Pubblicato il 18 Luglio 2019 | di Redazione
0Estate anch’io: in acqua senza barriere. «Un senso di libertà anche in carrozzina»
Vacanze senza barriere, ondadiversa, estate anch’io… mille modi diversi di progettare e denominare una o più giornate al mare o in vacanza per le persone con disabilità. Tutte le associazioni di promozione sociale che hanno questo scopo non mancano di assicurare qualche giorno di sole, di mare o di piscina, ai ragazzi e alle ragazze con disabilità o, perché no, agli adulti di ogni età. Sono ovviamente giornate all’insegna del divertimento e dell’allegria, sulla spiaggia o immersi in acqua, insieme agli operatori ed ai volontari. E sono generalmente eventi molto attesi durante i quali disabilità e amicizia si fondono e fanno esclamare con convinzione solare “come è bello stare insieme”. Anche questo è un modo, per quanto indubbiamente ristretto poiché limitato in durata, verso forme inclusive di chi vive in condizioni di difficoltà fisiche.
«Avere in provincia una struttura turistico ricettiva – ci racconta Giuseppe Scannavino, volontario Unitalsi – interamente concepita senza barriere architettoniche e dotata di una piscina con i presidi necessari per l’accesso dei disabili, è occasione per radunare dalle nostre parti diversi gruppi della Sicilia Orientale, da Ragusa a Noto, da Lentini ad Acireale, e così godere di qualche giorno di refrigerio. Gli amici con disabilità, giovani e meno giovani, ed anche i volontari che li accompagnano, apprezzano particolarmente la vacanza per la possibilità che offre di vivere insieme momenti di svago, consolidando rapporti, amicizie e affetti. Ma la cosa più importante è che tutti, proprio tutti, stiamo in piscina, più volte al giorno, prescindendo dallo stato di disabilità. Questa solidale atmosfera – conclude Scannavino – pensiamo possa essere segno, almeno per noi associazione ecclesiale, dell’armonia e della fraternità evangelica».
«Per me è l’attività più bella dell’anno», dichiara senza vergogna e con esuberanza Giovanni Cartiglia, ragusano, uno dei più assidui frequentatori delle attività unitalsiane. «Io ogni anno non vedo l’ora di partire con i miei amici. Amo stare in piscina tutto il giorno e conquistare qual senso di libertà che la sedia a rotelle mi impedisce di provare. Nuotare è essere libero come un pesce; non finirò mai di essere grato ai volontari per questa vacanza che altrimenti non potrei permettermi. Certo, ritorno a casa abbronzato e colorito, ma per fortuna abbiamo chili di crema protettiva!». Che sia la disco dance a bordo piscina, che sia il nutella party, che sia l’acquagym, ogni attività di animazione spande sorrisi e consente la partecipazione corale di tutti i presenti; mentre il dopocena, nell’atmosfera ovattata della notte estiva, è occasione di dialogo, amicizia, ascolto. Conclude Scannavino: «Spesso la carrozzina in spiaggia o a bordo piscina diventa provocatoria per la mentalità comune che vuole che ciò che non è bello si nasconda. Ma quando le carrozzine sono dieci, venti, allora diventa la normalità e molti scoprono che su quella carrozzina c’è una persona, con la sua voglia di divertirsi, di giocare, di vivere in compagnia. L’ideale sarebbe una vacanza che duri più a lungo e chissà, tutta l’estate?».
Emanuele Occhipinti