede”. Perché questo? Perché Maria “conservava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2,51 ); nessuno meglio di Maria rappresentava il sicuro deposito delle parole del Figlio. Ella era la “garante” di quanto detto da Gesù, prima che lo Spirito Santo li avrebbe guidati “a tutta la verità”. Maria in mezzo agli Apostoli è il volto materno di Dio che parla del Figlio. Testimone degli inizi misteriosi dell’Incarnazione del Figlio, appare come «un libro aperto che spiega Dio» (Chiara Lubich). Era dunque necessario che Maria fosse “maestra dei Maestri: gli Apostoli, perché nella stessa voce di Maria già si sentisse la voce dello Spirito Santo”.

La letteratura cristiana è piena di racconti in cui traspare questo accompagnamento spirituale di Maria nella vita quotidiana della prima comunità apostolica. Nell’anafora etiopica di Maria, Mater Dei, si ha viva questa memoria apostolico-mariana: «O Maria, “chiavi” di Pietro, maestra delle visioni di Giovanni, nave di salvezza di Andrea, forza della predicazione di Giacomo, figlio di Zebedeo, cingolo verginale di Tommaso, parola di fede di Giacomo, figlio di Alfeo, che fu lapidato nel tempio, spiga di frumento del beato Taddeo, grappolo d’uva di San Bartolomeo apostolo, dottrina di Filippo in Africa, dignità episcopale di Natanaele – Bartolomeo – in Samaria». Nel dipinto di Pietro Novelli, custodito nella chiesa di S. Agata ai Cappuccini nel Giardino Ibleo di Ragusa, è ben visibile come questa tradizione dei primi secoli sia arrivata inalterata nel ‘600, se dal cielo la Vergine Maria al momento della sua Assunzione lascia cadere il suo cingolo consegnandolo a Tommaso.

Il Pontefice Paolo VI non poteva, dunque, non esaltarla come “Madre e Maestra di vita spirituale per tutti i cristiani” (Marialis Cultus n.21). Colei che «con la sua intercessione deve condurre i fedeli al Monte Santo che è Cristo, vertice della perfezione» (Messe della BVM  1987). Maria, «maestra nell’oggi della Chiesa, delle vie spirituali, delle ascensioni sublimi, delle giornate luminose e delle notti oscure della vita (…) di un modo esemplare di insegnare la verità con amore, con la forza della persuasione e con la testimonianza della propria vita, (…) accompagna le tappe della nostra vita spirituale, ad una ad una: le grazie, le cadute, le evoluzioni, le involuzioni».

Carmelo Ferraro

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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